Imparare la musica/1
Musica senza parole
A Firenze, la didattica musicale dell'Orchestra delle Piagge (inseguendo il Sistema Abreu) mette in comunità bambini di tutte le lingue e tutte le culture. Inizia da qui una nostra inchiesta sulle scuole italiane
Musica: la cenerentola della scuola italiana, secondo la vulgata più corrente. E invece vogliamo cominciare a raccontare alcune esperienze positive, e partiremo da Firenze, ma da una Firenze diversa da quella delle rotte turistiche.
L’8 giugno 2012 al circolo Arci di via di Brozzi assistemmo al battesimo del fuoco dell’orchestra delle Piagge. Bambini della prima, seconda, terza e quarta classe della scuola elementare “Duca d’Aosta” che in pochi mesi avevano già imparato a tirare l’arco bello dritto, a cantare a due parti, a tambureggiare ritmi con grande precisione e con l’inarrivabile compostezza dei bambini quando giocano sul serio. Le Piagge: un quartiere in quella vasta piana a ovest di Firenze, cosparsa di antichi borghi agricoli e artigiani come Campi Bisenzio, San Donnino, Brozzi, Peretola, che fin dagli anni Settanta assorbe gran parte degli insediamenti di extracomunitari nei dintorni del capoluogo. I cinesi sono qui dagli anni Settanta; slavi, magrebini e sudamericani si sono succeduti nel tempo; il campo rom dell’Olmatello è vicinissimo. L’unico contesto in cui queste comunità, spesso assai chiuse, si incontrano, è ovviamente la scuola dei figli, quando i figli vanno a scuola.
Se poi addirittura fanno un’orchestra…. è ben vero che per le famiglie extracomunitarie accompagnare i figli in questo tipo di attività è più difficile e che la maggioranza dei bambini in orchestra viene dalla comunità italiana. «Ma il nostro vantaggio», dice la coordinatrice del progetto Martina Chiarugi. «è che la musica va vissuta e non parlata. Quando finalmente sono arrivate due bimbe cinesi, il fatto che non parlassero quasi italiano non ha costituito una difficoltà insormontabile. Sono arrivate anche due bambine rom ma ora ne è rimasta solo una, perché la sua nonna si è messa a disposizione per portarla alle lezioni e alle prove…».
A due anni e mezzo dal concerto d’esordio, come stanno evolvendo le cose ? «C’è stato un effetto moltiplicatore in tutti i sensi. I bambini del 2012 sono cresciuti e molti sono andati alla scuola media a indirizzo musicale, che ha così aumentato le sue iscrizioni e aperto a grande richiesta una classe di violoncello. E poi all’inizio avevamo solo le classi di archi, ora abbiamo anche le classi di fiati. Il prossimo progetto è mettere insieme la scuola elementare e la media a indirizzo musicale… verrebbe fuori un’orchestra di centoquaranta ragazzini!».
L’organizzazione didattica dell’orchestra delle Piagge fa capo alla Scuola di Musica di Fiesole, dove in gran parte si sono formati gli stessi docenti: anche Martina Chiarugi qualche decennio fa era fra i piccolissimi violinisti della classe di Mauro Ceccanti, pioniere in Italia del metodo Suzuki. Che la musica vada cominciata presto è sempre stata la regola nella scuola fondata nel 1974 dal grande violista e didatta Piero Farulli, già viola del mitico Quartetto Italiano (nella foto). L’altra regola aurea è che nel momento stesso in cui cominci a suonare uno strumento devi farlo con gli altri, devi fare musica d’insieme. Dietro queste regole sta una più profonda norma etica, quella che imponeva a Piero Farulli, ragazzino figlio di proletari scovato dalla musica quasi per caso, nonché comunista probabilmente mai pentito, di restituire il dono. Alla classe operaia, negli anni Settanta, oggi che Farulli è morto, ma ha lasciato la sua impronta morale, alle periferie, alle integrazioni difficili, ai nuovi italiani.
E Fiesole fa da capofila per l’approdo e la diffusione in Italia del famoso Sistema, il complesso e ramificato organigramma piramidale di orchestre infantili e giovanili creato in Venezuela da Antonio Abreu, che ha fatto fare musica a centinaia di bambini anche delle favelas, spesso strappandoli alla vita di strada, e che al tempo stesso ha sviluppato a tal punto le energie musicali venezuelane che dal Sistema sono usciti musicisti di calibro mondiale, come i direttori Diego Matheuz e Gustavo Dudamel, e il contrabbassista Edicson Ruiz, che a diciassette anni è stato il primo latinoamericano a entrare nei Berliner. Un modello che ha colpito profondamente direttori come Abbado e Sinopoli e che certamente, nel suo adattarsi alle varie realtà, può dare una risposta a molte esigenze della società di oggi: integrazione, condivisione, allargamento della fruizione culturale, uscita dalla separazione e dalla marginalità. Anche attraverso la musica.
«È importantissimo che a Fiesole sia nato il primo master universitario per organizzatori di orchestre e cori infantili, per formare le competenze necessarie a creare una rete diffusa di attività musicali fra i bambini», ricorda Eleonora Negri, presidente della sezione musica del Lyceum Club Internazionale di Firenze. È qui che quest’ultimo sabato di Carnevale saranno ospitati i giovanissimi musicisti delle Piagge, per la precisione una piccola rappresentanza delle classi di tromba, trombone, corno e clarinetto con i loro maestri Daniele Cantafio e Davide Macaluso, insieme ad un gruppo di ragazzi violinisti, violoncellisti e contrabbassisti dell’orchestra Crescendo della Scuola di Musica di Fiesole con i loro maestri Marco Scicli, Stefano Rimoldi e M ichele Lanzini. Esecutori dai 9 ai 12 anni, pubblico dai 3 anni in su, tema generale del concerto e delle altre attività: Pinocchio.