Lina Senserini
La scomparsa del grande storico

Denis Mack Smith, l’angloitaliano

Da Garibaldi a Mazzini alla mafia, Denis Mack Smith ha raccontato con passione e rigore l'incompiutezza degli italiani, della loro storia e della loro identità. Litigando con gli storici accademici

Chi ne apprezzava la lucida analisi della nostra storia lo ha definito «l’inglese che ci ha spiegato l’Italia, perché non italiano». I detrattori che, invece, non ne amavano lo stile a volte mordace, lo chiamavano «il fustigatore dei costumi italiani». Sia come sia, Denis Mack Smith, appena scomparso all’età di 97 anni, resta uno dei maggiori esperti della storia italiana contemporanea, dal Risorgimento in poi. Una storia raccontata in numerosi libri, in alcuni casi diventati dei veri e propri best seller, come «La storia d’Italia dal 1861 al 1958», edita da Laterza nel 1959, completamente rivista e pubblicata dalla stessa casa editrice nel 1997 con il titolo «Storia d’Italia dal 1861 al 1997». Fu proprio questo libro, che vendette circa 150 mila copie, a farlo conoscere al mondo accademico e al pubblico italiano, aprendo al contempo un vivace dibattito sulla lettura che Mack Smith offriva delle vicende italiane, secondo la cultura radicale democratica britannica, di cui era espressione.

Non troppo amato dagli accademici, era invece molto apprezzato dai lettori, che ne gradivano lo stile asciutto e senza fronzoli, molto “anglosassone”, da osservatore esterno dei fatti, ma non così distaccato da risultare freddo. Dalla lettura dei suoi saggi su Mazzini, su Garibaldi, dai ritratti di Cavour piuttosto che da quelli dei membri di casa Savoia, traspariva nettamente la simpatia o l’antipatia, per quello o per l’altro personaggio.

Celebre il suo giudizio tranchant su Mussolini, di cui pubblicò una biografia nel 1981, seguita da un saggio nel 2004 che sono all’origine di uno scontro con lo storico Renzo De Felice, autore di una monumentale biografia del Duce. Mack Smith definì l’opera di De Felice troppo lunga, prolissa e in alcuni casi forzata. Ciò nonostante, riconoscendo l’enorme lavoro compiuto dallo storico italiano, l’originalità e la ricchezza delle fonti cui aveva attinto, ritenne di dover far conoscere i suoi libri in Inghilterra e ne curò personalmente la presentazione negli ambienti accademici di oltre Manica.

Non meno facili furono i rapporti con lo storico Rosario Romeo, il più prestigioso biografo di Cavour, che criticò pesantemente il modo in cui Mack Smith aveva presentato l’opera del conte, per il quale evidentemente lo storico inglese non nutriva troppa simpatia. In realtà, anni dopo le prime opere in cui aveva parlato di Cavour, Mack Smith ammise che il giudizio di Romeo era storicamente più “giusto” del suo, rivedendo in parte la propria posizione.

Nato a Londra nel 1920, laureato a Cambridge con una tesi sul Risorgimento italiano, membro della British Academy, del Wolfson College di Cambridge, dell’All Souls College di Oxford e dell’American Academy of Arts and Sciences, pubblicò il suo primo saggio di storia italiana, dedicato a Cavour e Garibaldi, nel 1954. L’eroe dei due mondi, insieme a Giuseppe Mazzini, era stato il suo grande amore, per sua stessa ammissione, il personaggio che più di ogni altro lo aveva appassionato alla storia dell’Italia.

In realtà, molto del suo profondo legame con il Bel Paese è dovuto anche all’incontro con Benedetto Croce con cui ebbe un rapporto di stretta collaborazione e di amicizia, condividendone in parte l’impostazione storiografica liberale.

Tra i suoi libri più importanti, oltre alla celebre «Storia d’Italia», restano pietre miliari «Garibaldi. Una grande vita in breve», pubblicato nella prima edizione nel 1959, «Storia della Sicilia medievale e moderna», uscito per Laterza nel 1970, «Le guerre del Duce» (Laterza, 1976) e «Mussolini. La vita del duce», del 1983. Infine, «Mazzini», pubblicato nel 1994, un testo ricco, ma divulgativo sul personaggio che Mack Smith ammirava e che era ammirato nel suo Paese, da lui stesso definito «repubblicano, patriota e di gran lunga il maggior profeta del Risorgimento».

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Questo articolo è tratto da «Tessere», http://www.tessere.org, e segna l’inizio di una collaborazione tra «Succedeoggi» e l’associazione culturale presieduta da Daniele Pugliese.

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