Un esempio di creatività applicata
Arte in alto mare
Industria, design e arte: incontro con Sergio Buttiglieri, Style Director della Sanlorenzo, cantiere che firma yacht di lusso chiamando in causa artisti e disegnatori. Fino a essere invitato all'Art Basel di Miami
Piccolo grande miracolo italiano: da Ameglia, in provincia Spezia, a Miami per Art Basel. Il cantiere Sanlorenzo è stato invitato alla più importante esposizione d’arte d’America. Ma c’è di più: Sanlorenzo sale al terzo posto al mondo per vendita di super yacht e avvia la Sanlorenzo Academy per dare lavoro ai giovani. Un progetto che nasce proprio dall’incontro tra economia e arte, come spiega in questa intervista Sergio Buttiglieri, Style Director della divisione yacht del cantiere di Massimo Perotti, creatore di prodotti esportati in tutti i continenti .
Sanlorenzo ha siglato con Art Basel un accordo di global partnership, in esclusiva, fino al 2020. Che cosa avete in cantiere per il prossimo appuntamento di Art Basel Miami Beach dal 6 al 9 dicembre?
All’interno di Miami Art Basel, dal 6 al 9 dicembre prossimo, Sanlorenzo – in esclusiva mondiale come unico cantiere navale ammesso a questo ambitissimo contenitore d’arte internazionale (in cui esiste una lista d’attesa infinita per le più importanti Gallerie d’Arte che ambirebbero ad accedervi), nel suo spazio dentro la collectors lounge , dove saranno invitati i maggiori collezionisti al mondo – esporrà una emblematica installazione curata da Piero Lissoni, neo Art Director di Sanlorenzo. Sarà un omaggio ad Alberto Biasi, un altro grande artista italiano, padre dell’optical art, che dialogherà con il mondo Sanlorenzo. Dopo l’omaggio a Emilio Isgrò protagonista del nostro spazio a giugno 2018 a Basilea ad Art Basel, Sanlorenzo ha deciso di valorizzare la figura di questo altro autorevole nome dell’arte italiana contemporanea, che da sempre espone da Tornabuoni Art, galleria italiana con sedi a Firenze, Forte dei Marmi, Londra e Parigi, con cui Sanlorenzo collabora da vari anni realizzando con loro esclusivi eventi durante le più importanti fiere d’arte internazionale come Art Basel. Memorabile quella che Sanlorenzo realizzò nel dicembre 2016 nella settimana di Miami Art Basel, dove riuscì a esporre su uno yacht ormeggiato di fronte ad una magnifica villa, tutta arredata Made in Italy, una strepitosa collezione di monocromi italiani degli anni ‘60 (da Fontana a Burri, da Manzoni a Scheggi assieme a mitici arredi di Giò Ponti, Franco Albini, Sarfatti, maestri assoluti del design italiano degli anni’60, periodo in cui nacque anche il nostro cantiere navale).Oppure, durante la vernice della Biennale d’Arte a Venezia dove Sanlorenzo, nel maggio 2017, espose alcune iconiche opere di Alighiero Boetti su uno yacht a fianco della Fondazione Cini dove si era appena inaugurata una importante monografica su di lui.
Sanlorenzo è entrato nell’ADI Design Index 2018 con tre progetti innovativi per concorrere al Premio Compasso d’Oro ADI 2020: quali sono?
Siamo veramente felici che l’ADI quest’anno abbia selezionato per l’ADI index 2018 lo yacht SX 88 di 27 metri, il primo progetto d’interior di Piero Lissoni per il nuovo crossover Sanlorenzo che ha rivoluzionato il modo di vivere la barca proponendo un inaspettato open space che valorizza la specificità di questa innovativa imbarcazione dalle ampie vetrate e dai grandi spazi esterni oltre ad avere la timoneria solo sul fly, permettendo una estrema flessibilità di lay out che Piero Lissoni, con il suo gusto minimalista, ha saputo esprimere al meglio, scegliendo arredi all’insegna della contaminazione, combinando sapientemente pezzi contemporanei, icone dei grandi maestri, oggetti provenienti dall’oriente e objets trouvé, facendo emozionare la stampa e il nostro pubblico diventando un best seller di vendita. L’altro progetto d’interior selezionato è quello di Antonio Citterio e Patricia Viel, altro importantissimo studio di design e architettura (tutti gli hotel Bulgari nel mondo sono realizzati da loro), che ha lavorato sugli spazi interni e outdoor del super yacht Explorer di 43 metri, interessante tipologia di imbarcazione che permette di navigare con grande autonomia anche nei mari del nord e fare traversate oceaniche. Infine l’ADI ha selezionato la nostra installazione “Il mare a Milano” del 2017 che realizzammo in collaborazione con lo studio NEO ( che, fra l’altro, ha allestito la bellissima mostra su Paganini a Genova) per la Triennale di Milano (mitico edificio su progetto degli anni ’30 di Muzio, vero tempio del design e dell’architettura) durante la settimana del Salone del Mobile, proprio per narrare in maniera emozionale e con un pizzico di dadaismo il nostro organico rapporto con il design contemporaneo.
Come è possibile che in tempi di recessione economica mondiale, emigrazioni di massa e reddito di cittadinanza, i super yacht vivano un momento di forte espansione?
Il mondo della nautica ha sofferto, come tutti i settori dell’economia mondiale, la crisi internazionale del 2008 post Lehman Brothers. Sanlorenzo è forse l’unico cantiere al mondo che non ha mai fatto un giorno di cassa integrazione, non ha mai chiuso nessuno stabilimento, che è continuato a crescere nonostante la crisi. Io sono arrivato in Sanlorenzo nel 2006 appena dopo l’acquisizione di Massimo Perotti, di questo piccolo ma prestigioso cantiere nato nel 1958. Allora fatturava 40 milioni di euro oggi siamo a circa 350 milioni di fatturato con circa 100 milioni di investimenti in corso per ampliamenti delle 4 unità produttive (La Spezia, Ameglia Massa e Viareggio) per ricerca e sviluppo e per la costruzione di nuovi stampi. Tutto ciò grazie ad un imprenditore di rara apertura mentale e grande capacità organizzativa che non a caso è stato nominato Cavaliere del Lavoro. Sanlorenzo in questi duri anni di crisi ha saputo tessere una rete internazionale di vendita, ha saputo formare un team straordinario di professionisti estremamente competenti, ma soprattutto appassionati del loro lavoro per esaltare al meglio la sartorialità del cantiere rendendolo famoso in tutto il mondo per la qualità e lo stile. Un gusto raro in questo universo spesso incredibilmente scollegato dal fermento del design contemporaneo. Unico ad aver avuto la capacità di dialogare con le più importanti firme del nostro “Made in Italy”. E questo è sicuramente uno degli elementi distintivi del nostro cantiere.
Come avete fatto a raggiungere il terzo posto su scala mondiale nella vendita di super yacht?
Agli ultimi saloni nautici d’autunno, fra i migliori degli ultimi anni, abbiamo raccolto ordini con consegne fino al 2021. Questo grazie alla continua ricerca e innovazione che il cantiere porta avanti senza tradire la sua storia di grande sobrietà ed estrema qualità manifatturiera. I nostri armatori, grandi conoscitori del mondo nautico, nell’80% dei casi, ritornano dopo pochi anni ad acquistare un Sanlorenzo Questo per la fiducia che ripongono nel nostro brand e per l’impeccabile servizio post vendita che Sanlorenzo garantisce a chi entra nel suo mondo.
Sanlorenzo è conosciuta per la qualità del gusto estetico dei prodotti. Come lavora lei, quale Style Director: sceglie lei i modelli e gli interni o asseconda i gusti dei clienti?
Il mio lavoro in Sanlorenzo è quello di fare un abito su misura per i nostri armatori che ci scelgono per la nostra attenzione alla qualità formale delle nostre linee timeless che non si inventa pasticci estetici effimeri sulle linee esterne come spesso purtroppo si vede in questo mondo. Con il nostro cantiere gli armatori ritrovano il gusto della grande tradizione nautica italiana che in qualche modo si rifà ai piroscafi del primi del novecento di Gino Coppedè, ai successivi mitici transatlantici di Giò Ponti e Gustavo Pulitzer. Tradizione che si stava perdendo in mille rivoli effimeri e contraddittori e di cui Sanlorenzo ha invece saputo far tesoro per riportare la loro indiscussa qualità nella nautica contemporanea ancora oggi leader nel mondo. Dopo le principali scelte in cantiere porto gli armatori a Milano nei migliori show room del design contemporaneo e racconto a loro cosa sta dietro a ogni prodotto che provano per verificarne l’ergonomia, chi lo ha disegnato e in che periodo . Questa esperienza rimane impressa indelebilmente nei nostri armatori. Alcuni amano il vintage e a Milano trovavo magnifici show room con pezzi originali di grandi designers. Alcuni amano la lirica e li porto a La Scala o a visitare luoghi magici come L’Hangar Bicocca con le incredibile 7 torri di Kiefer, oppure la Fondazione Prada con l’ultimo mirabile intervento di Rem Koohlaas. Alcuni amano l’arte e li porto nelle più autorevoli gallerie d’arte contemporanea o di antiquariato o a scoprire Brera con il commovente Cristo morto del Mantegna o la Pala di Montefeltro con la Madonna di Piero della Francesca o la Pinacoteca Ambrosiana. Io arrivo dal mondo del design, sono stato 20 anni in Driade come responsabile del prodotto. Ho ingegnerizzato i prototipi dei più grandi designers e archistar al mondo che Driade ha saputo scoprire e valorizzare per primo: da Philippe Starck a Ron Arad, da Enzo Mari a David Chipperfield, da Toyo Ito a Kazuyo Sejima, da Mario Bellini a Ettore Sottsass, da Castiglioni a Rodolfo Dordoni e tanti altri mitici nomi della storia del design mondiale.
Quali designer o artisti utilizzate per i particolari degli interni?
Oltre ai tre studi sopracitati (Dordoni Architetti, Antonio Citterio Patricia Viel, Piero Lissoni), sta infatti lavorando per noi anch’essa incredibilmente per la prima volta nel mondo della nautica, Patricia Urquiola, altra celeberrima firma del design italiano (sua, fra l’altro la bellissima mostra su Achille Castiglioni in Triennale). Presenteremo il suo primo yacht al salone di Cannes 2019. E non finisce qui. È fondamentale anche il rapporto sinergico con i migliori brand dell’arredamento contemporaneo. Oltre a utilizzare i loro prodotti per l’arredo indoor e outdoor dei nostri yachts, con le nostre esigenze di estrema qualità in ambiente outdoor, facciamo ulteriormente crescere in qualità questi brand che realizzano per noi prodotti anche più performanti per i nostri fly e che poi trasmigrano nelle loro collezioni per dare il massimo della qualità. E ciò è possibile per la grande flessibilità e intuizione che questi brand italiani a differenza di quelli esteri hanno nel loro DNA.
Avete lanciano Sanlorenzo Accademy per creare figure professionali specializzare. È un segnale di un’impresa privata verso i giovani viste l’assenza di politiche del lavoro a livello nazionale?
La qualità di un cantiere navale si ottiene oltre che per l’estrema attenzione all’interior dei loro yachts e super yachts, anche per la cura di ogni dettaglio tecnico. E per fare ciò occorre creare personale specializzato. La Sanlorenzo Academy fa parte di questa strategia. È nata da un’idea del Cavalier Massimo Perotti CEO e Chairman di Sanlorenzo che ancora una volta mostra la capacità dell’azienda di guardare oltre e ampliare le proprie visioni.