Anna Camaiti Hostert
L'ex first lady che studia da presidente

I pantaloni di Hillary

Dopo l’annuncio della candidatura della Clinton, la Lego lancia un personaggio con le sue fattezze, non ultimo il tipico abbigliamento. Del resto nella formula “una donna alla Casa Bianca” sta la chiave di un suo possibile successo

È ormai ufficiale: Hillary Clinton si presenterà alle presidenziali del 2016. Con un video di poco più di due minuti la ex first lady ha annunciato la sua candidatura. Apparendo solo in pochi fotogrammi e verso la fine, Hillary dopo avere affermato che per molti americani la lotta per uscire dalla situazione economica è stata dura descrive una società ancora piena di ingiustizie e si presenta come una figura di riferimento (a champion) di cui gli americani – afferma – hanno bisogno. «Mi metterò in marcia per meritarmi il vostro voto, perché è arrivato quel momento e io spero che mi asseconderete in questo viaggio». Il video popolato di molte donne e pochi uomini (di cui uno parla anche spagnolo), giovani e meno giovani, appartenenti a molte minoranze etniche, di una coppia gay, di pensionati e di giovani coppie, indirettamente rimanda al fatto che Hillary è pronta a tentare un nuovo inizio. Ha un nuovo website e una pagina completamente rinnovata su Facebook dove già ha cominciato a chiedere donazioni per la sua campagna elettorale. L’annuncio, come fa notare lo Washington Post, mantiene un profilo basso, «basso per quanto questa parola possa avere un significato per i flamboyant Clinton»: non contiene un tema dominante e non fornisce alcun motivo per cui la senatrice vuole correre per la presidenza o perché sarebbe più adatta di altri a quel ruolo. Il fatto che il mese scorso abbia retoricamente chiesto alle donne del partito democratico se avrebbero voluto una donna come presidente degli Stati Uniti lascia presagire che uno dei temi dominanti della sua campagna elettorale sarà proprio questo: la prima donna alla Casa Bianca.

hillary 2Certo Clinton ha decisamente bisogno di un restyling dopo la sua sconfitta alle ultime elezioni, sia perché avere di nuovo un democratico alla guida del paese è già difficile in un regime abbastanza equilibrato di alternanza, sia perché Hillary ha di per sé degli shortcoming personali e politici recenti, ma che risalgono al passato e che certo non le sono di aiuto. Due di questi risalgono a quando era ancora segretario di Stato: il primo l’assalto all’ambasciata di Bengasi dove morì un diplomatico statunitense e quattro cittadini americani e l’altro il recentissimo scandalo della mail personale non distinta da quella professionale. Ha inoltre difetti di carattere e di status che son pesati anche sull’ultima sconfitta elettorale. A questo forse è dovuto il suo inizio in sordina. Dettagli più precisi sulla piattaforma elettorale saranno dati la prossima settimana nei piccoli meetings che si terranno in Iowa, il suo primo appuntamento elettorale in uno degli Stati più conservatori del Midwest che a differenza dell’Illinois, da cui la senatrice proviene (anche lei è infatti come Obama originaria di Chicago), vota a maggioranza per il partito repubblicano.

I repubblicani nel frattempo non si sono fatti attendere. Nei loro commenti due dei contendenti alle prossime elezioni, Jeb Bush e Ted Cruz, l’hanno accusata di rappresentare la politica fallimentare del passato e hanno affermato di volerla per questo fermare. Con una lunga carriera alle spalle, Hillary è caduta e si è rialzata diverse volte dimostrando una tenacia e una forza non indifferenti. Ma anche tra i democratici c’è chi la accusa di essere solo affamata di potere. Tuttavia la senatrice Clinton dopo diverse sconfitte si è sempre saputa rinnovare ed è riuscita a recuperare nuova forza come quando da first lady tentò una prima bozza di riforma sanitaria che fu miseramente bocciata, irritando diverse lobby di Washington; o quando riuscì a scampare, salvando anche il marito, dallo scandalo Lewinsky; e ancora, quando si presentò come senatrice nello Stato di New York, quando si presentò e fu sconfitta alle presidenziali contro Obama e quando, infine, come segretario di Stato rassegnò le sue dimissioni anche in conseguenza di problemi di salute dovuti all’incredibile stress. Come fa lei stessa notare nel suo recente libro di memorie Hard Choices, quando occupava la maggiore carica diplomatica del paese era spesso l’unica donna a sedere al tavolo dei negoziati in molti paesi con leader e diplomatici stranieri.

Nel suo profilo twitter che aveva aperto nel 2013 con un logo formato da un H blu con una freccia orizzontale rossa, Hillary for America, la senatrice in modo divertente e autoironico si descrive brevemente così: «Moglie, madre, nonna, paladina delle donne e dei bambini, ex FLOAR (First Lady of Arkansas), ex FLOTUS (First Lady of the United States), Senatrice … pantsuit aficionado» (affezionata ai completi pantalone). Adesso ha anche aggiunto: 2016 presidential candidate. E neanche a farlo apposta poche ore dopo l’annuncio della sua candidatura è nato un personaggio della Lego, (sì, non avete sbagliato, quella delle costruzioni) con le sue fattezze: capelli biondi, occhiali neri e un immancabile tailleur pantalone! Potere della politica e dei social network!

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