Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Per l’alto mare aperto

Chi si avventura per mare è, per chi resta a terra, l’avamposto che affronta il mistero dell’oltreconfine. Per questo - dice Melville in questi versi - è sempre accompagnato dal pensiero, dalla preghiera, dalle speranze di coloro che attendono il ritorno, il disvelamento…

Sono tornato alle poesie di Melville, vecchio amore. Ne uscirà una mia antologia in un imminente volume dello Specchio, Mondadori. Poesie non sempre ma spesso di mare, come questa in cui vediamo la situazione topica del capolavoro Moby-Dick: l’uomo che si è avventurato per mare è oggetto del pensiero di quelli sulla terraferma, la maggioranza dell’umanità. Come nel capolavoro Moby-Dick , tutti proviamo attrazione per il mare e il mistero dell’oltreconfine e dell’abisso, pochi obbediscono a questa pulsione, salpano, per l’alto mare aperto. Quei pochi rappresentano il nostro avamposto. Il mondo degli uomini sulla terraferma prega che il marinaio si salvi da tempeste e bonacce, che possa tornare: questa speranza non riguarda solo la sua vita, ma la nostra. Qualcuno deve tornare a riva, al porto, alla città segnalata nella notte dal faro, deve raccontarci la vita oltreorizzonte del mare, narrarci il mistero.

 

 

Al capitano del Meteor

Solo sull’abisso più solo della terra

marinaio che vegli senza tregua

pensoso e leggero superi il Capo delle Tempeste

su onde mostruose che si arricciano e infrangono.

Pensiamo a te, qui dal margine

quando soffiamo il sidro in bolle schiumeggianti,

a te, stringendoci in cerchio,

a te che radi il vello dell’oceano,

e al Meteor che rolla verso casa.

Herman Melville

(Traduzione di Roberto Mussapi)

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