Il libro “Support your local nickname”
Calci all’inglese
Valerio Marsocci ha scritto quasi un dizionario del perfetto tifoso di calcio inglese: storie, segreti, aneddoti. In modo da non farsi sorprendere dal prossimo caso-Leicester
Il primo incontro con il calcio inglese avvenne tanti anni fa con gli album delle figurine Panini: immagino che non sia accaduto solo per me. Alla fine del calcio italiano, c’erano delle pagine dedicate alle coppe internazionali o alle maggiori squadre del calcio estero, di conseguenza anche quello comunemente ed erroneamente chiamato inglese. Poi abbiamo conosciuto quello scozzese e gallese, eravamo piccoli e ignoranti. Così, oltre alle maggiori squadre che rispondevano ai nomi di Manchester City e United, Liverpool, Celtic, Rangers Glasgow scoprimmo anche il Leeds e il Nottingham Forrest e tante altre formazioni non solo “inglesi”. Con l’avvento della Rete, della tv satellitare e delle pay tv queste squadre sono diventate tangibili quotidianamente e non solo in occasione di partite di coppe internazionali che coinvolgessero anche squadre italiane; non solo parole e foto scritte sui quotidiani sportivi e non ma calciatori, stadi, colori sociali e anche i soprannomi. E così nella nostra vita di tifosi e sportivi da divano sono entrati anche i Gunners, i Red Devils, i Citizens, i Reds, i Blues e da quest’anno anche i Foxes del Leicester che si sono aggiunti ai lupacchiotti, alle aquile ai grifoni ecc nostrani.
Il libro Support your local nickname. “Viaggio nella cultura inglese attraverso i soprannomi di oltre duecento squadre”, di Valerio Marsocci edito da Pioda Imaging Edizioni 209 pagine 22€, è un dizionario delle squadre inglesi con i loro stemmi, vessilli e colori sociali e, soprattutto, i loro soprannomi, la loro genesi e trasformazione nell’oltre un secolo di vita del calcio moderno. Un libro pieno di curiosità che soddisfano il lettore/tifoso o il semplice sportivo che non si accontenta delle, a volte, sintetiche spiegazioni dei telecronisti nostrani. Marsocci non ci fornisce solo la nuda spiegazione ma ci regala anche aneddoti e una piccola indagine antropologica sui nickname dei tifosi inglesi. Così si scopre che la tifoseria del Luton Town, The Hatters (i cappellai) deriva dal fatto che la città di Luton è nota per la fiorente attività dell’industria di cappelli, in special modo quelli di paglia. I tifosi del Leicester che tanto di moda è andato nel 2016 per la mirabolante impresa dei ragazzi di Claudio Ranieri, non si sono sempre chiamati The Foxes, all’inizio furono The Fossils, poi The Filiberts per diventare The Blues (anche loro) e The Blue Army; e divenire infine le volpi dei nostri giorni. Si va dal nome della strada in cui c’è lo stadio a quello che richiama la sede della società; dai mestieri predominanti ai colori delle magliette.
Un lavoro accurato da leggere quasi come un dizionario quando si affacceranno alla ribalta squadre di cui non avete mai sentito parlare prima e che vi darà la possibilità di sapere se il giornalista di turno ha studiato prima di intraprendere la telecronaca o la scrittura di un pezzo. Interessante e utile per chi ancora pensa o vuole illudersi che il calcio sia il più bel gioco del mondo. Ben scritto, scorrevole e che testimonia che il giovane Valerio Marsocci (21 anni) ha buone basi non solo calcistiche.