Every beat of my heart

Modello Rumi

Da un lavoro in divenire di Salvatore Marradi, Roberto Mussapi - esperto nell’arte dell’“imitatio” - sceglie versi ispirati al grande poeta persiano. Un canto all’Amore assoluto nello stupore estatico della poesia mistica

Non sono imitazioni le poesie che Salvatore Marradi scrive ispirandosi ad altre, di grandi autori. Conosco bene e pratico non di rado l’imitatio: ti ispiri a un modello irraggiungibile e scrivi un’opera tua, che però mantiene un dichiarato legame con l’originale. L’ho fatto con Villon, con il Racconto di Natale di Charles Dickens: autori che ben conosco e ho letto nella lingua originale, e anche tradotto. Idem con Le Metamorfosi da Ovidio.
Qui è un lavoro poetico, in fieri, diverso: Marradi legge una poesia che lo cattura, di un autore di non cui non conosce la lingua, non si preoccupa di risalire all’originale, partendo dalla traduzione, che evidentemente funziona, se lo può colpire, e scrive un’altra poesia, sua, “rubata”.
Questa è rubata al grande Rumi (ritratto nell’immagine qui sotto, ndr), poeta persiano Sufi.
E con efficacia sorprendente Marradi crea lo stupore estatico della poesia mistica in cui eros e passione divina si fondono in un’esaltazione dell’Amore, assoluto, superiore a ogni scacco, a ogni disillusione. Amore regnante come il sole, oltre te stesso: i miracoli stessi sono un segnale della potenza irradiante a cui ti stai abbandonando.

Il dio dell’amore ti ha dato scacco,

ma non cedere a rabbia e rancore:

vieni al giardino del nulla, contempla

il tuo paradiso in quest’anima eterna.

Oltre di te, oltre te stesso, 

il tuo sguardo oltrepassa anche i cieli,

là il regno nascosto delle idee eterne,

stendardi di luce arcaica e insegne cosmiche.

Non cercare il carisma, o il potere:

i miracoli sono solo un sintomo.

Dalla sponda del mare si vede l’ondata,

ma quando travolge e annega scompare nel nulla.

Noi ci prostriamo a te, che sei il Sole,

noi obbediamo al tuo gioco, devoti, ti adoriamo.

Salvatore Marradi