Twister: libri da recuperare
Michelangelo in versi
SE ha ripubblicato la celebre “Vita di Michelangelo” di Romain Rolland: il ritratto di un grande artista "sofferente" che, usando anche le rime e le memorie, ci aiuta a mettere a fuoco anche i capolavori
Avrei dovuto, come fanno tanti altri, mostrare degli eroi soltanto l’eroismo, e stendere un velo sull’abisso di tristezza che è in loro? (Romain Rolland)
Il 6 marzo 2015 saranno 540 anni dalla nascita di Michelangelo. Niente di meglio, per prepararsi, che leggere due autori classici: James Ackermann, L’architettura di Michelangelo, uscito negli USA nel 1961 e pubblicato in Italia da Einaudi (ora fuori catalogo) e Romain Rolland, La vita di Michelangelo, scritto nel 1905 e tradotto da Oreste Del Buono per Rizzoli nel 1949. Non sono in grado di commentare il primo libro, salvo invitare l’editore a ristamparlo, mentre vorrei parlare del secondo e del suo autore, di cui ricorreranno i 150 anni dalla nascita nel 2016. Romain Rolland, Nobel della letteratura nel 1915, quando già si trovava in Svizzera, scrisse sul Journal de Genève articoli contro la guerra, raccolti nel volume Au-dessus de la mêlée (1915), pubblicato in Italia con il titolo Al di sopra della mischia, da Fabbri, Milano 1965.
Rolland è uno degli intellettuali europei, cattolico, che si oppone al militarismo e alla guerra; per questo, forse, la traduzione italiana è in ritardo di mezzo secolo. È in questa sua opera che ho conosciuto la sua prosa efficace, essenziale, non nervosa, sofferente e documentata come quella di un grande storico, appassionata nel salvaguardare la cultura europea dall’assalto dell’ignavia e imprevidenza delle élite, dall’invadenza dei militari, dalla ignoranza della popolazione vittima del nazionalismo dilagante e cieco. (Una vera lezione per questi tempi di antieuropeismo da caciara).
Ma torniamo a Michelangelo. La lettura della sua vita è oggi possibile grazie alla riedizione da parte di SE, Milano, 2014 del libro di Rolland. Il testo si immerge nella malinconia, nel pessimismo, nelle contraddizioni della vita e delle scelte d’arte di Michelangelo; è accompagnato da foto delle opere, soprattutto delle sculture ed è corredato da molti testi tratti dalle lettere e dalle rime. Ne esce un Michelangelo sofferente, con tratti improvvisamente messi a fuoco, che aiutano a capire anche le opere più famose, consentendo di rileggerle con la nuova consapevolezza dell’enorme sforzo di lavoro e dell’enorme fatica del vivere che esse costarono all’artista.
I versi scelti da Rolland tra la produzione poetica di Michelangelo, e chiedo scusa della banalità dell’accostamento scultoreo, sembrano scolpiti in una lingua che espone non solo il concetto, ma la parola stessa ad una rotazione tridimensionale, come in questo famoso lamento d’amore:
Come può esser ch’io non sia più mio?
O Dio, o Dio, o Dio,
chi m’ha tolto a me stesso,
c’a me fusse più presso
o più di me potessi che poss’io?
O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa è questo, Amore,
c’al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
E s’avvien che trabocchi?
Ed emerge, intorno alla vita del grande artista, la tragedia dell’Italia tardo rinascimentale, in particolare di Firenze, scossa dalle rivolte, dalla cadute, dalle vendette, dalle esecuzioni, dalle viltà, dai tradimenti, dai perdoni. Emergono dal bassorilievo di fondo le figure dei papi grandi committenti, ma anche tiranni della politica e dell’arte, da Giulio II a Clemente VII. Quest’ultimo grande anche nel perdono di Michelangelo, attratto dalla rivolta di Firenze contro l’assedio posto dal papa. Ed emergono i rapporti difficili con i colleghi, Bramante e Raffaello, rivali presso la corte papale, o con Leonardo, amico della corte milanese e rivale nella faziosissima Firenze.
Un libro magnifico, da regalare a Natale: 19 euro.