A Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli
Rinascimento inglese
Da Gilbert & George a Damien Hirst: una mostra racconta l'avventura della rinascita dell'arte inglese negli anni Novanta, sempre a metà strada tra avanguardia e mercato
C’è Ophelia, una scultura di Matt Collishav, semisommersa in un apparente liquido e Blind Hepburn, una foto in primo piano della famosa Audrey realizzata da Douglas Gordon, ma senza pupille. C’è l’armadietto, ordinatissimo, dei medicinali di Damien Hirst, e si intitola – giustamente – Problems, e c’è la scritta luminosa di neon rosa con cui Tracey Emin esorta i visitatori: Be faithful to your dreams. Sono in tutto ventitré opere di sedici artisti che tra fine anni ’80 e i successivi ’90 contribuirono a restituire a Londra il primato di città all’avanguardia per l’arte. Queste opere, raccolte sotto il titolo di London shadow. La rivoluzione inglese da Gilbert & George a Damien Hirst sono ora esposte nei monumentali, magnifici spazi di Palazzo Zevallos Stigliano, nel pieno centro di Napoli. La loro originale contemporaneità sembra stridere con l’ambiente circostante e con le opere esposte in via permanente, tra le quali spicca il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio e opere di ambito meridionale tra 600 e inizio 900.
Ma non è così, e dopo la mostra Le mille luci di New York di solo un anno fa, sugli anni ‘80 riletti attraverso la pittura e New York, quest’esposizione rinnova l’apertura delle Gallerie d’Italia (le sedi museali del Gruppo Intesa San Paolo) verso le ricerche più sperimentali. Ad aiutare il visitatore a digiuno di questo tipo d’arte c’è l’interessante video in cui Luca Beatrice, il curatore della mostra, racconta gli YBA, gli Young British Artists e i loro proficui incontri con gli altri protagonisti di quel periodo: musicisti e scrittori, galleristi, pubblicitari, stilisti. Un fermento culturale inarrestabile che prese il nome di British Renaissance e consegnò a Londra l’appellativo, mai perso, di città più cool del mondo. È di quegli anni infatti il restauro della centrale elettrica che sarebbe diventata la Tate Modern, la mostra Sensation che tra mille polemiche approdò alla Royal Academy e le imprese di Charles Saatchi, pubblicitario, scopritore di talenti e grande affarista.
La mostra London shadow (come il titolo dell’opera di Gilbert & George scelta come manifesto) sarà visitabile fino al 20 gennaio, con possibilità di prenotare visite guidate tematiche. Una buona occasione per immergersi nella contaminazione di arti praticata da questi provocatori artisti che hanno rivoluzionato la scena del contemporaneo.