Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Il Trumpiloquio

C'era da aspettarselo: al primo confronto in vista delle elezioni, il presidente ha saputo solo insultare Joe Biden. Nessun argomento, nessuna strategia: solo bugie e minacce. Fin qui, è il punto più basso dell'era-Trump

Nei 90 minuti del dibattito elettorale più brutto della storia degli Stati Uniti e che ha degradato il cuore della democrazia americana, si sono affrontati per la prima volta l’ex vicepresidente Joe Biden e il presidente Donald Trump. Quest‘ultimo, come suo costume, è stato aggressivo e offensivo interrompendo il suo avversario continuamente, arrivando ad accusare, mentre Biden parlava del figlio morto, l’altro figlio di essere drogato. Un livello di bassezza mai raggiunto non solo in un dibattito elettorale ma, generalmente parlando, a livello umano.

Trump è stato ripreso più volte dal moderatore del dibattito Chris Wallace di Foxnews, una rete sua alleata, che non è riuscito a riportarlo nei binari di una conversazione civile. Offese, bugie, accuse da parte del presidente Trump. Gli attacchi sono stati continui, violenti, persistenti e mirati a innervosire l’avversario che, come è noto, ha avuto in passato problemi di fluidità di parola essendo guarito dall’andicap di tartagliare. Insomma colpi sotto la cintura. 

Prima di entrare nel vivo dei problemi c’è una notazione da fare: il tono dei due contendenti da solo dovrebbe illuminare ogni elettore indeciso. Trump, contrariamente al costume anglosassone e particolarmente di questi dibattiti, ha gridato e interrotto continuamente, parlando anche sopra la voce del moderatore che francamente a tratti si è mostrato irritato, mentre Biden ha risposto pacatamente mantenendo il volume e il tono della voce volutamente civili e attutiti: mostrando una differenza che parla da sola. Si è alterato solo alcune volte esasperato dalle continue interruzioni (will you shut up, man?). Forse qualcuno potrà criticarlo per avere mantenuto un profilo troppo basso, ma francamente di fronte a tale volgarità e aggressività, secondo me, è stato invece il comportamento più intelligente e civile che si potesse sperare. Perché il confronto parla da solo.

In contrapposizione a Biden che poco prima del dibattito ha presentato la sua denuncia dei redditi, Trump non ha giustificato il pagamento di 750 dollari ogni anno per i primi due anni della sua presidenza.

Per quanto riguarda, i temi il presidente non ha condannato i gruppi di estrema destra (incoraggiandoli a stand back and stand by), accusando invece Antifa (un movimento politico antifascista) di tenere in pugno Biden. Questa per alcuni è stata la cosa più grave che si potesse fare, viste le ingiustizie razziali, l’operato della polizia e i disordini che scuotono tutto il paese, con i neri che scendono in piazza e chiedono una diversa politica nei loro confronti.

Biden ha anche affermato che la gestione da parte dell’amministrazione Trump del coronavirus non si è preoccupata del fatto che più esposti alla malattia sono i gruppi delle minoranze etniche, rispetto ai bianchi delle classi più agiate. Ha in generale puntato il dito sulla irresponsabile politica nei confronti della pandemia che ha causato più di 200.000 morti, cosa a cui Trump non ha dato risposta se non urlando e ancora interrompendo. Il presidente ha inoltre rifiutato il supporto ad una organica politica ambientale, ha mentito sui dati sulla disoccupazione e sulla politica industriale, su quella che dovrebbe essere la strategia politica democratica della sanita e sulla situazione dei militari. Ha infine detto che la tornata elettorale sarà alterata da vizi di procedure e frodi, che non accetterà i risultati se avrà le prove (quali? Il fatto che non vince?) che non sono state condotte secondo i criteri previsti, mentre Biden ha annunciato che ne accetterà gli esiti perché cosi accade nelle tornate elettorali americane da sempre.

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