C’è quello di Propaganda Fide disegnato da Borromini, quello del Gonfalone, vicino a via Giulia, e quello voluto dal gesuita Caravita dove pregavano, come ci racconta il Belli, «li fratelli Mantelloni». Tutti scrigni che custodiscono meraviglie. E nel periodo dell’Avvento ospitano spesso concerti…
C’è un raccolto luogo nella Capitale che ne racconta un articolatissimo pezzo di storia: non solo degli artisti che la plasmarono, ma del Vaticano, delle famiglie nobiliari e di quelle religiose. È la Cappella dei Magi, si trova all’interno del Palazzo di Propaganda Fide, l’edificio che si apre su Piazza di Spagna. Sembra una grande chiesa, invece è un piccolo spazio dilatato dalla sapienza dell’architetto che lo disegnò, Francesco Borromini. Nacque per essere un oratorio, uno dei tanti luoghi privati, dedicati alla preghiera, che le congregazioni religiose o le famiglie blasonate capitoline pretendevano all’interno del loro palazzi. Nel periodo dell’Avvento ospitano spesso concerti natalizi. E il viaggio che proponiamo oggi è proprio alla ricerca di questi scrigni preziosi, tanto piccoli quanto ricolmi di dipinti, sculture, arredi ricercati, marmi, ori, alabastro. Perché la devozione, nella Roma di Papa Re, nella pomposa città barocca, non poteva non nutrirsi di fasto.
E ’ggni sera e per acqua, e ppe ttempesta, vanno pe Rroma cantanno orazzione coll’occhi bbassi e ssenza ggnente in testa.