I 100 anni di Casa Bixio
Se parla Mariù
Una mostra a Roma, al Museo delle Civiltà, Arti e Tradizioni Popolari dell’Eur, celebra il centenario dell’editrice musicale fondata da Cesare Andrea Bixio, autore di famose canzoni e colonne sonore, che scoprì il talento di chansonnier di Vittorio De Sica
Parlami d’amore Mariù, la più bella canzone d’amore che sia mai stata composta. E poi Tango delle capinere, Violino tzigano, Mamma, La strada nel bosco. Chi non le conosce, chi non le ha mai ascoltate o canticchiate? Al loro autore, Cesare Andrea Bixio (1896-1978), e al centenario dell’editrice Casa Bixio, è dedicata la mostra C. A. Bixio – Musica e Cinema nel ‘900 italiano, aperta dal 29 gennaio al 31 marzo, presso il Museo delle Civiltà – Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, in piazza Guglielmo Marconi 8, all’Eur in Roma. L’esposizione si snoda a partire dalle copertine degli spartiti pubblicati dagli anni Venti in avanti, capolavori grafici che testimoniano i diversi e successivi indirizzi dell’arte e della comunicazione figurativa dell’epoca. Troppo lungo elencare qui premi e onorificenze, e soprattutto gli incarichi dirigenziali che C. A. Bixio ha assolto nella sua carriera, dalla presidenza dell’Anica agl’incarichi nella Siae.
Nato a Napoli, grazie al suo talento musicale Cesare Andrea Bixio (nella foto) fu attivo già nei primi decenni del Novecento, in quel leggendario ambiente musicale. Entrò quindi in diretto contatto con interpreti quali Elvira Donnarumma o Edoardo Di Capua, e con poeti come Salvatore di Giacomo o Libero Bovio. Autore, oltre che di cinquecento canzoni, Bixio ha composto anche centocinquanta colonne sonore per il teatro, il cinema, la radio e la televisione. Ecco quindi che la mostra dell’Eur avvolge il visitatore in un itinerario riempito dalle immagini dei primi dischi prodotti da Casa Bixio, da spezzoni dei film musicati con attori quali Vittorio De Sica, Anna Magnani, Totò, da canzoni interpretate da voci storiche, di Beniamino Gigli, Luciano Tajoli, Luciano Pavarotti, Mina. Oltre che compositore di musica leggera, C. A. Bixio fu anche imprenditore fertile e lungimirante. Dal 1923 trasferì la sede dell’editrice a Milano, poi a Roma nel secondo dopoguerra, impiantando una presenza anche a Parigi. Sua è la prima casa discografica dedicata alle colonne sonore, la Cinevox Record, che dagli anni Sessanta ha prodotto le creazioni di musicisti come Trovajoli, Morricone, Piovani e molti altri.
Simpatico il ricordo di Franco Bixio – uno dei tre figli insieme ad Andrea e a Carlo, scomparso pochi anni fa – a proposito della canzone-simbolo. «Nel 1932 mio padre riuscì a convincere il regista Camerini a inventare una scena, per far cantare Parlami d’amore Mariù al giovane attore Vittorio De Sica, protagonista del film Gli uomini che mascalzoni, superando così il parere contrario del produttore, che non voleva in alcun modo la canzone nel film. È uno dei più grandi successi di mio padre, e fece conoscere De Sica anche come chansonnier». Proprio al fratello Carlo è dedicata da Franco e Andrea l’esposizione, che si pone come capolinea di un programma di eventi spalmati lungo l’intero anno, a celebrazione del centenario della casa editrice. Le iniziative previste avranno luogo a Venezia, Milano, Roma e Napoli, con una serie di manifestazioni, tra le quali concerti, convegni, contest per giovani musicisti. Ad esempio, questi ultimi troveranno spazio nella rassegna 100 anni per il futuro, in collaborazione con il Mei, Meeting Etichette Indipendenti, a Faenza. Organizzata dall’Associazione Musikstrasse, la mostra ha il sostegno della Siae, nonché il patrocinio e la collaborazione del Mibact e di varie realtà dell’imprenditoria ed editoria musicale.