Bustric
In occasione della giornata mondiale

Ode al teatro

Bustric, il celebre attore, mago e illusionista, ci racconta che cos'è il teatro: un'illusione molto più solida della realtà della quale nessuno può far a meno. Perché dall'incontro tra attori e spettatori nasce la libertà

Tutti quanti abbiamo immaginato almeno una volta nella vita di essere eroi, maghi, splendide principesse o intrepidi cavalieri, ma anche pompieri, astronauti, esploratori o esploratrici.

E lo siamo stati davvero nella nostra immaginazione.

Ci siamo illusi di essere altro da ciò che siamo anche solo per pochi istanti. Questo gioco si chiama Teatro.

Borges lo definisce «una volontaria e consapevole sospensione dell’incredulità», ci invita quindi a credere all’illusione. Peter Brook ci ricorda che il teatro, innanzi tutto, è un luogo «accogliente e riparato», ci suggerisce che l’illusione accade quando si è comodi e sicuri.

Jean Genet definisce il circo, che del teatro è una specialità: «Lente d’ingrandimento sulla meraviglia!»

Non esiste una sola verità.

Per Stanislavskij, l’attore doveva immedesimarsi nella parte e riviere le emozioni pescando nella propria memoria emotiva.

Brecht diceva invece che l’attore doveva estraniarsi, non lasciarsi coinvolgere dalle emozioni ed essere sempre cosciente di essere un attore che recita un ruolo di finzione.

Il teatro ottocentesco era manierato e stereotipato, i suoi attori avevano però mestiere e conoscenza profonda della tecnica e dei trucchi per rapire l’attenzione del pubblico.

Tutti hanno ragione a loro modo, perché c’è solo una cosa sicura: parlando di teatro, niente è sicuro.

Non si sa.

L’arte, mi disse una volta un pastore in Sicilia, «è un mistero».

Si studia, s’imparano mille e diverse tecniche, magia ed equilibri, timbri vocali, danza e scherma, si indossano costumi, maschere, ci si trucca con mille colori, ma al momento opportuno si deve fare il salto nel vuoto e montare in scena e spogliarsi di tutto.

Respirare, vivere ed essere.

Siete solo voi che, attraverso i mille ostacoli vi siete imposti, raggiungete o non raggiungete il cuore dello spettatore.

Il teatro è incontro vero.

Il pubblico può anche non capire, poco importa, deve però sentire e vivere con voi questo momento di libertà che nessun film, video, whatsapp o chat gli può dare.

Questo può accadere solo in teatro, è un incontro fragile, raro e prezioso. Il pubblico vive con voi l’esperienza della libertà.

Della vostra libertà.

Tutto il resto è in più.

Non lasciamoci ingannare, l’illusione non è un trucco.

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