Consigli per gli acquisti
La Befana dei libri
Nella calza, per i bambini, quest'anno metteteci dei libri. Qui ve ne proponiamo alcuni meno consueti: da uno Shakespeare raccontato ai bambini all'infanzia di Albino Pierro. Dalle favole per ogni giorno alle meraviglie della natura da scoprire
Streghe. Certe tragedie di William Shakespeare possono davvero far paura. A meno che a presentarle ai ragazzi sia un abile divulgatore come Daniele Aristarco che, in Shakespeare in short, (Einaudi Ragazzi, 201 pag., 16,90 euro) riassume, con veridicità e delicatezza dieci opere del drammaturgo inglese. Gli ingredienti sono tanti: amore, intrigo, magia, passione, odio, amicizia, vendetta. Insomma tutto quel che alberga nel cuore degli uomini.
Prendiamo il Macbeth, guerriero valoroso ma ritenuto pavido dalla spietata moglie. Il suo destino è regolato da tre streghe con la barba bianca, “le oscure sorelle” come scrisse il Bardo, che fanno previsioni impressionanti. Aizzato da lady Macbeth, il nobile scozzese farà scorrere sangue, ma rimarrà sempre ossessionato da chi potrebbe sottrargli il trono, come l’amico Banquo. Questi però diventerà fantasma. Come il nobile scozzese. Le streghe rideranno.
Buonanotte. Ispirate a favole celebri, sono 365. Quindi una al giorno per un anno intero: il regalo giusto per la Befana. Il libro s’intitola Fiabe della buonanotte, edito dalla De Agostini (18 euro, illustrazioni delicatissime). Troviamo anche i fratelli Hansel e Gretel, perennemente occupati a sfidarsi. Nella corsa, per esempio. Il più veloce è Hansel che però rallenta per far vincere la sorella. Altra sfida: «Vogliamo vedere chi finisce prima di mangiare quello che ha nel piatto?». Solo che davanti a loro c’era poco. Il padre, che spesso digiunava per nutrire i ragazzi, alla fine li rimproverò perché «non si gioca mai col cibo». Non può mancare il lupo, messo in fuga dai tre porcellini. È sempre l’astuzia a tenerci lontano dai denti dell’avidità.
Grande poeta. Si chiamava Albino Pierro ed era nato a Tursi, piccolo paese della Basilicata. Scrisse, anche, della propria infanzia in un italiano limpido e accattivante. La sua riscoperta la si deve a Pier Paolo Pasolini, brillante conoscitore e critico di versi dialettali. Una casa editrice molto raffinata e non conformista, Orecchio acerbo, ci presenta E non mi fermo (28 pagine illustrate e non numerate, 15,50 euro). Quella di Pierro è un’infanzia fatta di solitudine, immaginazione e attenzione a bambini e animali. Ma anche di ombre e sorrisi. Siamo in un’Italia povera, non ancora inquinata da brutte modernità. In queste brevi poesie si riversa la genuinità, l’emozione a lungo trattenuta, covata per così dire. Un superbo antidoto contro le stordenti connessioni in rete.
Ogni giorno. A cura di Giuditta Campello e Angela Marchetti, la Einaudi Ragazzi presenta 365, una storia al giorno (24,90 euro). Può capitare che il tempo scorra al contrario. Cala la notte. Dopo ci dovrebbe essere il mattino. Invece no: suona la sveglia ma è buio. Una divertente trovata, ma alla fine del tutto stancante tanto confonde il cervello. Finché il tempo decide di ricominciare «il giro giusto». C’è poi un airone che, stanco di volare e volare, cerca un posto dove riposare. Ne scarta molti. Su quello alla fine scelto si addormenta. Ma la sua “terraferma” si muove. L’uccello si sveglia e nota di essersi posato su una balena. I due fanno amicizia e decidono di girare il mondo insieme.
Il mondo. Sette grandi distese della Terra (compresi l’Artide e l’Antartide) da esplorare in modo facile e divertente, che aiuta anche a imparare cose che sfuggono agli adulti. Il libro, eccezionalmente colorato, s’intitola I sette continenti del mondo, ed è edito dalla De Agostini (13,90 euro). Lo apriamo a caso e seguiamo il suggerimento di alzare le alette. Nel cartonato del Nord America. Prima notizia: il nuovo continente fu scoperto da Cristoforo Colombo, ma quasi sicuramente a sbarcare per primi furono i Vichinghi. Almeno 500 anni prima del navigatore genovese al soldo dei reali spagnoli. Altra aletta: ci sono più geyser al Parco Nazionale di Yellowstone che nel resto del mondo. Il più famoso espelle, ogni 90 minuti, un getto d’acqua bollente alto 155 metri. Altre aletta: il Messico. Ai tempi dei Maya e degli Aztechi chi perdeva nel gioco con la palla veniva condannato a morte. Come sono cambiati i tempi!
Babbo Natale. Da noi si chiama così, per molti altri è Klaus (detto tra parentesi: non era nordico ma antico romano della provincia mediorientale e si chiamava Nicola). Ha un lavoro enorme da fare. Per tutto l’anno costruisce giocattoli per i bambini. Per distribuirli fatica moltissimo. Frank Baum, autore de La vita e le avventure di Babbo Natale (Piano B edizioni, 135 pag., 13,50 euro) ci racconta di come nacquero le calze che alla vigilia diventano contenitori di regali. Due ragazzi tornarono a casa completamente fradici. La madre li mandò a letto (era la sera della vigilia), poi stese accanto al fuoco gli abiti inzuppati. Le calze vennero appese a una corda davanti al camino. A Klaus, scendendo giù dalla parete annerita, non parve vero di infilare i doni con estrema facilità. La voce si sparse. Col vantaggio che i bambini che avevano ricevuto pochi giocattoli l’anno dopo ne ebbero di più. Sì, perché Klaus, con quel sistema di contenitori morbidi regalava di più a tutti.