A Palazzo Ducale di Genova
I mari di Pratt
Una grande mostra rende omaggio a Hugo Pratt, il disegnatore e romanziere italo-argentino che, nelle pieghe del fumetto, ha disseminato le tracce di un mondo che ha perso la dimensione dell'avventura. E per celebrarlo arriva anche un inedito dal Sudamerica
Hugo Pratt tra Italia e Sudamerica, tra mari tropicali e avventure coloniali. Palazzo Ducale di Genova dedica al fumettista una grande mostra. Proprio nel capoluogo ligure ha mosso i primi passi il più iconico tra i suoi personaggi, Corto Maltese, grazie all’editore genovese Florenzo Ivaldi. Sul primo numero della sua rivista di fumetti Sgt. Kirk, uscita nel 1967, compare infatti la prima puntata della Ballata del mare salato. Il percorso espositivo parte proprio da questa rivista che segna la storia del fumetto in Italia. Un viaggio nella fantasia attraverso 200 tavole originali e splendidi acquerelli. Eppure, la città dove ha preso corpo, prima d’ora non aveva reso omaggio ad uno dei più conosciuti eroi del fumetto.
Ora nello splendido Palazzo Ducale, nello spazio del Sottoporticato, navighiamo nei Mari del Sud che hanno reso Corto Maltese una star del viaggio, della libertà e del rispetto delle culture incontrate. Hugo Pratt, nome d’arte di Ugo Eugenio Prat (Rimini, 15 giugno 1927 – Losanna, 20 agosto 1995), è stato un fumettista, disegnatore e scrittore italiano. Iniziò con colleghi come Dino Battaglia, Rinaldo D’Ami, Giorgio Bellavitis, ma il suo personaggio di Asso di Picche riscosse successo soprattutto in Sud America. Per questo Pratt si trasferì a Buenos Aires su invito della Editorial Abril con altri amici del “Gruppo di Venezia” e lì restò per tredici anni.
Dopo l’iniziale collaborazione con la Editorial Abril di Cesare Civita, Pratt si trasferì alla Editorial Frontera di Héctor Oesterheld inventando altre serie come Junglemen su testi di Alberto Ongaro, anche lui trasferitosi in Argentina; Sgt. Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga, tutte scritte da Héctor Oesterheld, sceneggiatore dell’opera fantascientifica L’Eternauta. Il povero Oesterheld scomparve il 21 aprile del 1977 a La Plata, prelevato da una squadra armata. Da allora è entrato a far parte della numerosa schiera dei desaparecidos argentini. Pratt, per alcuni anni, ha insegnato disegno a Buenos Aires e recentemente sono stati pubblicati alcuni bozzetti di quell’attività. Si recò anche in Brasile dove tenne dei corsi di disegno alla Escuela Panamericana de Arte diretta da Enrique Lipszyc, alternando l’attività didattica con frequenti escursioni in Amazzonia, nel Mato Grosso e in altri luoghi discosti del continente latino-americano. In quello stesso periodo realizzò anche il suo primo fumetto completo, Anna nella giungla. Questa serie di quattro storie, che presentava ancora l’impronta di Oesterheld, è influenzata dalla sua passione per l’avventura classica, alla base della formazione negli anni giovanili, un clima rintracciabile pure nelle opere complete, Capitan Cormorant e Wheeling, romanzo-fiume ispirato alle opere di Zane Grey e Kenneth Roberts, che mescola fatti storici e fantasia, pratica che avrebbe raffinato più avanti con Corto Maltese che ora, si può dire, rivive aria di casa.
A Palazzo Ducale, infatti, oltre alle tavole e gli acquerelli, c’è un’originale multivisione, una sorta di “Lanterna” voluta dalla curatrice Patrizia Zanotti per non perdere la rotta e immergersi nelle storie dell’avventuriero. Il catalogo della mostra ha le sembianze di un immaginario nuovo numero di Sgt. Kirk. Per fare un omaggio ai tanti collezionisti e appassionati di questo variegato “Mondo Pratt”, si è deciso di pubblicare una storia inedita per l’Europa, grazie ai collezionisti argentini Guillermo Parker e Aldo Pravia: La giustizia di Wahtee, pubblicata su Super Misterix nel maggio del 1955. In mostra anche le rare tavole del periodo argentino oltre all’immaginario disegnato dal fumettista, donne seducenti, indiani, boschi e praterie, oltre all’Africa de Gli Scorpioni del deserto e In un cielo lontano. E infine una installazione della performance di Hugo Pratt per la fotografa Elisabetta Catalano e una perfetta audioguida con un narratore d’eccezione, lo scrittore Marco Steiner, amico e collaboratore di Pratt, che conduce il visitatore in un viaggio tra letteratura, storia e finzione letteraria con i riferimenti ai suoi autori prediletti Kenneth Roberts, Fenimore Cooper e James Olivier Curwood.
Scopriamo così gli avi narrativi che hanno forgiato Corto maltese, il marinaio «nato senza linea della fortuna», avventuriero e antieroe irresistibile. Pratt fa nascere il suo personaggio il 10 luglio 1887 a La Valletta, figlio di un marinaio inglese e di un’avvenente gitana di Siviglia, che fece girare la testa al pittore francese Ingres. Corto studia alla scuola ebraica, prima a Malta e poi in Spagna, dove una cartomante si accorge, scrutandogli la mano, che non possiede la linea della fortuna. Come ha scritto Umberto Eco: «Se voglio divertirmi leggo Hegel, se voglio impegnarmi leggo Corto Maltese». Eco spiegò la filosofia di Hugo Pratt raccontando un episodio in cui era presente sua figlia: la bambina, appassionata lettrice di Corto Maltese, identificò il marinaio con il disegnatore: «Che il re sia nudo, lo può dire solo un bambino – notò Eco – Pratt non ha la statura, l’astata longilineità di Corto, ma guardandolo meglio, di profilo, ho dovuto convenire che in qualche modo era vero».