Erminia Pellecchia
Dal 20 giugno al 5 settembre

Wagner a Ravello

Il sontuoso festival in Costiera quest'anno è dedicato a Wagner, il musicista che cantò Ravello. Poi, sotto ill segno dell'«InCanto» (tema della rassegna), pop, teatro e arte trovano un punto di coesione

L’universo arcano e primitivo, spirituale e mitico dei segni-figure di Mimmo Paladino; il colore della poesia che si fa cromatismo verbale per narrare la bellezza epica, l’incanto extratemporale di un luogo: è l’artista di Paduli, tra i “magnifici cinque” della Transavanguardia di Achille Bonito Oliva a firmare il manifesto del Ravello Festival numero 63, il terzo del “Progetto Ravello” intrapreso dall’omonima Fondazione con la missione della gestione unitaria e integrata degli straordinari monumenti della città della musica: villa Rufolo, l’auditorium Oscar Niemeyer e villa Episcopio. InCanto è il titolo dell’elegante disegno che si fa iconografia della rassegna più accattivante della Campania degli eventi e che, nella sua evocazione immaginifica, diventa la bussola per orientarsi nel variegato cartellone declinato dal direttore artistico, Stefano Valanzuolo, sull’assonanza “incanto – in canto”. Da una parte il “genius loci”, la magia e la fascinazione della Ravello delle architetture che si fanno ornamento di una natura paradisiaca; dall’altro la voce umana, strumento espressivo, melodico, ritmico, poetico e persino politico di un programma, articolato in cinquanta appuntamenti (dal 20 giugno al 5 settembre), che pone l’accento sui contenuti introspettivi più che sulla spettacolarità ad effetto.

Nella terra cantata da Wagner, nel «giardino delle ragazze-fiore» del Parsifal, è d’obbligo l’omaggio di rito al geniale compositore tedesco con il suo Tristano e Isotta a 150 anni dalla prima dell’opera. Sarà il leit-motiv, sotto il segno della passione, del festival in un andamento circolare intorno al quale si dipaneranno i due mesi e mezzo di programmazione con la presenza di allestimenti commissionati ad hoc. Ad aprire sarà, novità assoluta per il palco belvedere, la danza col Tristano e Isotta su coreografie di Giorgio Mancini e, sulle punte, due étoile de L’Opéra National de Paris: Dorothée Gilbert e Mathieu Ganio. A chiudere l’apoteosi wagneriana del concerto che vede insieme l’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo diretta da Valerij Gergiev e il Coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia del maestro Ciro Visco. In mezzo il fiabesco Cunto di Tristano (22 agosto) di e con l’attore, regista e cuntista Vincenzo Pirrotta accompagnato dai musici Giampaolo Bandini, Cesare Chiacchiaretta, Gaetano Di Bacco, e Roberto Molinelli, e il D’àpres Tristano (1 settembre) col piano solo del concertatore Orazio Sciortino.

Philip GlassContenuti sinfonici e cameristici, repertorio jazz e pop, teatro, arti visive e incontri di parola: il Ravello Festival conserva l’ormai rodata formula delle contaminazioni e dello sguardo a pubblici diversi inaugurata nel 2003 dal sociologo Domenico De Masi, primo presidente della Fondazione che ha diretto per due mandati e di cui s’ipotizza, dopo il commissariamento dell’ente, il ritorno alla guida. E, malgrado i recenti problemi con il timore che la stagione saltasse o venisse ridimensionata, Valanzuolo è riuscito, comunque, a confezionare un palinsesto stellato, confidando nello stanziamento di quattro milioni di euro (concretizzatosi all’ultim’ora), fondi per attività fino alla fine del 2016, di cui metà sono stati investiti nel 2015, contando anche sugli incassi da botteghino con l’assist agli spettatori di biglietti con prezzi fermi al ticket dello scorso anno. L’offerta è accattivante. Ecco grandi nomi internazionali come la carismatica Laurie Anderson, musa di Lou Reed che duetterà (in esclusiva europea) con il maestro della musica colta contemporanea Philip Glass (nella foto sopra); Bobby Mc Ferrin, talento vocale dal virtuosismo senza etichette che sceglie villa Rufolo per una delle sue tre tappe italiane; Dee Dee Bridgewater che, con la tromba di Irvin Mayfield e il New Orleans 7, torna alle radici del jazz; Ute Lemper che fa debuttare, nel cielo-mare della Costiera, The 9 Secret, il suo nuovo progetto scritto con Paulo Coelho e ispirato ad un manoscritto rinvenuto ad Accra, suggestioni visive di Volker Schlondorff; il pianoforte di Uri Caine in formazione con Joyce Hamman al violino, Mark Helias al contrabasso, Jim Black alla batteria, Ralph Alessi alla tromba, Chris Speed al sassofono, le voci di Theo Blekmann e Barbara Wolker, in un gioco sulla Rhapsody in Blue di Gershwin.

Nicola PiovaniFocus sul mondo latino a cura di Gianni Minà che esplora anche il versante sociale della canzone di lingua spagnola, chiamando il catalano Joan Manuel Serrat che sarà affiancato nella sua Antologia desordenada dall’amico Gino Paoli, il cubano Augusto Enriquez in Te doy una canciòn, significativo omaggio al cantautore simbolo della sua terra, Silvio Rodriguez e Maria Gadù a rappresentare la nuova leva brasiliana. Prestigiosa anche la squadra azzurra con le punte di Francesco De Gregori in acustico, James Senese & Napoli Centrale, il ragazzone di 92 anni Giorgio Albertazzi alla sua prima ravellese con Mariangela D’Abbraccio sull’asse Borges-Piazzolla, la chicca di sir Tony Pappano al pianoforte in duo con Luigi Piovano al violoncello, la “musica pericolosa” di Nicola Piovani sottolineata dall’Ensemble Aracoeli, la virtuosa coppia Fabrizio Falasca (violino) e Antonio Pompa Baldi (pianoforte) in una escursione da Brahms a Grieg e Poulenc, l’attesissimo piano solo di Stefano Bollani, le sue improvvisazioni, la sua musica piena di sentimento e divertimento, il cornista Alessio Allegrini con l’ensemble di percussioni Tetrakis, e, infine, l’inedito Bach trasversale di Danilo Rea con Ramin Bahrami (quest’ultimo riequilibrerà poi il tutto con l’integrale, preziosa esecuzione dei Concerti Brandeburghesi insieme a Mercelli ed i Solisti Aquilani).

Questo e tanto altro ancora in questo format di InCanto. La danza bissa con una delle più grandi compagnie nordeuropee, l’Hamburg Ballet di John Neumeier con l’Hamburg Gala, solista l’étoile italiana Silvia Azzoni, mentre si segnala il ritorno sulla terrazza dell’infinito dell’Orchestra del San Carlo diretta da Axelrod nello spettacolo di musica-teatro Amadeus, Luca Barbareschi nei panni di Salieri; note teatralizzate anche nell’Histoire du Soldat di Stravinskij de I Solisti dell’Orchestra del Teatri della Scala e il cantattore Luigi Majo. C’è, poi, il tributo dovuto all’indimenticabile Pino Daniele, un’assenza che si fa presenza nella suite sinfonica ’O Mare con cui Gianluca Podio mixa i brani del cantautore napoletano a temi di vago richiamo a Debussy. Nel lotto degli ospiti di ultimissima generazione segnaliamo la magnifica Gustav Mahler JugendOrchester fondata da Abbado e affidata, per l’occasione, alle cure di Herbert Blomstedt, la European Union Youth Orchestra con Gianandrea Noseda nella Quinta di Mahler, la Junge Philarmonie Wien diretta da Michael Lessky, l’Orchestra dell’Accademia della Scala con una delle più quotate “direttore” di oggi, la finlandese Susanna Malkki. Si rischia di dimenticare, nel mare magnum dei fuoriclasse, la pianista Chihiro Yamanaka, il sassofonista Branford Marsalis, i favolosi 12 Violoncelli dei Berliner Philharmoniker, la violinista Janine Jansen, la sinfonica Chaikoesky, la pianista Valentina Lisitsa, Prosseda & Pieranunzi, il violoncellista Sol Gabetta, il soprano Erika Grimaldi, l’Orchestra Filarmonica della Fenice protagonista con Alvise Casellati dell’emozionante concerto dell’alba  sulla scia delle stelle cadenti di San Lorenzo.

Sul versante delle arti, due antologiche di prestigio: la mostra dedicata allo scultore napoletano Augusto Perez, curatore Flavio Arensi, e il più apprezzato fotografo italiano di genere musicale, Guido Harari, che presenta “Sonica”. L’intero Ravello Festival (info: www.ravellofestival.com) sarà ripreso da una troupe dell’Accademia di Belle Arti di Napoli coordinata dal regista Stefano Incerti, nell’ottica di una collaborazione siglata tra le due istituzioni campane che porterà alla produzione di un mediometraggio sull’incanto della città della musica.

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