Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Contro il teatro/rito

«Recitare in modo convenzionale è un passatempo. Meglio, molto meglio essere se stessi. Anche in palcoscenico»: parlano Antonio Rezza e Flavia Mastrella

Nomi e cognomi: Antonio Rezza e Flavia Mastrella.

Professione: Antonio: Performer. Flavia: Artista.

Età: Antonio: 49. Flavia: …

Da bambini sognavate di fare gli attori? Antonio: NO! Flavia: Da bambina recitavo davanti ai grandi, ballavo e cantavo in svedese, naturalmente inventato, gli adulti ridevano e appezzavano, ma un giorno mi sono sentita buffa e da allora ho deciso di smettere.

Cosa significa per voi recitare, costruire regie e dirigere gli attori?Antonio: Passare il tempo. Flavia: I nostri lavori sono rituali, all’interno ognuno è un po’ se stesso.

Il vostro film preferito? Antonio: Arancia Meccanica. Flavia: In questo momento Il Settimo Sigillo.

Il vostro spettacolo teatrale preferito? (Fatto da voi te o da altri)  Antonio: Fatto da noi. Flavia: Woyzeck regia Emiliano Bronzino con Lorenzo Gleijeses, Maria Alberta Navello, Stefano Moretti, Fabrizio Martorelli,

Rezza&Mastrella2Qual è l’attore da cui avete imparato di più? Antonio: Non ritenendo Artaud e Bene degli attori, direi da nessuno. Flavia: Giammaria Volontè, Mariangela Melato.

Qual è il regista da cui avete imparato di più? Antonio: Kubrik, per l’esattezza. Flavia: All’inizio Bernardo Bertolucci, Federico Fellini, Pierpaolo Pasolini e altri ancora; il cinema aveva il suo spazio.

Il libro sul comò: Antonio: Non c’è neanche il comò. Flavia: Sul Monte Verità di Edgardo Franzosini, Il Saggiatore.

La canzone che vi rappresenta: Antonio: Tragedy, dei Bee Gees. Flavia: Il nostro insieme potrebbe avere come colonna sonora Immagination.

Prosecco o champagne? Antonio: Non c’è niente da festeggiare. Flavia: Non bevo da dieci anni, l’alcol, anche in piccola quantità, indebolisce il vigore nella lotta.

Il primo amore, lo ricordate? Antonio: Non è necessario. Flavia: Esaltante.

Il primo bacio: rivelazione o delusione? Antonio: Una sensazione di umido. Flavia: Rivelazione.

Rezza&Mastrella3Strategia di conquista: Qual è la vostra? Antonio:Non è una guerra, è un combattimento. Flavia: Detesto le strategie, amo la spontaneità, il colpo di fulmine.

Categorie umane che non vi piacciono? Antonio: Gli artisti che fanno i direttori artistici e i politici, tutti. Insomma chi fa quello che non deve fare. Flavia: Quelli che ti organizzano la vita.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour? Antonio: Bellezza, superiore anche alla stupidità. Flavia: L’energia vitale.

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? Antonio: Il sesso fa l’amore. Flavia: Nobilita.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Antonio: Meglio la solitudine in contraddizione. Flavia: L’elogio degli opposti è più divertente.

Rezza&Mastrella4Costretti a scegliere: teatro o cinema? Antonio: Costretti mai. Da nessuno. Flavia: No no è impossibile, una disciplina nutre l’altra.

Amleto Krapp? Antonio: Senza averlo letto, direi Krapp. Flavia: Krapp.

Shakespeare o Pirandello? Antonio: Direi che non li ho mai letti interamente. Sembra snobismo. La realtà è che faccio sempre fatica a convincere gli altri della mia ignoranza. Flavia: È difficile scegliere, entrambi ritraggono a caratteri esasperati la realtà, li trovo interessanti e forse anche consecutivi.

Franck Sinatra o Claudio Villa? Antonio: Nessuno dei due. Flavia: No, no nessuno dei due.

L’ultima volta che siete andati a teatro, cosa avete visto? Antonio: Operamolla dei Doppiosenso Unico. Flavia: Ho viso due spettacoli di artisti che si fanno spazio a fatica, Operamolla di e con Luca Ruocco e Ivan Talarico, e Molière immaginario di e con Ivan Bellavista, con Sandra Conti e Matteo Di Girolamo.

Raccontate il vostro ultimo spettacolo: Antonio: Per fortuna non si può. Flavia: Fratto X parla di condizioni e condizionamenti, esplosivo nel ritmo, misterioso nella forma. Antonio Rezza scardina il quotidiano a colpi di ironia, con Ivan Bellavista.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Antonio:Perché è innovazione pura. Flavia:Per curiosità.

Rezza&Mastrella5Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Antonio: Certo. Flavia: Corruzione… il teatro, vive con le briciole di un sistema ufficiale, tra gruppi imprenditoriali più o meno mafiosi, ne adotta il sistema politico, schiacciando ogni forma di novità. È la morte del pensiero poetico.

Come e dove vi vedete tra venti anni? Antonio: Ancora sopra la terra. Flavia: Tra i vivi.

La cosa a cui nella vita non vorreste mai rinunciare. Antonio: Le ginocchia. Flavia: La libertà di pensiero.

Quella cosa di voi che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Antonio: Non vedo perché dovrei dirla proprio adesso. Flavia: Le cose che nessuno conosce sono la maggior parte delle cose che facciamo.

Piatto preferito:Antonio: Quello vuoto. Flavia: Il gelato di Pistacchio.

La morte: paura o liberazione?Antonio: Terrore. Flavia: Liberatoria.

Chi o cosa vuole colpire e affondare o salvare il vostro teatro? Antonio: Noi nasciamo affondati. Poi emergiamo e facciamo la differenza. Flavia: Di sicuro ci salva a noi, ma abbiamo notizie di persone che ritengono terapeutici i nostri lavori.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Antonio: Sì, spesso. Flavia: Sì.

Di lasciarvi sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirvene subito dopo? Antonio: No. Flavia: Sì.

Rezza&Mastrella6Chi vorreste scrivesse una drammaturgia per voi? Antonio: Non riuscirebbe. Flavia: Non abbiamo mai pensato alla drammaturgia. Quello che racconto in realtà è ciò che mi accade.

Quale ruolo vi sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Antonio: Li faccio già tutti da me. Flavia: Elettra.

Da chi avreste voluto o amereste farvi dirigere? Antonio: È impossibile dirigermi, vado sempre dritto.

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attore. Antonio: Una sola, non essere attori, quindi non interpretare.

Meglio essere: sereni, contenti o felici? Antonio: Sovraeccitati. Flavia: Non si può vivere un solo stato d’animo, le condizioni emotive sono comunicanti, una segue l’altra in modo accidentale.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Antonio: Niente di grave. Flavia: È sparito… da un po’… ora rinascerà già in fin di vita, ma sembrerà nuovo, perché tutti lo avranno dimenticato.

Gli alieni vi rapiscono e voi potete esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Antonio: Uccidere chi contrasta la circolazione del talento. Flavia: Vorrei portare con me la luce del sole.

La frase più romantica che vi sia capitato di recitare. Antonio: «Cos’è il catarro se non un apostrofo giallo tra le parole ti-amo»; dallo spettacolo 7-14-21-28. Flavia: Vorrei portare con me la luce del sole.

La frase più triste che vi sia toccato di recitare. Antonio: Me le scrivo io quindi non mai tristi per me. Flavia: Ho interpretato ruoli solo nei nostri film e sono sempre stata doppiata da Antonio.

Rezza&Mastrella7Dimenticate le battute: condannati o graziati? Antonio: Per fortuna non facciamo un teatro di battute.

Cosa vorresti che la gente ricordasse di voi? Antonio: Quello che facciamo e basta. Flavia: Il desiderio di cambiare le cose.

Avete mai litigato con un regista, o un attore/trice, per una questione di interpretazione del personaggio? Antonio: Non ho avuto molto a che fare con gli attori quindi i rapporti sono buoni. Flavia: Solo una volta ho avuto un diverbio durante le riprese di Delitto Sul Po con un’attrice, a causa del costume…

Avete mai litigato con un produttore per una questione di soldi? Antonio: Sì. Flavia: Durante le riprese di Escoriandoli col mitico Galliano Juso, si litigava selvaggiamente, sia per i soldi sia per le scelte espressive, un film nel film. Alla fine l’ho anche aggredito.

Progetti futuri? Antonio: Un espatrio definitivo. Flavia: Portare a termine la nuova performance, e poi un intervento spaziale Nel Cuore Del CorpoalMonastero di Fonte Avellana. E forse finalmente Samp, il film on the road girato tra il 2002 e il 2015.

Un consiglio a un giovane che voglia fare l’attore. Antonio: Di non farlo, non serve, può fare meglio da solo. Flavia: Sempre lavorare e studiare, guardarsi intorno.

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