Nuova conquista della scienza
Nostro vicino Plutone
La sonda New Horizons ha fotografato e svelato i segreti di Plutone, l'ex pianeta più lontano del sistema solare. Un altro “mito” è diventato realtà
«Space, the final frontier. These are the voyages of the Starship Enterprise. Its five-year mission: to explore strange new worlds, to seek out new life and new civilizations, to boldly go where no man has gone before». (James Tiberius Kirk, Star Trek). (Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima).
Sono passati 49 anni da quando nella prima puntata di Star Trek il Capitano Kirk pronunciò queste parole per la prima volta. Anche se i progressi tecnologici non ci hanno ancora regalato il teletrasporto o navi spaziali come l’Enterprise, abbiamo già da tempo iniziato ad avvicinarci all’ultima frontiera, ad arrivare «laddove nessun uomo è mai giunto prima».
Dopo il raggiungimento dei confini del sistema solare da parte della sonda Voyager alcuni mesi fa, il 14 luglio è stata superata un’altra “frontiera”: la sonda New Horizons è arrivata nel punto più vicino a Plutone che sia mai stato raggiunto. Fino a pochi anni fa Plutone era considerato il nono pianeta del Sistema solare, il più lontano dal Sole dopo Mercurio, Venere, la nostra Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Nel 2006 l’Unione Astronomica Internazionale ha cambiato però la definizione del termine “pianeta”, e Plutone è diventato ufficialmente “pianeta nano”.
Plutone è circondato da almeno 5 satelliti, il maggiore dei quali, Caronte, è grande circa la metà del pianeta nano. A causa della grandissima distanza dalla terra questo corpo celeste è rimasto per molti versi avvolto nel mistero. Ad esempio, solo negli ultimi giorni, grazie all’avvicinamento della sonda, sono state disponibili immagini in buona risoluzione che lo ritraessero, prima le poche foto disponibili erano state scattate a tale distanza da non permettere di avere un’idea nemmeno di come apparisse la superficie.
Con la sua distanza fra i 4 e i 7 miliardi di chilometri dal Sole, Plutone è l’oggetto più lontano da noi che sia mai stato esplorato. Una sua esplorazione ravvicinata era stata già proposta durante la già citata missione Voyager 1 iniziata nel 1977, ma la traiettoria fu invece modificata in modo da avvicinarsi il più possibile a Titano, un satellite di Saturno. La sonda New Horizons è stata lanciata nel gennaio 2006, e ieri, 14 luglio 2015, intorno alle 14 (ora italiana) ha effettuato cosiddetto “flyby” di Plutone, un passaggio molto ravvicinato per studiare da vicino il pianeta nano, scattare fotografie ad alta risoluzione e ricevere informazioni precise sull’atmosfera e sulla superficie di questo corpo celeste.
Poche ore dopo il flyby sono arrivate le foto e i primi risultati delle analisi effettuate, e gli scienziati hanno potuto iniziare il loro studio del pianeta nano. E la sonda? La sonda new Horizon nel frattempo continua il suo viaggio verso le regioni più remote del sistema solare, ancora inesplorate. In attesa di raggiungere la prossima frontiera.
Sito ufficiale della missione: https://www.nasa.gov/mission_pages/newhorizons/main/index.html