Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Inno all’attore

Graziano Piazza: «Bisogna ritrovare la dignità, la centralità dell'Attore nel teatro. Come ritrovare la centralità dell'Uomo nella vita. Il teatro e la vita si corrompono quando non c'è l'Uomo al centro»

Nome e cognome: Graziano Piazza.

Professione: Attore regista pedagogo.

Età: 51.

Da bambino sognavi di fare l’attore? No. Sono figlio dell’atterraggio sulla Luna…. astronauta.

Il tuo film preferito? C’era una volta in America di Martin Scorsese.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Fastes/Foules, tratto da Rougon-Macquart di Zola, 1983, regia di Thierry Salmon, tra i primi spettacoli che ho visto. Infinities di Luca Ronconi, invece, di quelli fatti.

Qual è l’attore da cui hai imparato di più? Non ho fatto scuole… Ho dovuto imparare ad imparare…

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Peter Stein.

Il libro sul comodino: I racconti dervisci di Idries Shah.

La canzone che ti rappresenta: La cura di Franco Battiato.

Descrivi il tuo giorno preferito. Svegliarmi uscire sul terrazzo con qualsiasi tempo guardare più lontano possibile. Compiere azioni di cura e mantenimento. Impegnarmi entusiasmarmi nutrirmi di ciò che faccio superando ostacoli assaporando il gusto del tentativo costante.

Prosecco o champagne? Porto.

graziano piazza2Il primo amore, lo ricordi? Sì.

Il Primo bacio: rivelazione o delusione? Rivelazione, sono stato fortunato.

Strategia di conquista: qual è la tua? Non ne ho una. Mi piace cambiare. Mi sorprende la conquista, sono un sedotto.

Categorie umane che non ti piacciono? Conoscenza ignorata, chiusura, ignavia, tiepidezza, bestemmia come energia superiore o inferiore alla comunicazione.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Bellezza.

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? L’amore è inscindibile dal sesso, il sesso senza amore è atletica più o meno condivisa.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Nell’elogio degli opposti mi sembra esserci meno illusione, più calore dovuto all’attrito, un ricongiungimento della linea della circonferenza che guarda il mondo. Le affinità elettive mi sono sempre sembrate linee rette e in natura ciò che sembra retto è solo ideale.

Costretto a scegliere: cinema o teatro? Teatro.

graziano piazza4C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Un sì a Geraldine Baron quando mi chiese di andare in America anni fa. Un grazie ad una mia professoressa delle medie che mi ha salvato la vita, per la mia dislessia. Un grazie ad uno sconosciuto che ha risposto ad una domanda che per anni scrivevo sui muri.

Shakespeare o Beckett? Shakespeare lo contiene…. lo aspetta oltre il dirupo… da almeno 400 anni!

Qual è il tuo ricordo più caro? Le mani grandi di mio padre, le sue vene che pulsano.

E il ricordo più terribile? La sensazione di una ruota di una macchina che si è fermata al mio costato.

L’ultima volta che sei andato a teatro, cos’hai visto? Servo per due con Pierfrancesco Favino.

Racconta il tuo ultimo spettacolo: Lampedusa Way di Lina Prosa al teatro Biondo di Palermo insieme a Maddalena Crippa. È la storia di due africani che vengono in Italia  per ricercare i propri nipoti dispersi dopo lo sbarco a Lampedusa e comprendono la libertà nella clandestinità che scelgono si vivere.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Perché ha la grazia della poesia.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Mi sembra ci siano più persone sane che altrove. La difficoltà del teatro è un buon antidoto. Spesso, non sempre, è un buon osservatorio per vedere il mondo. Bisogna ritrovare la dignità, la centralità dell’Attore nel teatro. Come ritrovare la centralità dell’Uomo nella vita. Il teatro e la vita si corrompono quando non c’è l’Uomo al centro.  E nelle stesso tempo bisogna ricordarsi di essere solo di passaggio, effimeri. Poi bisogna chiaramente distinguere tra chi Fa il Teatro, gli Operatori che conoscono e amano il Teatro, e molti molti impiegati che potrebbero essere in qualunque altro luogo.

Come e dove ti vedi tra cinque anni? Risponderò ancora a questa domanda?

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. Alla curiosità fervida.

graziano piazza5Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Ero molto bravo a raccontare le barzellette. Non me ne ricordo più nessuna….

Piatto preferito: La zucca in tutte le sue forme.

Le scuole di recitazione servono o quel che conta è avere fortuna? Serve imparare ad essere al posto giusto nel momento giusto.

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? Non c’è sempre parità di opportunità e questo a volte crea disparità di trattamento.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? È accaduto spesso per impegni coincidenti, siamo anche la storia di ciò che non abbiamo potuto fare: Gli ultimi giorni dell’umanità e un Misura per Misura con Ronconi, un Amleto e un Promessi sposi alla prova con Tiezzi, con Castri in alcune occasioni, un Don Giovanni che ritorna dalla guerra di Horvat con Cierciello nella direzione di Roberta Carlotto al Mercadadante di Napoli, Ivanov con Nekrosius.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Raramente.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Monroe Stahr negli Ultimi fuochi, di Fitzgerald regia di Kazan.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Il principe di Homburg di Kleist.

Da chi vorresti essere diretto? Ho sempre sognato di poter essere diretto da Peter Brook e quando l’ho incontrato non gliel’ho neanche detto.

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attore. Presenza passione costanza.

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare questo mestiere. Rigidità, non ospitalità, salute cagionevole.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Le forme delle nuvole comincerebbero a parlare, le foglie al vento a rispondere e riti d’amore degli animali celebrerebbero la vita imitando le antiche gesta degli uomini.

graziano piazza6Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? …voglio una stella che sia tutta mia…

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. «Non sono mai stato così felice…».

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. «…Tutto è un malinteso. L’amore è un malinteso, uomo e donna un unico grande malinteso».

Dimentiche le battute: graziato o condannato? Graziato dall’occasione.

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? La fragranza.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? No. Mai.

Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti? …guardami … guardami … negli occhi… E ora, Angela… smetterai di farmi domande… solo quando te lo dirò io… Ecco, vedi, non sono ancora pronto per l’ipnosi…

Se potessi scoprire la verità su te stesso o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere? La corrispondenza delle cose.

Se sapessi di dovere morire, che cosa cambieresti nella tua vita? Di ricordarmelo in ogni momento.

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? Veramente nulla.

Progetti futuri? Calderon al Teatro di Roma, una masterclass all’Argentina, Misura per Misura per le Dionisiache di Segesta come regista.

Un consiglio ad un giovane che voglia fare l’attore.  Condivido la stessa frase che è stata la mia chiave per tentare una strada: lascia che la Bellezza che ami sia ciò che fai!!!

Le fotografie sono di Elena Bono, Sefora delli Rocioli, Tommaso le Pera

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