Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Quei divi cadenti

Lascia perplessi «Birdman», il film d'apertura di Alejandro Gonzales Inarritu dedicato a un divo della scena. E, a proposito di divi, non convince nemmeno il documentario su Messi

I tiepidi applausi che la platea della anteprima stampa ha riservato al film di apertura, e pure in concorso, di Alejandro Gonzales Inarritu non sono dovuti solo al fatto che il film non abbia particolarmente convinto, ma anche e soprattutto alle molte sedie vuote che costellavano la sala Darsena (clicca qui per sentire gli applausi

). Va detto che lo smodato uso del digitale perpetrato dall’autore di Amores perros dopo un po’ dà fastidio. Resta da stabilire se la narrazione lo richiedesse. Di certo Birdman, storia di un attore che tenta di emanciparsi attraverso il teatro dal ruolo di un super eroe di film di cassetta che lo ha irrimediabilmente fagocitato, ripropone le difficoltà del cinema di raccontare il proprio nobile fratello.

faccia così cosìVoto: mah…

Forse è anche questo il motivo dei virtuosismi registici che sembrano voler prendere le distanza da altre pellicole che hanno raccontato il teatro cercando al contrario di adattarsi alla rigidità dell’elemento. Il film, poi contiene tanta, troppa roba. I rapporti familiari complicati, la vecchia critica acida e potentissima che può stroncarti con poche righe, i social network che sono il vero potere etc. etc. Tutto piuttosto banale, già visto, nonostante le buone prove degli attori. È insomma un film irrisolto, con un finale di troppo, che però potrebbe piacere a un pubblico che adora tutto ciò che in qualche maniera riguarda Bergman (noi per primi) e che sono poi i passaggi più riusciti della pellicola.

faccia burttaVoto: un bel gol mancato!

E a proposito di passaggi e di divi, ci siamo visti anche quelli di Lionel Messi, nello struggente documentario a lui dedicato da Alex De La Iglesia. La vita del campione argentino nel ricordo dei suoi amici più cari, dei compagni di squadra e degli allenatori che lo hanno conosciuto. Naturalmente lui appare solo nelle immagini di repertorio. A memoria non ci viene in mente nessuna sua intervista, memorabile o meno. Come dice un giornalista nel film, «Messi si esprime solo con luoghi comuni». Infatti, grazie a Dio, è sul campo che, da sempre, dà il suo meglio. Viva il calcio e viva le partite di calcio, che hanno due tempi, proprio come i film di una volta. Prima del digitale. E dai, magari un Messi arriverà pure al Lido.

 

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