Un convegno di studi a Napoli
Eredità Pino Daniele
Oggi all'Università Suor Orsola Benincasa si parlerà del grande cantautore scomparso e della sua funzione di «bene culturale». Così la sua città lo elegge a mito che va oltre la musica
Già lo scorso 19 marzo, giorno in cui l’artista napoletano avrebbe compiuto 60 anni, il ricordo di Pino Daniele si è di nuovo fatto onda ed è tornato sui giornali, sui post nei social, nelle chiacchiere al bar e per la strada. In quella giornata i tanti fans napoletani del cantautore hanno potuto testimoniare il loro affetto partecipando alla manifestazione organizzata in mattinata dal Comune al Maschio Angioino oppure accorrendo la sera al Teatrotenda Partenope dove altri artisti hanno voluto ricordare la figura del cantante con testimonianze ed esibizioni.
Sulla figura di Pino Daniele e su come l’artista sia percepito in città – un fratello, un musicista geniale, uno che è riuscito a dare espressione in modo moderno ai sentimenti più profondi della napoletanità – si è scritto tanto e non è qui il caso di ripetersi. Daniele, al pari forse solo di Totò, tiene un posto riservato nel cuore dei napoletani, e c’è poco da discutere. Quello che fa molto piacere è prendere atto che oltre a queste bellissime testimonianze emotive, qualcosa si muove per interrogarsi sulla figura di Pino Daniele e su come la sua musica abbia cambiato il modo di raccontare la città. Ad avviare questo ragionamento è l’Università Suor Orsola Benincasa che ha organizzato per oggi il convegno «Pino Daniele: da Je so’ pazzo a bene culturale».
Il convegno sarà introdotto dal Rettore di Suor Orsola, Lucio D’Alessandro, che annuncerà la nascita di un percorso di studi su Pino Daniele inteso come “bene culturale” non solo di Napoli ma di un intero paese. La presenza di Stefano Paleari, presidente della Conferenza dei Rettori, testimonierà l’attenzione che il mondo accademico vuole riservare al valore nazionale della musica di Pino Daniele.
Il convegno, coordinato da Marco Demarco, direttore della scuola di Giornalismo di Suor Orsola, è realizzato con la collaborazione del Master in Radiofonia e della Mostra internazionale sulla Musica e sui Linguaggi Rock, attivi nell’Ateneo napoletano. Run Radio, la web radio di Suor Orsola, trasmetterà in diretta l’evento a cui è prevista una folta partecipazione di relatori.
Oltre alla pubblicazione degli atti del convegno, la cui registrazione video sarà poi proiettata integralmente all’interno della quinta edizione della “Mostra Rock5!” in programma al Museo Pan dal 6 giugno al 19 luglio 2015, la giornata di studi darà il via ad una più ampia attività di ricerca che sfocerà in tesi di laurea e in studi specialistici nei vari settori formativi dell’Università Suor Orsola Benincasa.
Insomma, uno sforzo non indifferente per mettere a frutto l’eredità di un artista e riconoscergli lo status di “bene culturale”. Un atto che riconosce a Daniele il merito di aver contribuito a dare una spallata all’oleografia classica napoletana ricorrendo alla contaminazione dei generi musicali e rielaborarando il dialetto, spesso mischiato all’italiano, nei testi delle sue canzoni.