Si apre oggi la Fiera del libro per Ragazzi
Geronimo, una star
Con oltre 128 milioni di copie vendute nel mondo, il topo scrittore raggiunge il primato di personaggio letterario dell'anno. A conferma che il settore destinato ai lettori più giovani non conosce crisi. Basta andare in questi giorni a Bologna per rendersene conto
È uno scenario sfavillante che sempre più colpisce l’immaginario collettivo quello che si apre a Bologna oggi 4 aprile, per la 53° edizione della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi. In queste giornate speciali si succedono a ritmo incalzante convegni, presentazioni, incontri, laboratori e dietro le quinte scambi commerciali e classifiche di mercato. La “Mostra Illustratori” che festeggia i suoi primi 50 anni esibisce una carrellata di oltre 15 mila tavole illustrate e da qui inizierà poi una lunga tournée internazionale dalla Cina agli Stati Uniti. A questa si aggiungono due mostre made in Germania, quest’anno Paese ospite della Fiera. Inutile insistere sull’imbattibile tradizione letteraria e artistica tedesca e mitteleuropea che non può che dare una forte risonanza ai libri per ragazzi, unico settore della letteratura che non conosce crisi e forse può contribuire a superare l’urto sempre più violento fra Occidente e Oriente alimentato anche da una reciproca diffidenza e ignoranza. A questo proposito spicca la favola di Ulrich Hub, Le volpi non mentono mai (Rizzoli, disegni Heike Drewlow) sul valore della sincerità e dell’amicizia.
L’attenzione si sofferma su novità importanti: è stata creata una sezione sulla disabilità, tema sempre più presente nei libri per ragazzi. Vincitore del nuovo premio “BolognaRagazzi Award for Disability” è Mallko y papà di Gusti (Ed. Océano de México), nel quale l’autore affronta il suo rapporto con il figlio affetto dalla sindrome di Down. La disabilità non solo è accettata, ma può rendere la vita più attraente; nessuna intenzione di educare, solo la consapevolezza che la vita con ragazzi “diversi”, ritardati mentali, si arricchisce in termini di forza e verità. Premiato anche I can’t see (Io non vedo)di Tsai Chao Lun: la cecità acuisce i sensi e fa vedere ciò che gli altri ignorano. Dintur, Adrian della svedese Kristin Lindstrom (ill. Helena Oberg) affronta l’argomento quanto mai attuale della dislessia attraverso il fumetto e l’illustrazione. Essere dislessici è davvero un’avventura che si trasforma in una corsa a ostacoli, ma il potenziale intellettivo del dislessico spesso lo accomuna a genii quali Leonardo da Vinci, Darwin, Einstein, Warhol, solo per citarne alcuni, che rendono il cammino un po’ più facile.
Ma c’è un romanzo che colpisce come una pietra, a cominciare dalla copertina luminosa, indimenticabile, un vaso tondo, trasparente dove nuotano ignari pesci rossi intorno al volto di una bambina con gli occhi chiusi: è Melody di Sharon M. Draper (Feltrinelli, trad. Alessandro Sperone). Per due anni è stato nella classifica dei migliori romanzi per ragazzi del New York Times con oltre un milione di copie vendute. Che cosa ha di speciale Melody? Apparentemente è una storia di sofferenza fisica e psicologica perché Melody Brooks è affetta dalla nascita da una malattia genetica incurabile, quadriplegia spastica bilaterale, che le impedisce di camminare, parlare, mangiare e andare in bagno da sola. Ma a dispetto della paralisi celebrale il suo cervello è potente e Melody ama la vita. Una toccante lezione per molti giovani, che insegna a non macerarsi su problemi risolvibili e ad avere cura della propria interiorità. Altra iniziativa di rilievo all’interno della Fiera è il “Premio Strega Ragazze e Ragazzi”, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, rivolto a un pubblico dai 6 ai 10 anni e dagli 11 ai 15 anni. Fra i finalisti segnaliamo il romanzo di Paola Zannoner, Zorro nella neve (+11) (Il Castoro).
Ritorna con prepotenza in Fiera una questione annosa: può esistere una letteratura dedicata completamente agli adolescenti e ai “giovani adulti”? Inoltre un buon romanzo è per tutte le età? Molti scrittori di libri per ragazzi ne sono convinti, fra questi l’olandese Aidan Chambers, autore di vari romanzi come l’indimenticabile Cartoline dalla terra di nessuno (Fabbri). La sua convinzione è che la letteratura per ragazzi deve essere scritta pensando a loro. C’è infatti un filo sottile che divide l’adolescenza dall’età adulta e non sono gli anni a segnare la transizione da una fase della crescita all’altra, bensì un evento, un episodio da ricordare, un fatto che nel bene e nel male resta indimenticabile. Può essere la prima sigaretta, come la prima sbornia, il primo amore e “la prima morte”, perché per diventare adulti e acquisire senso di responsabilità bisogna anche attraversare esperienze dolorose. Prevale invece in molti romanzi recenti un senso di disfatta, di rinuncia, di morte. L’assenza di ogni limite che domina la nostra quotidianeità, il rifiuto della normalità mascherano un afflato velenoso e l’anelito alla pericolosa ricerca di una bellezza corrotta.
Dalla Danimarca giunge un romanzo di forte impatto emotivo, la storia di un amore disperato senza vie d’uscita: Io e te all’alba di Sanne Munk Jensen e Glenn Ringtved (Piemme, trad. Claudia Valeria Letizia). È il racconto di un incontro cupo tra un ragazzo e una ragazza nel fiore degli anni, privo della forza romantica e vitale del dramma di Shakespeare Romeo e Giulietta che troviamo riscritto per i bambini da Roberto Piumini (Ed El, ill. Sara Not). All’amore e ai sentimenti degli adolescenti sono dedicati numerosissimi libri tra cui colpisce 3000 modi di dire ti amo di Marie-Aude Murail (Giunti, trad. Federica Angelini) per l’impeto vitale, il distacco umoristico, l’immersione nel teatro e nella recitazione come strada maestra per acquistare sicurezza e imparare a conoscere se stessi e scoprire l’amore. Prevalgono invece nell’interessante romanzo di Carlo Greppi, Non restare indietro (Feltrinelli), rabbia e ribellione che si esauriscono e trovano sfogo quando il protagonista compie controvoglia un viaggio ad Auschwitz. Lì avviene l’ immersione in un passato, neppure troppo lontano, che lo sconvolge e lo rende consapevole del significato della Storia. Anche noi un giorno diventeremo storia, come chiarisce Guido Sgardoli nel suo piacevole testo Che genio! (Ed El, ill. Giuseppe Ferrario), una sfilata di “personaggi straordinari” da cui possiamo imparare tante cose. La nuova collana della Mondadori dal titolo indovinato “I magnifici sette” si proietta tra storia, mito e divulgazione dando vita a quelle pagine della storia degli uomini rimaste oscure per insufficienza di dati archeologici, quindi appartenenti alle leggende come quelle che segnarono l’inizio di Roma, raccontate dalla penna esperta di Roberto Piumini ne I sette re di Roma (ill. Alice Beniero).
Altro tema da non trascurare dato che si parla tanto di animali e a volte a sproposito, è il rispetto della natura e appunto degli animali, anche di quelli feroci come i lupi. Di straordinaria forza narrativa è l’ultimo romanzo del naturalista Giuseppe Festa, La luna è dei lupi (Salani), consigliato non a caso dal Wwf. Leggendolo non si può fare a meno di commuoversi seguendo le vicende di un branco di lupi che dai Monti Sibillini si addentra nell’immenso Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e dell’Appennino Tosco-Emiliano, descritte con passione quasi mistica dall’autore dinanzi a tanta bellezza. Intelligente, leale con i suoi simili, grande predatore come l’uomo, il lupo è un eccellente regolatore di equilibri ecologici complessi, ancora oggi non compresi pienamente. La sua scomparsa non può che provocare la fine di altre vite, anche piccole, ma da cui l’uomo dipende. «Allora la vetta del mondo scivolerà nel silenzio». Discorso a parte merita Brian Selznick che conferma con il suggestivo testo Il tesoro dei Marvel (Mondadori, trad. Loredana Baldinucci) la potenza del suo genio creativo che si manifesta nel perfetto equilibrio fra disegni, parole, fantasia, realtà. Riguardo alla divulgazione non va dimenticata l’eccellente collana “Ponte delle Arti” (Jaca Book), che stavolta presenta Matisse, Il cocorito e la sirena (Véronique Massenot, Vanessa Hié), uno stimolo per invogliare i ragazzi a frequentare fin da piccoli musei e mostre.
Infine un occhio agli albi illustrati, occasione di una variopinta parata, di uno straordinario bazar dove è divertente perdersi; potere dell’immaginazione, in cui è decisivo il contributo dello stile grafico sempre più fertile di invenzioni e trovate anche nella scoperta di un classico come Pinocchio, In ogni Pinocchio … c’è un pino!, che inaugura la nuovissima collana “Linguacce” di Topipittori (Giuseppe Caliceti, ill. Gaia Stella). Tanti i testi di livello trionfalmente significativo che non possono che provocare entusiasmo e risate nei bambini in età prescolare e più grandicelli, tra i quali Un minuto (Corraini ed., Somin Ahn), Tantefiabe, in rima, dalla morbida copertina (De Agostini), Nella foresta delle maschere di Laurent Moreau (Orecchio Acerbo), T-veg la storia di un dinonsauro vegetariano (ElecataKids, Smriti Prasadam-Halls, ill. Katherina Manolessoue). E per non dimenticare la più grande tragedia del ‘900 segnaliamo Lev di Barbara Vagnozzi con testo italiano e inglese (Gallucci).
Va ricordato che quest’anno ricorre il centenario della nascita di Roald Dahl, uno degli scrittori per ragazzi più amati, nella cui opera il gusto della trasgressione si tramuta in critica sferzante nei confronti del mondo ipocrita degli adulti, solo apparentemente dominato dalla logica e dal buon senso. Per celebrare l’anniversario, la Salani inagura alla Fiera la collana “Gl’Istrici Dahl ” , ovvero l’opera completa di Dahl in formato cartonato con i disegni di Quentin Blake. E infine, Geronimo Stilton si conferma il topo scrittore più famoso del mondo con oltre 128 milioni di copie vendute (32 milioni solo in Italia, editore Piemme). I suoi poliedrici interessi dai cruciverba, ai rebus, ai dizionari d’inglese e soprattutto le sue avventurose storie anche attraverso il tempo, i polizieschi, i fantasy, i libri “ad alta leggibilità”, adatti quindi anche ai bambini dislessici, la libera interpretazione di fiabe antiche e di classici (l’ultimo è la rilettura de La piccola principessa di Frances Hodgson Burnett), gli danno a ragione il primato di personaggio letterario dell’anno.
Per saperne di più
Alla 53° edizione della “Bologna Children’s Fair”, dal 4 al 7 aprile a BolognaFiere, sono presenti 1200 espositori, provenienti da oltre 70 Paesi. I titoli dei testi che partecipano alla selezione del “BolognaRagazzi Award” sono 1448. Sono premiati i migliori libri dell’editoria per ragazzi per contenuto, grafica, progetto editoriale, riconoscimento questo che si traduce in un trampolino di lancio a livello internazionale grazie, anche, oltre alle migliaia di addetti ai lavori presenti in Fiera, alla diffusione sempre più innovativa delle tecnologie informatiche digitali. A quest’ultime è dedicato un intero padiglione della Fiera “Bologna Digital Medi” dove i libri per ragazzi trovano la loro connessione con gli strumenti multimediali. Verrà conferito fra l’altro il “BolognaRagazzi Digital Award” dedicato all’editoria digitale e alle app per ragazzi.
Il 5 aprile sarà annunciato il vincitore del Premio “Astrid Lindgren”, forse il più importante premio letterario per ragazzi del mondo, dalla Biblioteca nazionale svedese di Stoccolma in diretta con il Caffé degli illustratori all’interno della Fiera. Dopo la fine della manifestazione riservata ai professionisti, ci sarà anche quest’anno il “Weekend dei Giovani Lettori” dall’ 8 al 10 aprile in cui una parte della Fiera sarà aperta al pubblico che potrà partecipare a laboratori, incontri con scrittori e godersi le varie “mostre di illustrazione” con visite guidate. Parteciperanno anche scuole di Bologna e di altre regioni. La serie di iniziative per promuovere la lettura rendono irripetibile questo meeting internazionale caratterizzando Bologna come “Città del Libro per Ragazzi”.