Per oltre un decennio, Alberto Ferrarese, a partire dal 1976, ha costruito l'immaginario dei bambini italiani pubblicizzando decine di giocattoli. Ora ripercorre quell'avventura in un libro. Un "come eravamo", dal terrorismo a Flippo Trippo
Anni facili. Anni difficili. Qualcuno li ha definiti anni di gomma. Altri, anni di riflusso. Di piombo “fuso” si potrebbe dire, per gli strascichi del terrorismo. È complesso descrivere un decennio che ha visto nascere la creatività degli indiani metropolitani e la repressione (cosiddetta, ma piuttosto reale e concreta). Che ha visto Craxi in auge e sepolto da monetine, il paninaro e il disperato, salvo capire bene quale fosse il vero disperato. Che ha, soprattutto, visto nascere le tv private e l’impero berlusconiano e il rock progressivo italiano, la Milano da bere e la diffusione dell’Aids. Libertà e paura, bellezza e tragedia. Materia per una tesi di antropologia culturale, forse tesi permanente, se si considera che come tutte le ère, le tendenze, le speranze, ha influito e continua ad influire nelle nostre vite di adulti e figli di adulti a loro volta adulti, padri e madri. Anni di liceo, per alcuni e di università, incistati profondamente negli animi inquieti o giocosi, seri o faceti.
Un decennio importante anche per la seria creatività industriale, come dimostra la storia esemplare di un’agenzia pubblicitaria e di un creativo, Alberto Ferrarese, socio e titolare dell’agenzia Phasar di Firenze che ha voluto, con altri due Ferrarese, Lapo e Niccolò, fermare il tempo e offrire un pezzo di storia vera e vissuta non solo da loro ma dal mondo dei bambini e dei ragazzi che hanno usato, amato e riamato Playmobil e altre meraviglie di quel tempo.
La storia di Alberto Ferrarese e di questa straordinaria avventura inizia con il racconto delle sue origini come musicista, in un periodo come quello dei ’60 in preda al fermento musicale più sfrenato anche in Italia. Alberto Ferrarese partecipa anche alle sigle della trasmissione Carosello, amatissima dai bambini dell’epoca, un vero e proprio gioiellino creativo che ha dato spazio in modo “insolito” e affascinante alle pubblicità. Da lì a poco Alberto Ferrarese fonda la sua agenzia di comunicazione Phasar, mentre nel 1976 incontra Gianfranco Aldo Horvat, con il quale inizia una collaborazione per la Linea GIG di giocattoli. Una avventura che è durata fino all’inizio del 1986, quando i due decisero di avviare nuovi percorsi.
Nel volume – circa 600 pagine, tante immagini in bianco e nero ed alcune, preziosissime, a colori – che si intitola Dieci anni nel paese delle meraviglie, Phasar Edizioni – si ripercorre questa storia con aneddoti, ricordi e retroscena dei protagonisti dell’epoca e della nascita delle varie campagne pubblicitarie; tutte le immagini degli spot televisivi e delle uscite sul settimanale Topolino dei prodotti GIG più importanti e conosciuti.