Il nostro inviato al Lido
Un’altra Biennale…
Come sarà la Mostra che comincia oggi alla Biennale di Venezia? Alla fine, i festival si somigliano tutti: l'unica vera magia è quella del cinema. E dei grandi film che sanno smentire il disincanto dello spettatore abituale...
Brutta bestia, l’abitudine. Cominci che sei pieno di entusiasmo. Il tuo primo festival, la tua prima Biennale Cinema, i film che ancora nessuno ha visto, gli attori in carne ed ossa, le feste, i cocktail, i party, gli aperitivi (sono la stessa cosa ma detto in maniera più raffinata), le cene eleganti dove non si mangia per non fare brutta figura, e quelle più informali dove si va solo per mangiare. Tutto. E in mezzo a tutto tu, con il tuo prezioso accredito. Poi passa il tempo e puff, non sai nemmeno che cosa dire, e soprattutto cosa scrivere del festival che sta per cominciare. A noi sta capitando esattamente questo: lo svuotamento totale. Insomma, più ne vediamo, di nuovi, e più ci rendiamo conto che non ci sono più i film di una volta. E credeteci, non è che un luogo comune sia meno vero solo perché è un luogo comune. Anzi!
Ma il cinema va avanti, grazie a Dio, e ci regala sempre qualcosa di straordinariamente bello, che ci fa gridare al miracolo, e soprattutto non fa addormentare il nostro vicino di sedia (accade, accade…). Ecco, speriamo che questa 74^ edizione della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ci regali qualcosa di bello. Non necessariamente un capolavoro (perché no, poi?). Ve lo dico, sono piuttosto sfiduciato, le premesse, i vaticini, non sono davvero incoraggianti. Per questo mi dedicherò allo studio di ogni pellicola, la vivisezionerò e, vi prometto, lo farò con il più positivo degli stati d’animo, con la predisposizione di un bambino per lo zucchero filato.
A questo punto immagino sia evidente la dichiarata propensione al disincanto per il cinema, quel disincanto che solo i grandi film sanno smentire. Ne vedremo? Chi può saperlo, a parte chi li ha scelti? Noi, in fondo, li subiamo. Però vi terremo aggiornati, già sapendo che alla fine, come ogni innamorato che si rispetti ci innamoreremo, di qualcosa ci innamoreremo, forse della stessa immagine che ci fa innamorare da sempre, e che in qualche film ci pare sempre di riconoscere. Brutta bestia l’abitudine.