Marco Fiorletta
Frammenti di storia illustrata

Gramsci a fumetti

Le banalità e i luoghi comuni su Antonio Gramsci ormai si sprecano... Forse sarebbe il caso di conoscerlo meglio. Magari cominciando dalla graphic novel che gli ha dedicato Luca Paulesu

Di certo si può dire che tra i principali uomini della politica, per limitarci a questa, uno dei più nominati nella rete sia Antonio Gramsci. Peccato che spesso la citazione non valga la pena essere menzionata. Dovremmo essere una nazione – in ragione delle chiamate in causa di Gramsci – governata da un “partito comunista” e con proporzioni bulgare come si era soliti dire. Invece non c’è traccia di Partito Comunista se non spuri residui in perenne lotta tra loro e anche con se stessi. In forza di ciò e anche di una profonda ignoranza, l’illustre sardo viene utilizzato per ridicolizzare il Pd, che ormai da Gramsci e dalle sue idee è lontano assai; o l’Unità perché ricorda che il giornale da Gramsci fondato nel 1924, è un dato di fatto e non un’opinione che può essere contestata.

Ora già questi due esempi dovrebbero bastare per far capire l’uso improprio, quasi come un’arma, che si fa di Antonio Gramsci. Poco conta che sia ancora uno degli autori italiani più tradotti all’estero, che in giro per il mondo ci siano istituti che si dedicano al di lui pensiero: conta invece che in Italia sia messo allo stesso livello di un “piove governo ladro”, “i politici sono tutti uguali”, “destra e sinistra non esistono”… “Gramsci si sta rigirando nella tomba”. Di più gli italiani non sanno fare, purtroppo. Di certo, sarebbe interessante chiedere a coloro che usano tale frase, che ha comunque perso anche la sua carica ironica (se mai l’ha avuta) perché utilizzata in continuazione e spesso anche a sproposito, qualche notizia sul sardo, un po’ di biografia, qualche pensiero, qualche frase illuminante. Statene certi, li vedrete strabuzzare gli occhi, rivolgerli al cielo, essere invasi dalla vacuità, oppure ripetere un altro mantra dei nostri tempi: “che c’entra?”. C’entra, perché il pensiero gramsciano non ha perso la sua attualità, le sue speculazioni filosofiche, politiche e letterarie mantengono un’attualità che ne fanno, appunto, un oggetto di studi approfonditi, all’estero. In Italia ricordiamo la meritoria opera dell’Istituto Gramsci.

Luca Paulesu GramscoAllora, per colmare questo vuoto nelle testoline di coloro che nemmeno sanno chi sia, rispolveriamo un libro di un paio di anni fa, Nino mi chiamo, Fantabiografia del piccolo Antonio Gramsci di Luca Paulesu, nipote di Teresina sorella di Antonio Gramsci , Feltrinelli, 285 pagine, prima edizione maggio 2012. Un libro basato sui racconti della nonna, sulla frequentazione della casa museo di Ghilarza e della fantasia dell’autore che fa ricoprire a Togliatti il ruolo dell’amico immaginario. Il libro rientra nel filone delle graphic novel ma non pensiate che si riduca tutto a vignette sull’infanzia e la vita di Gramsci: il libro ha un suo perché in quanto, alternando disegni, battute ironiche, che solo per un attimo stemperano le tristi vicende della vita di Gramsci, e testo di Paulesu o tratto dalle opere gramsciane fornisce un ritratto della vita del grande intellettuale.

Nulla manca della drammaticità della vita del fondatore del Pci, dalla salute, alla solitudine, dall’amore al carcere fino alla morte che lo colpirà ancora incarcerato per volere di Mussolini il 27 aprile 1937 a soli 46 anni. A parte il citato Togliatti per forza di cose si incontrano altri personaggi della recente storia patria che molti nemmeno conoscono e chissà che non venga voglia a qualcuno di approfondire le tematiche che Gramsci, tramite l’autore-nipote, mette in campo. Chissà che qualcuno di coloro che ripetono a pappagallo il suo “rivoltarsi nella tomba” non rivoltino anche il loro pensiero avvicinandosi a quello di Gramsci. Certo per quanto bello, interessante, a suo modo divertente, non basta questo libro per conoscere Gramsci. Ci vorrà ancora applicazione e volontà, materiali non mancano basta solo volerlo.

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