Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Troilo & Cressida

Una pagina meno nota della guerra di Troia la storia d’amore tra il figlio di Priamo e una giovane poi mandata dai Greci in cambio di un prigioniero di guerra. Una vicenda rovinata dalle ragioni stesse che hanno generato la guerra che ha ispirato a Shakespeare versi stupendi…

Esce ora una mio libro di monologhi e dialoghi d’amore di Shakespeare. Ho scelto, tradotto, narrato. Qui propongo i versi stupendi di una storia d’amore meno nota di altre di Shakespeare. Assoluta.
Priamo, re di Troia, i suoi figli Ettore, Troilo, Paride, Deifobo, e il comandante troiano Enea, e il sacerdote Calcante, Agamennone, il prode capo della lega achea, suo fratello Menelao, tradito da Elena fuggita con Paride: la causa della guerra. E poi Achille, Aiace, Ulisse, Tersite, Patroclo, Cassandra… Una summa della mitologia omerica, i grandi eroi e le donne leggendarie della guerra di Troia. Eppure qualcosa non torna, rispetto all’immagine complessa quanto si voglia, ma precisa, che il lettore di Omero, Virgilio, di altri classici, si è fatto di quei personaggi. La guerra di Troia, l’evento e mito di fondazione della civiltà occidentale, si rivela e rivela l’assurdità della guerra che è pura follia. Uno Shakespeare che non ironizza sugli eroi, ma che li inscena nella crudele e tragica realtà della guerra ispirata da un destino cieco. A cui non si sottrae neppure la splendida Elena: qui non miticamente, irresistibilmente seducente, la Cleopatra o Semiramide d’Occidente, «colei che fece gonfiare mille vele» (Marlowe).
A lato, in tutto questo, in pochissime pagine, una bruciante storia d’amore. Sì, perché accanto ai troiani e greci famosi tra cui Troilo – noto solo in quanto fratello di Ettore e Paride – giganteggia lei, Cressida, destinata a uscire rapidamente di scena. La loro storia d’amore è in realtà, nella sua brevità, poche pagine, venti minuti di scena in tutto, il cuore estraneo e pulsante di questa tragedia che scende spesso, volutamente, nella commedia, di questa commedia, tragicommedia in cui brucia la storia d’amore dei due giovani, rovinata dalle ragioni stesse che hanno generato la guerra.

 

Troilo: Io ti dico che sono pazzo d’amore per Cressida.

Tu mi rispondi: «È bella»,

e versi nella ferita aperta del mio cuore

i suoi occhi, le guance, il portamento, la voce;

e continui a discorrere di quella sua mano

al cui confronto il bianco è inchiostro nero

che si condanna a morte mentre scrive,

la mano al cui tatto sono rudi piume del cigno,

lo spirito dei sensi duro quanto il palmo di un contadino.

Questo mi dici, e dici bene quando dico che l’amo;

ma dicendo così, anziché olio e balsamo affondi

in ogni piaga che mi ha inflitto Amore

il coltello che ha inferto questa ferita.

William Shakespeare

(Da Troilo e Cressida, in Shakespeare. In love, traduzione di Roberto Mussapi, Giunti editore, 2017)

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