La mostra-mercato più importante
Frontiera Arte Fiera
Arte Fiera Bologna si apre con un omaggio a David Bowie. Ma sarà anche l'occasione per fare il punto sul mercato, sulle nuove tendenze e soprattutto i nuovi maestri
29 giugno 1972. Quando il rock diventa performing art. The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars: non un semplice 33 giri, ma una vera e propria rivoluzione. Artefice David Bowie e il suo avatar Ziggy, l’alieno androgino icona dell’ambiguità sessuale, capelli arancioni sparati in alto, puro e selvaggio istinto, emanazione diretta di Alexander De Large, il folle psicopatico di Arancia meccanica. È un punto di non ritorno. I concerti si trasformano in show-shock, la danza ne diventa l’elemento centrale, complice la regia di Lindsay Kemp. E sarà proprio il settantasettenne mimo e coreografo inglese a rievocare, il oggi pomeriggio, 28 gennaio, ore 17, in piazza della Costituzione, questo manifesto vitale e luminoso del glam rock in occasione del taglio del nastro di Arte Fiera Bologna che dedica l’importante traguardo dei quarant’anni al Duca Bianco. Il pianista Maurizio Baglini darà vita a un recital mixando un repertorio classico con i brani cult dell’idolo recentemente scomparso, mentre Kemp, nella sua performance, ricorderà l’incontro e la profonda liaison con il suo allievo negli anni Settanta. La kermesse dell’arte contemporanea, leader nel Belpaese, punta con forza sulla contaminazione e l’intreccio di linguaggi creativi. L’indomani, quinta il Comunale, ore 17,30, si assisterà ad un evento unico, le sei ore di visione, inedita in Italia, di River of Fundament, l’opera film dello statunitense artista visionario Matthew Barney (colonna sonora di Jonathan Bepler) che fonde cinema, teatro, musica, performance e scultura.
Un compleanno da festeggiare senza risparmio, in una Bologna che, dice con orgoglio il presidente dei Musei Civici Lorenzo Sassoli de Bianchi, «è una città in gran forma dove le cose importanti si fanno da quarant’anni». Motore, non c’è dubbio, Arte Fiera che, fin dal nascere, ha accompagnato artisti e movimenti nell’arte mondiale. «Un ruolo che deve continuare ad assolvere presentando nuove proposte e lasciando spazio alle sperimentazioni – sottolineano Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti, per il quarto anno alla direzione artistica –. Gli artisti italiani che hanno esordito qui sono saliti alla ribalta internazionale e ricoprono il ruolo di protagonisti dei mercati e dei musei più rilevanti del mondo, tanto da aver fatto divenire il termine Italian Sales, un marchio universalmente riconosciuto». Leggiamola, allora, questa storia che dal passato si proietta verso il futuro in un “libro” tutto da sfogliare costruito su due mostre alla Pinacoteca e al Mambo (29 gennaio-28 marzo), rese possibili dalla partnership con l’associazione Gallerie di arte moderna e contemporanea. Da una parte ci sarà uno sguardo su quarantacinque “maestri” transitati per Arte Fiera (da Cucchi a Sironi, da Capogrossi e Pozzati a Morandi e Pistoletto) con un segmento rivolto alla collezione costruita dal 1974 da Bologna Fiere (quindici autori tra cui Bosetti, Salvo, Fortuna, Vittone); dall’altra una finestra sugli under 40, selezionati da un comitato formato da curatori e direttori di grandi istituzioni museali e artistiche internazionali, del calibro, citando solo alcuni, di Francesco Bonami, Luca Pinto, Laura Carlini Fanfogna, Giacinto Di Pietrantonio, Hou Hanru, Andrea Bellini e Alberto Salvadori. Questo emozionante racconto visivo sarà poi “scritto” nel volume celebrativo del quarantennale edito da Corraini.
Il cuore della manifestazione è ovviamente a Bologna Fiere che per l’edizione 2016 aggiunge ai padiglioni tradizionali 25 e 26, che ospitano la Main Section dedicata all’arte moderna e contemporanea, il 32 dedicato alla fotografia e ai Solo Show. Ben 222 gli espositori (28 per cento in più del 2013), di cui 190 gallerie (41 per cento in più) a conferma di una crescita costante di Arte Fiera che continua ad essere una pedina significativa nella scacchiera del mercato internazionale, suggerendo nomi e rilanciando correnti artistiche e movimenti. Così, accanto agli acclarati Lucio Fontana, Piero Manzoni ed Enrico Castellani, che continuano ad incontrare il gusto dei collezionisti, troveremo le new entry di Dadamaino, Paolo Scheggi, Gianni Colombo, Ettore Spalletti, Gianni Piacentino, Giorgio Griffa e Turi Simeti. E ci muoveremo tra Arte Cinetica, Pittura Analitica e Arte Concettuale italiana, scopriremo le Nuove proposte, seguiremo monografiche di grandi interpreti del Novecento e ci immergeremo nelle suggestioni de I protagonisti, speciale area realizzata con il contributo delle gallerie Continua, Milano, Lia Rumma, Studio La Città, Tega. Infine, incontri per i collezionisti nella sezione Conversations, curata da Marcella Beccaria e Riccarda Mandrini.
Torna anche il gradito palinsesto di Art City, l’intenso weekend (29-31 gennaio) che vedrà Bologna a porte aperte (da non perdere la notturna di sabato) con oltre 70 appuntamenti che animeranno quarantasei sedi in un tour culturale e turistico della città che vedrà dialogare il patrimonio storico artistico con i linguaggi artistici del contemporaneo. Tra gli eventi speciali si segnalano l’israeliano David Adika a Casa Morandi, Luca Lanzi alle Collezioni comunali d’arte, Andrea Salvatori al Museo Davia Bargellini e Alberto Tadiello al Museo internazionale e biblioteca della musica. Da non perdere, nelle sale espositive al piano terra del Mambo, “Officina Paolini”, percorso di immagini, suoni e documenti articolato in nove sezioni tematiche che ripercorre l’universo poetico, estetico e culturale di Pier Paolo Pasolini. La mostra è curata da Fondazione Cineteca Bologna e Istituzione Bologna Musei, partner l’Università di Bologna a coronamento del progetto speciale “Più moderno di ogni moderno”.