Every beat of my heart
L’arte della felicità
Il segreto è evocarla, evocare gli attimi perfetti che ci ha regalato… Con questo augurio, mutuato da Baudelaire, Roberto Mussapi ha scelto il suo “battito” di fine d’anno. Osserviamo, come un paesaggio dal balcone, tutto il bello che il 2017 ci ha dato
Immaginiamo l’anno che sta arrivando come il paesaggio da un balcone. Memoria e desiderio, inscindibili. Memoria che ricorda, ricordo che non ricorda, immagini, oggetti colti nell’attimo, pensieri fatti visibili e caldi, visioni.
Che il passaggio all’anno nuovo non sia un lamento per le tristezze di quello passato, ma la memoria viva di quanto ci ha dato. Ripetiamo il mantra del grande Baudelaire: «So l’arte di evocare un attimo felice».
Il balcone
Madre delle memorie, amante delle amanti,
globo di ogni mio piacere e dovere!
Ricorderai, tu quelle carezze,
il dolce focolare e l’incanto delle sere,
madre del ricordi, amante delle amanti!
Le sere illuminate dal carbone ardente,
e le sere al balcone, vaporate di rosa.
Dolce, allora, il tuo seno, buono il tuo cuore!
Spesso ci siamo detti cose imperiture,
le sere illuminate dal carbone ardente.
Quanto son belli i soli nelle serate calde!
Com’è profondo lo spazio, come è potente il cuore!
E io su te chinandomi, regina che adoro,
credevo di respirare il profumo del tuo sangue.
Quanto son belli i soli nelle serate calde!
La notte s’inspessiva come un tramezzo,
e i miei occhi nel buio indovinavano le tue pupille,
bevevo il tuo alito, dolcezza, veleno,
i tuoi piedi s’addormentavano tra le mie mani fraterne.
La notte s’ispessiva come un tramezzo.
So l’arte di evocare un attimo felice,
rividi tra le tue ginocchia il mio passato.
Perché cercare le tue bellezze languide
fuori del tuo corpo, del tuo cuore?
So l’arte di evocare un attimo felice.
Charles Baudelaire
(Traduzione di Roberto Mussapi)