L'estate del nostro scontento?/8
Il vaccino comunista
«Oggi più che mai ciò che è logico in vista del bene comune diviene il male assoluto, ciò che aiuta a frenare il contagio, le vaccinazioni e le mascherine, divengono un impedimento “comunista” alla libertà individuale»
Passeggio nel centro della città devastata dal virus: i negozi e i ristoranti chiusi si contano a bizzeffe e pullulano i cartelli di spazi per attività commerciali in affitto. Chicago, cuore pulsante del Midwest e metropoli sempre affollata, vitale e colorata è vuota. Provo un’enorme tristezza: appare come un gigante stanco e privo di vita. Arrivo finalmente a un Caffè in centro dove ho appuntamento con un’amica di vecchia data. Siamo state compagne di studi all’università di Chicago e questa è la prima volta che ci rivediamo dopo due anni. Mentre ci stiamo raccontando le nostre esperienze di questi ultimi tempi, captiamo una conversazione ad un tavolo vicino al nostro tra due amiche che, come noi, non si vedono da molto tempo. Parlano ad alta voce. “Sai in aprile è morto mio padre di Covid!” dice l’una. L’altra risponde con un’espressione di cordoglio e poi chiede: “Ma non era vaccinato?”. “No, noi non crediamo al vaccino, non è sicuro, presenta molti rischi, (vorresti alzarti e chiederle quali…), anche se io sono vaccinata; sai per il negozio è obbligatorio. Ma mia figlia in Iowa non si vaccinerà. Dice che il suo sistema immunitario è perfetto e non le verrà più di un raffreddore se lo prende. E io non intervengo certo per dirle quello che deve fare, come invece sta facendo il presidente Biden”. Al che la mia amica, una piemontese dagli occhi acuti e dal sorriso ironico e senza pietà ha un’espressione di disappunto e sembra dire con lo sguardo: “ma è scema o ci fa?”. Poi in italiano maliziosamente si lascia sfuggire:” Questa signora non ha imparato proprio niente dalla morte del padre. Che le serva qualche altro lutto?”.
Ma il bello deve ancora venire. Tra le due amiche la conversazione si fa più serrata. Quella che sembra avere qualche perplessità sulle idee dell’amica afferma che il virus è in crescita in tutto il paese proprio a causa dei non vaccinati. A questo si sente rispondere che “No, il problema non è affatto questo! Il problema sono tutti gli immigrati clandestini che Biden lascia entrare nel paese e che, non essendo vaccinati, diffondono il virus ovunque” e fa quest’affermazione alzando la voce e guardandosi intorno per vedere le reazioni. La mia amica è pronta ad andare a schiaffeggiare la signora che ha appena pronunciato queste parole neanche degne di un commento. Leggo l’irritazione sul suo volto e poi, secondo un codice ormai collaudato fin dai tempi dell’università, cominciamo a parlare in italiano, ignorando la provocazione.
La signora ci aveva irritato fin dall’inizio con il sul tono aggressivo e di sfida, ma francamente quest’ultima affermazione ci lascia sconcertate per la sua falsità e ignoranza. Biden infatti nel suo primo giorno di presidenza ha presentato il U.S. Citizen Act, una proposta di legge introdotta alla House dalla deputata Linda Sanchez e tesa a regolarizzare e contenere il processo d’immigrazione negli Stati Uniti.
Purtroppo di queste falsità, d queste fake news, alimentate da canali televisivi come Fox news, ne circolano tante di questi tempi e questa è particolarmente infida in quanto l’individuare un capro espiatorio, in questo caso gli immigrati, su cui scaricare tutta la violenza maturata nella società dopo le frustrazioni del Covid, è davvero pericoloso. Che siano gli ebrei, i neri, le donne, gli omosessuali, c’è sempre un nemico su cui scaricare l’odio sociale e la colpa dei mali presenti. Non è certo una novità: gli ebrei, i comunisti e gli omosessuali lo furono sia nella Germania di Hitler e ancor prima nell’Italia di Mussolini.
Nel frattempo, nel paese i contagi sono di nuovo in crescita, insieme ai morti e ai ricoverati gravi. La variante Delta rende il virus più aggressivo e il contagio più alto, anche se il 99,99% dei contagiati e dei ricoverati nei reparti di terapia intensiva è tra i non vaccinati che sono sempre più giovani. La battaglia sulle vaccinazioni si combatte tra gli stati del sud, dove c’è la percentuale più bassa di vaccinati e dove i contagi sono più alti, e il resto del paese; le mascherine sono diventate un vessillo politico: in previsione della riapertura delle scuole alcuni governatori o sindaci come quello di New York Bill de Blasio le suggeriscono senza imporle, altri invece le impongono come il governatore dell’Illinois, altri ancora lasciano la decisione ai genitori dei ragazzi come il governatore della Florida. Molti ne fanno un credo politico accusando i democratici di volere istaurare un regime socialista dove lo stato impone ai propri cittadini comportamenti e regole che coartano l’autonomia degli individui. Non parliamo poi dei locali pubblici e privati che richiedono per entrare la prova della vaccinazione avvenuta!!! Dio ce ne scampi e liberi! Dunque regna il caos nel quale il virus prospera e si diffonde!
Questa è davvero l’estate del nostro scontento! Almeno per chi come me vive e ama gli Stati Uniti che sempre hanno trainato e guidato con la loro forza vitale, le leggi e i principi di una grande democrazia interna, la cultura politica dell’intero mondo occidentale. Invece oggi più che mai ciò che è logico in vista del bene comune diviene il male assoluto, ciò che aiuta a frenare il contagio, le vaccinazioni e le mascherine, divengono un impedimento “comunista” alla libertà individuale e la scienza, invece di essere ascoltata, viene criticata e derisa da chi non ha strumenti per poterlo fare. Tutti questi elementi negativi oggi si coagulano entro il partito repubblicano lo stesso di Lincoln, lo stesso che ha votato le pensioni sociali di Roosevelt e la legge sui diritti civili di Lyndon Johnson. Oggi è una forza politica imbastardita, dominata da Trump e divenuta nelle sue mani reazionaria e codina senza più quella bussola che le permetteva di orientarsi nel panorama politico, mantenendo una propria credibilità. Adesso che l’ha perduta sposa crociate improbabili e senza nessun fondamento solo per andare contro il partito democratico. Prova di questa mancanza di credibilità è la risposta di Tucker Carlson conduttore di Fox news a una giornalista di Time che gli chiedeva se era vaccinato:’ È una domanda privata. È come chiedere a una persona se ha l’Aids o le sue preferenze sessuali. È volgare”. Sono questi tipi di affermazioni che minano la attendibilità di una persona e di una forza politica. Non credo neanche ci sia bisogno di commenti.
Le fotografie sono di Roberto Cavallini