Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Teatro & Mistero

Viola Graziosi: «Il mondo del teatro (e non solo) sta collassando, eppure proprio in questo c'è la possibilità di una rinascita. Credo che in Italia abbiamo un grandissimo potenziale al quale non sappiamo dare abbastanza valore»

Nome e cognome: Viola Graziosi.

Professione: Attrice.

Età: 36, appena superata la soglia degli “under 35”, quel momento in cui ti si ergono davanti muri inaspettati… è l’effetto “lost generation” di cui parla Boeri.

Da bambina sognavi di fare l’attrice? Sono figlia d’arte, i miei primi disegni erano(dalla mia piccolezza) di poltrone numerate, giganteschi palcoscenici e attori in costume. Ho sempre desiderato comprendere questo mistero.

Cosa significa per te recitare?  Cercare.

Il tuo film preferito? Eyes Wide Shut di Kubrick, Kill Bill di Tarantino.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Amleto di Shakespeare con la regia di Cecchi, dove ancora ragazzina ero Ofelia: un’esperienza che ha lasciato il segno. Tra gli spettacoli visti il Tito Andronico di Stein, Il gabbiano di Nekrosius, Krum di Warlikowski.

Qual è l’attrice da cui hai imparato di più? Tante e tanti, fin da bambina ho “rubato” da tutti i più bravi e lo faccio ancora. Ognuno mi ha lasciato qualcosa, foss’anche un dettaglio.

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Carlo Cecchi che è stato il mio primo maestro, Peter Brook da cui ho appreso attraverso gli spettacoli, i libri che leggevo fin da ragazzina e che ho avuto la fortuna di incontrare per qualche ora di seminario straordinario, Graziano Piazza che mi ha diretta e portata a una prima “maturità”.

Il libro sul comodino: In questo periodo L’arte di correre di Murakami.

La canzone che ti rappresenta: La cura di Battiato e Je ne regrette rien di Edith Piaf.

viola graziosi2Descrivi il tuo giorno preferito. Sveglia presto, movimento all’aria aperta, poi bella colazione, doccia calda e studio, prove, prove, lavoro e sentire “Chi è di scena!” oppure “Azione!”. E infine celebrare con buona cena in compagnia, risate e vino rosso.

Prosecco o champagne? Champagne, bien sûr!

Il primo amore, lo ricordi? Il teatro… e il mio attuale compagno, mi innamorai di lui a 10 anni quando ne aveva 25 e recitava in uno spettacolo di Peter Stein. Ero consapevole che a quel tempo la differenza di età era troppo evidente, ma sapevo che si sarebbe affievolita col tempo… infatti ci siamo ritrovati al momento giusto. Essere pronti è tutto, dice Amleto.

Il Primo bacio: rivelazione o delusione? Rivelazione, ogni volta.

Strategia di conquista: qual è la tua? Quella che uso per tutto: la tenacia. Ma anche la grazia.

Categorie maschili che non ti piacciono? Il macho, troppo dimostrativo.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. La Bellezza in senso lato che è intelligenza, umorismo, ricchezza (d’animo sicuramente).

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? È amore.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Entrambi in Uno.

Costretta a scegliere: cinema o teatro? Scelta difficile. Il teatro mi è familiare, appartiene alla mia origine. E la propria origine va contenuta, altrimenti non c’è possibilità di evoluzione. Il cinema è la scoperta dell’indipendenza.

C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Ancora no.

Shakespeare o Beckett? Shakespeare lo contiene.

Antonio Latella o Emma Dante? Peter Brook.

Qual è il tuo ricordo più caro? Aver sognato di volare, mi è capitato una sola volta e mi ha lasciato una sensazione vivida.

E il ricordo più terribile? È terribile non ricordarlo?

L’ultima volta che sei andata a teatro, cos’hai visto? Calderón di Pasolini, regia di Tiezzi al teatro Argentina, bellissimo.

Racconta il tuo ultimo spettacolo: Aiace di Ritsos. È un monologo dell’eroe, dell’uomo in realtà già morto, e c’è la donna sulla porta che ascolta (o ricorda?). Qui abbiamo capovolto i ruoli ed è la donna a rievocare l’assenza del marito suicida fino ad assumerne pian piano le sembianze e diventare lei stessa eroina dei nostri giorni.

viola graziosi3Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Perché come dice Ritsos: «In ogni pozzo e dentro di noi c’è una bella donna annegata, una donna annegata che non vuol morire, e non so neppure cosa significhi…».

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Il mondo del teatro (e non solo) sta collassando, eppure proprio in questo c’è la possibilità di una rinascita. Credo che in Italia abbiamo un grandissimo potenziale al quale non sappiamo dare abbastanza valore. Io ho studiato a Parigi, al Conservatoire National d’Art Dramarique, l’istituzione di eccellenza teatrale in Francia. Loro sono bravissimi nel dare valore a tutto, e principalmente a ciò che è “loro”. C’è da imparare. Ho potuto vedere e frequentare un sistema che funziona, che dà grande importanza alla cultura, un senso reale di collettività tra gli “intermittenti dello spettacolo”, spettatori che vanno a teatro non per riconoscere un divo della tv, ma perché sanno che in quel luogo si parla di loro, ed è fatto per loro, e possono trovarvi chiavi per affrontare meglio la loro vita, la nostra vita. Sono tornata consapevole, qui c’è tanto da lavorare. Ognuno di noi ha la propria parte di piccola o grande responsabilità. Non possiamo solo lamentarci e dire…eh, qui tanto è tutto corrotto. Adesso faccio parte di questo movimento che si chiama FACCIAMOLACONTA, che tenta di ricostituire una categoria dell’attore.

Come e dove ti vedi tra cinque anni? Ancora più leggera.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. La sensibilità e attraverso di lei, il desiderio di conoscere.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Chi sono io? Cerco di scoprirlo ogni giorno.

Piatto preferito: Il cibo è ciò che siamo, o meglio siamo ciò che mangiamo… il mio corpo è il mio strumento di lavoro, quindi di osservazione. Un po’ come un laboratorio: faccio esperimenti.

viola graziosi5Quanto conta la bellezza per un’attrice? «Senza, potrei fare la protagonista?», è una battuta di Katia il personaggio che interpreto nello spettacolo Intervista di Theo Van Gogh, reginetta della siliconologia!

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? Ogni volta che si prepara uno spettacolo o un cast ci sono 2 ruoli femminili per 8 maschili, direi proprio di no!

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Purtroppo sì.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Sì, i miei errori sono importanti, da loro ho imparato e imparo molto.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Troppi! Tutti quelli delle mie attrici preferite da Nicole Kidman a Uma Thurman…

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Tutti quelli che non ho ancora interpretato!

Da chi vorresti essere diretta? Amo essere diretta, amo “l’incontro” tra regista e attore, quello spazio intermedio tra due mondi che crea un terzo mondo comune. Questa per me è ricchezza. Una chimica dell’incontro. Spero di produrre ancora tante e belle alchimie.

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attrice. Talento, coraggio e dedizione.

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare questo mestiere. Non lo so, in giro oramai c’è di tutto. Per me: rigidità, arroganza, pigrizia.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Sarebbe più difficile incontrarsi.

Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Sono già stata rapita dagli alieni in un film, e messa incinta da loro… desidererei una montagna di coperte perché ho patito il più grande freddo della mia vita!

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. «Prendi delle violette servono a ricordare, ti prego amore ricordati»: Ofelia, Amleto di Shakespeare

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. «L’intera mia vita si riassume in queste parole: l’ho amato e l’ho atteso ogni istante. Alla fine è tornato… e non mi ha neanche veduta»: Signorina Marta Bernick, I pilastri della società di Ibsen.

Dimentichi una battuta: graziata o condannata? Accade (finalmente) qualcosa!

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? Un sorriso.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Sì, ma sempre in senso costruttivo.

Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti? Vorrei il neurone del gps per l’orientamento. Mi perdo quasi ovunque.

Se potessi scoprire la verità su te stessa o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere. Non vorrei sapere, lo vorrei scoprire: “Itaca ti ha dato il bel viaggio”…

viola graziosi4Se sapessi di dovere morire a breve, che cosa cambieresti nella tua vita? Cerco di vivere momento per momento e di privilegiare l’esperienza… cos’altro potrei fare?

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? Nulla:«Tutto è un gioco e tutto è sul serio, tutto è un gioco serio» (Sogno d’autunno di Jon Fosse).

Progetti futuri? Quest’estate farò Misura per Misura alle Dionisiache di Segesta. E un progetto nato da me su Orfeo ed Euridice. A breve dovrebbe partire anche un nuovo progetto televisivo, ma su questo ancora non svelo niente.

Un consiglio a una giovane donna che voglia fare l’attrice. Questo soprattutto: si domandi, nell’ora più quieta della sua notte: devo recitare? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. Rainer Maria Rilke, Lettere a un giovane poeta.

Le foto sono di: Enzo Aronica, Tommaso Le Pera, Pietro Pesce, Francesca Marino.

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