Paola Benadusi Marzocca
Album da sfogliare e fiabe da rileggere

Nonni forever

Di tutte le feste più o meno inventate, quella da poco trascorsa che celebra il ruolo-chiave svolto nelle famiglie dai membri più anziani è la più indovinata. Capaci come sono con la loro saggezza ed esperienza di rivivere e di comprendere meglio dei genitori il mondo dell’infanzia

Il mondo dei bambini è assai lontano da quello degli adulti, dominato com’è dall’immaginazione che li spinge verso regni sconosciuti e attraenti perché ricchi di tutte le meraviglie possibili e abitati dal variegato popolo delle fiabe. Gli adulti spesso presi dalle loro attività non sanno cogliere la ricchezza che scaturisce dalla fantasia sbrigliata dei loro figli, anzi a volte ne hanno paura. Paradossalmente sono gli anziani, i nonni, in grado di comprendere il linguaggio infantile perché fra loro e i bambini vi è un’affinità profonda riconosciuta nella realtà come nella letteratura. Tutta la verità sugli anziani di Elina Ellis (Gallucci, 12,90 euro) e Nonno Mandela (Zindzi, Zazi e Ziwelene Mandela, Gallucci, disegni Sean Qualis, 16,40 euro) sono due albi magnificamente illustrati con disegni accattivanti e spiritosi che possono aiutare a comprendere tutto ciò.

L’anzianità è spesso una riconquista dell’infanzia arricchita oggi da una voglia di vivere che sembra inesauribile. Sappiamo che per Stendhal il nonno materno era l’amico preferito e suo compagno di giochi. Insieme andavano a vedere i burattini ridendosela fra loro. Saggi e distaccati i nonni conoscono i confini soffocanti della quotidianità e della realtà circostante perché li hanno vissuti, ma se sono riusciti a raggiungere una vecchiaia serena, hanno ritrovato anche un modo di conoscenza intuitiva e diretta che è simile a quella dell’infanzia, una semplicità che fa loro percepire ciò che è autentico e davvero importante nella vita. Da sempre è esistito un legame privilegiato fra nonni e nipoti. Addirittura in alcune società primitive il bambino era considerato la reincarnazione del nonno o dei suoi antenati, tant’ è che tracce di questa credenza si possono rinvenire ai giorni nostri nella consuetudine di dare il nome del nonno al bambino che nasce. Sono proprio i nonni inoltre a iniziare i nipoti alla vita familiare e sociale e spesso oggi a sostituirsi ai genitori.

Tra le due generazioni si instaura spesso uno stretto dialogo attraverso il quale gli anziani riescono a trasmettere ai nipoti un patrimonio orale di usi, modi di dire, di fare e di conoscere. Oggi ce ne è più che mai bisogno. Sotto la loro guida i bambini cominciano a percorrere le strade del quartiere, del paese, delle città abituandosi lentamente ad affrontare la molteplicità delle relazioni sociali. I nonni svolgono quindi un’azione educativa insegnando anche attraverso racconti e storie fantastiche le norme e le regole della condotta futura. Oggi sono loro inoltre a esercitare sui bambini una funzione di guida per l’autorità che impersonano derivata dalla lunga esperienza di vita. Non c’è quindi festa recente più indovinata di quella dedicata ai nonni (da poco trascorsa, il 2 ottobre), essendo divenuti figure centrali e insostituibili per la loro disponibilità, il loro amore e spesso anche per il sostegno economico che garantisce una vita serena a tutta la famiglia.

Viene in mente a proposito la fiaba dei Fratelli Grimm La scodella del nonno, ripresa poi da Tolstoj, dove è proprio il bambino a spingere i genitori a una maggiore considerazione e rispetto verso gli anziani ritenuti a volte solo un elemento di peso da sopportare e messi in disparte in attesa della morte.

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