Angela Di Maso
Ritratto d'artista

L’ambrosia teatrale

Alessandro Benvenuti: «Teatro o cinema? Dipende dalle variabili. A volte servono i soldi, a volte l’ambrosia. E soldi e ambrosia non vengono mai da una fonte sola. O forse sì? Dipende dalle variabili»

Nome e cognome: Alessandro Benvenuti.

Professione: Autore, attore, regista, musicista, ex mimo.

Età: 66 (fortuna mi fermo a due, con un altro sarei stato il Diavolo!).

Da bambino sognavi di diventare un attore e poi regista? Sì. In realtà lo ero già.

Cosa significa costruire regie e dirigere gli attori? Dare il meglio di sé per se stessi e per coloro che si affidano a te.

Il tuo film preferito? Impossibile rispondere con precisione. Ce ne sono troppi.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) La classe morta di Tadeusz Kantor.

Hai lavorato con tanti attori. Cosa t’hanno dato e chi ricordi con più affetto? Tutti coloro che ho scelto li ricordo con affetto. Mi hanno dato il loro tempo e la loro energia.

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Bergman e Hitchcock in cinema. Davide Jodice in teatro.

Il libro sul comodino: La settimana enigmistica. La notte non leggo cose che impegnano troppo il pensiero… penso e leggo già tanto durante il giorno.

La canzone che ti rappresenta: L’opera completa di Frank Zappa.

Prosecco o champagne? Due liquidi sopravvalutati.

Il primo amore, lo ricordi? Ma non lo vengo a raccontare a te!!!

Il primo bacio: rivelazione o delusione? Un paradiso chimico.

Strategia di conquista: qual è la tua? Ma per favore, Angela!!!

Categorie umane che non ti piacciono? Tutte quelle che non hanno fascino.

Il sesso nobilita l’amore o viceversa? Sicuramente. Praticare il decente e l’indecente rende squisiti i giorni… e le notti.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? I misteri non hanno regole chiare, per fortuna. A è uguale a B? Dipende tutto dalla fantasia di chi vive le equazioni.

Alessandro Benvenuti4Costretto a scegliere: regista di prosa o cinema? Dipende dalle variabili. A volte servono i soldi, a volte l’ambrosia. E soldi e ambrosia non vengono mai da una fonte sola. O forse sì? Dipende dalle variabili, te l’ho detto.

Casa di bambola o Natale in casa Cupiello? Benvenuti in casa Gori.

Fellini o Lars von Trier? Entrambi. Un po’ di fantasia, che diamine!

L’ultima volta che sei andato a teatro, cos’hai visto? Una cosa brutta e inutile. Un vero peccato. Ma c’era da aspettarselo.

Racconta il tuo ultimo lavoro: Chi è di scena. Un Thriller. Dico alle gente: alzatevi dalle vostre ideali sedie a rotelle e spaccate il mondo. Fatelo per quelli che ancora vi amano.

Perché il pubblico dovrebbe vederlo? Ah non lo so… ma se non ha di meglio da fare…

Il mondo del cinema e del teatro è veramente corrotto come si dice? La miseria umana è sempre esistita, è che quando te la raccontano fa meno male. Ho conosciuto degli autentici imbecilli. Che fossero anche corrotti non è che cambi in qualche modo il giudizio. Ma questo ci aiuta a vivere: infondo dobbiamo solo evitare di diventare come loro.

Come e dove ti vedi tra dieci anni? In trincea. Nessun problema, infondo ci sto sempre.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. La possibilità di sentirmi stupido.

È giusto che un attore di teatro faccia fiction e viceversa? Le persone fanno quello che ritengono giusto o utile fare. Un attore ha da campà… lo faccia come crede… se ci riesce.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Non credo di saperla neppure io.

Piatto preferito: Dev’esser buono buono…

La morte: paura o liberazione? Spero sia un Happy Ending.

Alessandro Benvenuti2C’è parità di trattamento nel cinema e teatro tra uomini e donne? Certo che no!

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Sono più quelli rifiutati che accettati.

Di lasciarsi sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirsene subito dopo? No.

Cos’è un attore? Un precario che però se l’è scelta.

Meglio essere: felice, sereno o contento? Non credo dipenda solo da te. Se cammini felice per strada e t’arriva un vaso di gerani in testa l’umore ti cambia di sicuro in peggio.

Gli attori dimenticano le battute: condannati o graziati? Parli di arte o di Alzheimer, non ho capito? Graziati dai! a volte anche noi siam così stanchi nonostante lo splendore che ci ammanta!

Cosa rappresenta per te il pubblico? La controparte indispensabile.

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare l’attore. Non ci ho mai pensato e non lo farò certo adesso. Dovrei impegnare i neuroni per una questione di scarsa attualità. E ancor meno fascino.

Cosa accadrebbe all’umanità se il cinema e il teatro scomparissero? Mi spiace dirlo, ma nonostante tutto, sarebbe un gran danno.

Gli alieni ti rapiscono e puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Siate gentili con il mio pisellino, per favore.

La frase più romantica che tu abbia mai ascoltato in scena o sul set? Mi spiace, ero troppo preso dal lavoro, non l’ho sentita.

La frase più triste che ti sia toccato di sentire in scena o sul set. L’ho rimossa ma sicuramente deve averla detta o un editor o un produttore.

Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti? Si aiutano gli attori estraendo da loro le cose che hanno già difendendo semmai le buone dalle cattive.

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? Non sono ancora in questa fase della vita. Le cose indimenticabili spero sempre di non averle ancora fatte. Ripassa fra qualche anno.

Hai mai litigato con un attore/trice per una questione di interpretazione del personaggio? 

Una volta sola. È stato l’inizio di una bella avventura.

Hai mai litigato con un produttore per una questione di soldi? No. Sono un tipo corretto io… e piuttosto Zen. Quindi NO.

Alessandro Benvenuti1Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti? Nessuna. Vorrei solo che scomparisse il dolorino che ho al gomito destro. Chiedo troppo?

Se potessi scoprire la verità su te stesso o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere. Niente, altrimenti sai che palle le settimane a venire!

Se sapessi di dovere morire, che cosa cambieresti nella tua vita? Ne avrei forse la possibilità? No. Ma che domande fai, Angela!?!

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? Niente. La vita, di suo, è già uno scherzetto atroce.

Progetti futuri? Tanti.

Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere. Ma piantala!… Tu che domandi, dico, non il giovane!

Foto di Barbara Roppo, Carlotta Benvenuti.

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