Elisa Campana
Cartolina dall'Inghilterra

Cercando Banksy

Viaggio a Bristol, la città disseminata di segnali del più celebre (e misterioso) protagonista della street art. Un reticolo di architetture e culture alternative

Avvolta nelle colline del Sud-ovest dell’Inghilterra, lontana dagli itinerari turistici più classici che riservano alla capitale tutta la loro attenzione, Bristol è una città dall’anima vivace, consapevole della propria identità marinaresca. Violentemente bombardata durante la Seconda guerra mondiale, Bristol è oggi ricca di edifici estremamente moderni, eppure la sua storia torna indietro nei secoli, alla forte presenza romana che ha lasciato le sue tracce nell’elegante Kings Weston Villa. Quello che era il piccolo insediamento di Brigstow è poi diventato col tempo un vero collage di stili e architetture diversi, dalle rovine normanne di Castle Park, alle slanciate guglie gotiche di Bristol Cathedral, fino alle imponenti facciate georgiane del Clifton Village, vicino al celebre ponte sospeso che sovrasta la pittoresca Avon Gorge.

Nel cuore urbano di quella che a tutti gli effetti viene considerata la capitale del sud-ovest inglese, pulsa una vena fortemente anticonvenzionale, connubio di street art e musica underground, principalmente trip-trop lanciata da quei gruppi che negli anni ’90 vennero identificati con il nome di Bristol Sound. Non è allora raro imbattersi in artisti di strada e graffetisti, bohémiens per scelta, che dipingono e colorano muri e tele, sotto gli occhi dei passanti, spettatori involontari di un’arte refrattaria alle regole, ma libera e spontanea.

banksy rose-mouse-trapIn questa sinergia di arti ed emozioni che popolano i quartieri e le strade, è nato e cresciuto un famoso personaggio, uno street artist che cela la propria identità dietro uno pseudonimo conosciuto ormai ai quattro angoli del globo, Banksy. La sua satira polemica e sovversiva non cessa mai di suscitare curiosità, dibattiti, osservazioni, il suo scopo sembra essere quello di farci fermare un attimo, allontare dal vortice inarrestabile del nuovo millennio per farci riflettere, su quello che siamo e siamo diventati. Tale aspetto è evidente se ricordiamo, per esempio, uno dei suoi graffiti dell’anno scorso “Mobile Lovers”, emblema di una realtà social che ha avvelenato i nostri rapporti umani (clicca qui per leggere un nostro precedente articolo su Banksy).

Tra le strade di Bristol, dalle pareti più insignificanti, tra quartieri centrali e periferici, Banksy colpisce più o meno inaspettato, al punto tale che sono nati veri e propri tour turistici alla ricerca delle sue opere, da quando era ancora un ragazzino con la bomboletta spray tra le mani, a quando è diventato una vera e propria leggenda urbana, tutt’ora schiva, preservante quell’anonimato che lo faceva uno tra i tanti.

banksy grim reaperThe Grim Reaper è uno dei più amati capolavori del celebre artista, è stato dipinto sulla chiglia della nave-discoteca Teckla, attraccata in uno dei moli di entrata al porto, cuore pulsante della Bristol originaria. Nell’estate 2014 è stato poi rimosso per evitare il continuo deterioramento causato dalla prolungata esposizione agli elementi naturali e si trova ora nel Bristol M Shed, museo interamente dedicato alla città di Bristol, dai suoi albori alla ribalta moderna, passando per i luoghi e i protagonisti della sua potenza navale, delle sue industrie aeronautiche e cartarie, della sua arte e della sua musica. “Il cupo mietitore” trasuda il suo triste messaggio apocalittico e, in tempi moderni, ambientalista: succhia petrolio e ricorda l’inevitabile presagio se continueremo a sfruttare all’osso il nostro pianeta.

Risalendo una delle più strade più brulicanti del centro, Park Street si mostra nella sua moltitudine di trendy sale da tè, di negozi di musica e punti di ritrovo dallo spirito eccentrico. The Well Hung Lover sembra parte integrante del paesaggio, apparso nel 2006 sulla parete di uno stabile adibito a clinica per il trattamento e la prevenzione di malattie sessuali ritrae un uomo nudo appeso alla finestra della sua amante, mentre sfugge allo sguardo sospettoso del marito di lei. Il dipinto è stato danneggiato da lanci di vernice.

banksy mild mild westContinuando ad allontanarsi dal centro, d’improvviso, dalle università, dalle chiese e dai pontili, ci si ritrova tra i caffè e i laboratori artistici del Strock Croft dove persiste un’immagine ruvida e graffiante, che fa di Bristol un luogo affascinante. Difficile non rimanere sorpresi dai colori, i disegni e le sfumature dei graffiti che rischiarano le pareti di edifici anonimi e dimenticati, ora galleria a cielo aperto in quello che è diventato un quartiere artistico dalla moda alternativa. The Mild Mild West rigetta tutta la sua carica satirica: mai sottovalutare il mite carattere delle contee dell’ovest (rappresentato dal tenero orsetto) innocui hippy bevitori di sidro – li definisce Steve Wright, autore di Banksy’s Bristol: Home Sweet Home – perché possono convertirsi in forza ribelle e temeraria (la bomba molotov) contro l’ordine precostituito (le forze di polizia).

Dalle case popolari e operaie sbuca anche Rose in Mousetrap, una rosa catturata da una trappola per topi, che cauti e anonimi cittadini, tanto quanto il celebre attivista, hanno provveduto a proteggere sotto una cornice di vetro. Gesto assennato se pensiamo al triste destino toccato in sorte ai graffiti del celebre cecchino o del gorilla con maschera rosa finiti sotto una coltre di vernice nuova.

Tutto questo, e molto altro è Banksy. Non sappiamo esattamente chi è, ma sappiamo quello che fa e perché lo fa, e questo dovrebbe bastarci: una personalità camaleontica come la sua Bristol, la città delle tante “b”: “bridges, balloons, boats, bikes, Brunel and Banksy”. http://visitbristol.co.uk/

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