Valentina Mezzacappa
Regali di Natale

Il Natale di Wodehouse

Che cosa offrirebbe ai suoi amici, per Natale, Bertie Wooster? Ma è ovvio: un libro di Wodehouse! Uno qualunque: non c'è che l'imbarazzo per la scelta

Buongiorno a voicari augusti lettori! Il tanto amato N. è ormai alle porte e una passeggiata per Bond Street è più che mai d’obbligo. Per coloro i quali ciò non fosse possibile, niente paura, il buon Bertie è pronto a correre in vostro aiuto.

La mia lista dei regali è quasi pronta.

Per esempio, l’attempato e fanatico collezionista di argenti, il buon zio Tom si vedrà recapitare in dono una lattiera del tardo cinquecento da far impallidire quell’inquietante bovino barocco per il quale in passato ho visto la morte negli occhi e ho dovuto improvvisarmi San Giorgio dinanzi al minaccioso ringhiare di un piccolo ma proporzionalmente agguerrito canide scozzese… per non parlare di altri spregevoli atti quali lo spionaggio e il ricatto.

Alla mia adorata anziana parente, la zia Dahlia Travers, née Wooster, farò omaggio di un articolo per il suo giornale Milady’s Boudoir, che sono certo sarà un faro nel buio per tutti quei gentiluomini che erroneamente, durante quello che sarebbe dovuto essere un innocuo soggiorno agreste, sono stati ingiustamente scambiati per ladri di felini o confusi con geni del crimine internazionale privi di ogni scrupolo e morale. Consiglio di prestare particolare attenzione all’appendice Come liberarsi dalla crudele morsa di spietati fanciulli, uno strumento assai utile oserei dire se nella propria cerchia di amici figurano vecchi compagni i cui nipoti o figli hanno la fastidiosa tendenza a ostentare comportamenti degni di un boss della malavita d’oltreoceano. Al gentiluomo d’oggi si richiede ben altro che il semplice buon gusto per la moda.

Al tanto amato compagno di studi Spink-Bottle – oh!- volevo dire Fink Nottle, che da poco è convolato a nozze, andrà invece un ranocchiario da esterni perché i suoi adorati girini possano fare la corte alle loro girine quando la luna splende alta e argentea nel cielo…

Ma è imperdonabile dilungarsi così!

Pelham Grenville WodehouseCosa dire a mia discolpa? L’appropinquarsi del tanto amato N. mi rende più gaio che mai e propenso a sommerger di parole il mio interlocutore come un fiume in piena! Torno dunque ai miei consigli per gli acquisti natalizi. E lo farò citando un glorioso poeta del mio paese, anche se a dirla tutta i suoi oeuvre poco si sposano con quell’istinto che mi accompagna da quando ancora i miei pantaloni non raggiungevano le ginocchia… be’, via sia sufficiente sapere che Bertie si è sempre accontentato di esistere con semplice eleganza. Ma torniamo a noi, scriveva Siegfried Sassoon in un suo tetro poema militaresco: «Libri; quale felice compagnia sono, così quieti e pazienti vivono sui loro ripiani, di spento marrone vestiti, e nero, e bianco e verde, e di ogni altra sorta di colore. Quale leggerai? Su; Leggi qualcosa, essi sono così saggi. Ti dico che tutta l’assennatezza del mondo ti attende su quegli scaffali…», non vado oltre perché i versi che seguono sono troppo plumbei per il vecchio Bertie ma sono sicuro che se il mio uomo, Jeeves, avrà modo di leggere questo mio miserrimo articoletto si gonfierà di orgoglio alla vista di questa mia citazione che è puro frutto delle mie meningi.

Sacrosanta verità quella enunciata dal signor Sassoon. Resistete dunque alla tentazione di sperperare tutto il vostro argent in profumi e belletti, raffinate borse o calzature (molto probabilmente confezionate dalle minute mani di innocenti fanciulli), e regalate un po’ di saggezza, un po’ di fantasia o genuino divertimento con un buon libro.

Sono da poco venuto a sapere che un certo gentiluomo dal nome di Pelham Grenville Wodehouse ha consegnato all’immortalità del carta stampata le mie strampalate avventure. Al Drones, ove tutti concordano sulla sua ingegnosa capacità di imitare alla perfezione la parlata di Bertie, è stato ribattezzato il Madame Tussaud della letteratura umoristica.

Non posso nascondere che all’idea di essere diventato il protagonista di una fortunata quanto spiritosa saga letteraria mi vien voglia di improvvisare una pomposa parata per i miei appartamenti con tanto di pigiama eliotropo.

Se solo Orlo Porter – non mi si fraintenda, un bravo ragazzo nonostante le estreme vedute comuniste – non andasse in giro dichiarando che la saga in questione abbia in sé del rivoluzionario visto che Bertie, nonostante la frequentazione delle migliori scuole del reame, una laurea a Oxford e un conto in banca grasso quanto un cardinale romano non sia in grado di cavare un ragno dal buco senza l’aiuto del suo maggiordomo Jeeves.

In barba dunque al vecchio Orlo Porter! Il vostro Bertie vi esorta (citando il tanto fidato Jeeves, il quale a sua volta cita il grande S.) a non lasciare che «il colore naturale della risolutezza sia reso malsano dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento per questa ragione devino dal loro corso e perdano il nome di azione!».

Per Natale dunque regalate un libro! Magari uno sulle mitiche gesta di Bertie e del suo fidato Jeeves!

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