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Pazzi per le Feste
Da Romain Gary a Roberto Alajmo passando per i "classici" gialli natalizi di Sellerio: piccola guida ai libri da bruciare in questo periodo di sosta forzata...
Profetico. Pseudonimo di Romain Kacev, lo scrittore lituano Romain Gary (1914), è morto suicida nella sua casa parigina nel 2017. Ci ha lasciato romanzi memorabili. Il suo ultimo s’intitola Gli aquiloni (1980). Con La vita davanti a sé, l’editore Neri Pozza (229 pagg. 19 euro) gli rende omaggio non solo stampandolo, ma corredando il testo dei magnifici disegni di Manuele Fior, uno dei più apprezzati illustratori del mondo. Gary inizia la sua storia parlando di madame Rosa, ebrea, che nel quartiere di Belleville, era costretta a portare la spesa a casa facendo a piedi sei piani. Non si lamentava mai. L’autore confessa che la sua ignoranza finì osservando Rosa e ascoltando i suoi discorsi sulla vita.
Il protagonista si chiama Mohammed, da tutti chiamato Momo. Questi, per l’emozione di quell’affettuoso contatto con madame Rosa, se ne va. Momo sa tardivamente di non avere una madre, e Rosa non ne aveva mai fatto cenno. A Belleville ci sono tante etnie e tante persone che vivono al margine. Da Rosa, polacca e perseguitata dai tedeschi, vivevano in tanti, quasi tutti “figli di puttane“, ruffiani e ladri. Rosa palava perfettamente l’arabo, e aveva “fatto la vita“. Sapeva ascoltare e comprendere, nel suo “rifugio“. Molto prima di alcuni scrittori noti, Gary descrive la vita di una banlieue parigina, dove non contano tanto i legami di sangue quanto la ricerca di una qualche felicità e di tanta gioia di vivere.
Stramberie. 1) Un tale faceva l’ortopedico, ma avrebbe desiderato essere psicoanalista. Da un bel giorno in poi interpretò gratuitamente sogni e desideri del pazienti giudicando dalla forma dei loro piedi. 2) Il professor Ascoli, medico di fama, dinanzi a un caso clinico difficile, capitava che lasciasse in paziente in mutande e uscisse dallo studio per fare una passeggiata. Rifletteva meglio così. Tornava e non sbagliava mai la diagnosi. 3) La poetessa Buscemi comprava quaderni di scuola e sulla terza di copertina scriveva una sua poesie. Dopo di che rivendeva il quaderno allo stesso prezzo. 4) Un trentenne, anche se non se non aveva bisogno dell’ufficio postale, si metteva in coda. Cercava di litigare con una persona in attesa. Quando il litigio era al massimo, diceva:« Io sono il figlio del giudice Chinnici!». Ma non era vero. Queste e molte altre storie di bizzarri palermitani sono raccolte da Roberto Alajmo, (Sellerio, 132 pagg. 12 euro): Repertorio dei pazzi della città di Palermo. Si sorride, ma con il rischio, talvolta, di annoiarsi.
Vacanze. Durante le festività si legge di più, almeno si spera. E come al solito la Sellerio (Una giornata in giallo, 340 pagg., 14 euro) ha confezionato per il Natale una serie di racconti d’autore, tra i quali non manca Camilleri, che se la vede con un commerciante in difficoltà: non riesce a pagare le tasse e il “pizzo“. Il commissario Montalbano escogita un piano, aiutato da un amico. Caso risolto, anche per l’intervento di una polizza di assicurazioni. La bravissima catalana Alice Giménez-Bartlett racconta dell’ispettrice Petra Delicado che a tarda ora esce dalla Questura e si trova la canna di una pistola sulla nuca. È sequestrata in un casolare da una ragazza pazzoide e disperata che ha il seguente piano: o fai uscire dal carcere il mio fidanzato o ti uccido. Dopo astute trattative, il vice di Petra, l’inseparabile Firmino Garzon, afferra una parola chiave detta al telefono. E risolve il caso. Al centro di tutto c’è un amore spezzato, una vita miserabile e un tradimento.