Every beat of my heart
Risveglio in Poesia
Festeggiamo Maurizio Cucchi nel giorno del suo 75° compleanno. Roberto Mussapi lo fa scegliendo versi dell’ultima raccolta “Sindrome del distacco e tregua”. Ci offrono un balsamo nel tempo in cui virus di ogni tipo infettano le esistenze. Versi che sono un augurio anche per noi...
Oggi, sabato 19 settembre, tornano a voi lettori i miei battiti “Every beat of my heart”. Ho goduto molto mare, e di questi tempi, duri per il paese e per me specificamente, ho sentito come il mare risana e rigenera. Quindi oggi sia festa.Oggi torno a voi con una poesia esemplare di un maestro, che domani, domenica 20 Settembre, compie 75 anni.
Maurizio Cucchi è uno degli autori che, negli anni Settanta, hanno cambiato la poesia italiana, creando il nostro novecentesco Rinascimento. Dell’anima, della parola, del senso per quanto addolorato e franto, ma premente e incalzante. Dal suo libro più recente una poesia che non necessita di commento: Maurizio Cucchi parla della sua e della nostra vita, la Poesia. Necessaria a chi la conosce e a chi non ne immagina l’esistenza. Grandi poeti come Luzi e Bonnefoy, dopo i settant’anni, si sono rivolti direttamente a lei, la poesia, come a una genitrice esclusiva e universale. Come in passato John Keats, Shelley, Whitman.
Cucchi sta evocando e invocando la poesia, come un uomo di medicina e spirito, che agisce e lotta in un tempo di virus, di cui il Covid non è l’unico, né, forse, il più grave. Maurizio parla da maestro all’uomo che deve ridestarsi nella poesia: che non è solo una nobile e ardua e avventurosa disciplina, ma anche una sete dell’anima, inscritta nel nostro Dna. Pulsa, in every beat of your heart. Da sempre, fino alla fine del mondo.
Auguri, amico, auguri Maurizio, che tu sia sempre, per i tuoi lettori sconosciuti, maestro e fratello.
La poesia ha parole pesanti
che in queste strane pagine
sembrano mobili e leggere.
Viaggiano quasi imprendibili,
cangianti, e disorientano
la nostra vecchia mente di carta.
Chissà se in questa luccicante
casa in affitto
troveranno dimora stabile,
amica, e dunque vita
che si rinnova autentica.
Credo di sì, perché la poesia
chiede di spargersi e andare
lieve e piana nel mondo,
che forse non lo sa
però la sta aspettando.
Maurizio Cucchi
Da Sindrome del distacco e tregua, Mondadori, Lo Specchio, 2019