Every beat of my heart, la poesia
Monologo estatico
Tra prosa e verso, un brano tratto da “Rita degli impossibili” di Laura Marinoni (di scena in questi giorni a Milano), autrice e “attrice totale”. Ispirato all’esperienza mistica di una santa, con improvvise ascesi dalla semplice potenza mistica
«Il superamento del dolore assoluto, della paura, lo stato mistico dell’abbandono»: Laura Marinoni riassume con efficacia e potenza scenica il senso del suo monologo Rita degli impossibili. Ispirato all’esperienza mistica di una santa, in un Medio Evo toscano di carne e sangue, improvvise ascesi, fonde prosa e verso con una naturalezza che molti giovani aspiranti poeti italiani dovrebbero apprendere. Lasciandosi anche meravigliare dalla semplice potenza mistica delle brevi parti in versi, che sento consonanti con la poesia di Francesca Merloni, simile temperatura, lucida visionarietà.
Laura Marinoni è una delle grandi presenza nel teatro italiano. Attrice totale, occhi, voce, corpo non portatore di occhi e voce ma da essi animato. Attrice di livello superiore, (il teatro italiano di oggi è ricco di talenti, la crisi non è certo degli attori), coltiva lo studio della voce anche in senso musicale, e si intuisce nel suo recitare una pratica spirituale. Certo è una spinta spirituale forte quella che porta a questo monologo, di cui presentiamo versi di immediato abbandono estatico.
Così Ti ho visto ti ho visto finalmente
nella caduta nel precipizio
spaccato ogni confine
precipitata la mia fede rinnegata ogni speranza
Nel grumo ti ho visto
nel vortice nel buio risuccchiata di nuovo a Te
destinata al risveglio
richiamata alla resurrezione
votata già morta alla vita
perduta e perdonata
Signore pietà Cristo pietà Signore pietà
mio solo salvatore
mio unico amato
summa di ogni amore
specchio di ogni desiderio
vanto dell’anima mia
sapienza incorruttibile
conforto inestinguibie
amico imperscutabile
amante irraggiungibile
così hai parlato senza voce
hai risanato il mio delirio
hai benedetto il mio calvario
pietà Signore Cristo pietà Signore
battimi il petto frustami la schiena sbranami la carne
risucchiami le lacrime accetta il mio dolore purifica il mio cuore
prendimi con Te strumento della tua pace
portami con Te radice di ogni bene
fammi strumento della Tua volontà
amami di un Amore insperato
baciami con le labbra del tuo Spirito inviolato
che io sia una con Te
che io sia parte di Te
che io ti possa conoscere
che io mi possa congiungere all’unico Essere
inglobami di voluttà
carezzami col Tuo alito
inondami di Verità
spalancami di Eterno.
Laura Marinoni
(Da Rita degli impossibili – Incredibile storia di una donna, fino a domani di scena al “Festival tra Sacro e Sacro Monte”, a Milano, in Largo Corsia dei Servi 4, presso il Centro Culturale di Milano)