Every beat of my heart
L’enigma di Yeats
Cosa ne è stato di Leda dopo che il cigno l’ha lasciata cadere? È stata posseduta in cielo o deificata? Il poeta irlandese nei suoi versi non rivela il mistero, ci consegna un interrogativo. Perché non tenta di comprendere o trasporre il mito, semplicemente lo rinnova…
Leda e il cigno: straordinaria apparizione di potenza animale e celeste, tutto di colpo, le grandi ali ancora battenti sopra la donna che barcolla, le cosce accarezzate dalle membrane scure, la nuca presa nel becco, preme il cigno, Zeus, con il suo petto il petto inerme di lei. È un atto di potenza violenta e irradiante, non un atto di violenza, lei, la giovane, è posseduta e trascinata in alto furiosamente, là dove il poeta aveva visto levarsi urlando i 59 cigni di Coole… (presenti qui agli albori di Every beat…).
E lei, prima che il becco la lasciasse cadere, sospesa, subì solo la violenza rapinosa in volo, o assunse anche, del dio cigno, la potenza? Fu posseduta in cielo, per puro fato, o trasmutata in altro, deificata in cignitudine? La domanda non ha risposta. Il poeta ci lascia l’enigma: qui è la differenza tra l’interpretazione magica di un mito, concessa a Yeats e a pochi eletti nella storia della poesia, e la sua interpretazione, o peggio ancora il tentativo di comprendere e trasporre un avvenimento del mito. Che qui invece sta riaccadendo. Yeats fa mito.
Leda e il cigno
Tutto di colpo: le grandi ali ancora battenti
sopra la donna che barcolla, le cosce accarezzate
dalle membrane scure, la nuca presa nel becco,
preme con il suo petto sul suo petto inerme.
Come possono le sue dita atterrite e incerte
respingere la gloria piumata dalle cosce cedenti?
E il corpo vinto nel bianco tumulto non sentire
battere, mentre giace, un cuore estraneo?
Un sussulto nelle reni genera allora
le mura abbattute, la torre e il tetto in fiamme,
e Agamennone ammazzato.
Così afferrata
e dominata dal sangue bruto dell’aria,
ne assunse anche la sapienza, col potere,
prima che il becco, apatico, la lasciasse cadere?
William Butler Yeats
(Traduzione di Roberto Mussapi)