Every beat of my heart
La Pietà di Apollinaire
Canto per i fratelli caduti in guerra, visione delle ombre degli amici, ode alla potenza dell’amicizia che vince la morte. Versi del poeta polacco che piaceva a Ungaretti e che, divenuto francese, come lui ha vissuto la tragedia della prima guerra mondiale
Straordinaria poesia di Guillaume Apollinaire, polacco trasferitosi con la madre in Francia, divenuto cittadino e poeta francese, arruolatosi volontario nella prima guerra mondiale, poi morto trentottenne nel 1918.
Il tema della guerra, le ombre dei commilitoni, i soldati morti, i loro fantasmi privi di ogni orrore ma gonfi di dolore e amore. Simili, anzi fratelli dei compagni di trincea di Ungaretti, poeta che non a caso amava Apollinaire. La tragedia della guerra, che è orrore, anche qui si trasforma in miracolo della pietà e della fratellanza nati dal dolore. Le ombre degli amici, la loro presenza, la potenza dell’amicizia che vince, travagliatamente ma realmente, la morte.
Per analogia, abbandonato lo scenario bellico, mi è apparsa una scuola, e poi, in un’aula, i compagni di scuola infissi e riviventi nella memoria, La classe morta di Kantor. Poesia evoca poesia.
Ombra
Eccovi ancora con me
Ricordi dei miei compagni morti in guerra
Oliva del tempo
Ricordi che ormai siete un ricordo solo
Come cento pellicce una pelliccia
Come mille ferite un articolo di giornale
Impalpabile oscura presenza avete preso
La forma mutevole della mia ombra
Indiano per sempre all’agguato
E mi strisciate accanto
Ma senza più sentirmi
Non sapendo più nulla delle divine poesie che canto
Mentre io vi sento io vi vedo ancora
Destini
Multipla ombra vi conservi il sole
Voi che mi amate tanto da non lasciarmi mai
E senza alzare polvere vi muovete nel sole
Ombra inchiostro del sole
Scrittura della mia luce
Cassone di rimpianti
Dio che s’umilia
Guillaume Apollinaire
(Da Guillaume Apollinaire, Canzoni per le sirene, traduzione di Giovanni Raboni, Mondadori Lo Specchio)