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Brividi di stagione
Rassegna in giallo in due puntate: un romanzo comico e licenzioso, ambientato nel Cremonese, le Langhe come sfondo di misteriose scomparse, un commissario che entra in Vaticano e un'undicenne “A spasso tra le tombe”...
Missing – L’autrice, Claudia Vilshofer, è brasiliana, ma vive in Germania. Il thriller che ha scritto, (Nulla resta nell’ombra, Giano editore) dopo un esordio che ha indotto i critici a parlare ottimamente di lei, è ambientato nelle Langhe (Piemonte) che una coppia attraversa per recarsi in Liguria, in viaggio di nozze. Ma a un certo punto, sul calare della sera e in una zona isolata, l’auto si ferma. Lui, malgrado le brutte sensazioni della neo moglie, prende la tanica e si avvia alla ricerca del carburante, circa dieci chilometri. Non torna più. Lei, sconvolta, spiega la situazione la mattina dopo ai carabinieri, e questi le rivelano dense ombre nel passato del marito. Viene a galla qualcosa di “impensato”. Ma la giovane donna, Sarah, non sopporta l’inganno tremendo e torna in Piemonte. A mettere insieme dettagli, congetture e notizie su altre persone scomparse proprio in quel rettangolo di terra di grande fascino.
Il prete – Il commissario romano Ponzetti entra, scortato, in Vaticano. Tragitto breve: parte dalla zona Parioli. Dietro i vetri oscurati è facile capire che deve vedersela con una “questione delicatissima”, e il Questore è ovviamente d’accordo. Così comincia l’ultima avventura noir scritta da Giovanni Ricciardi (Il dono delle lacrime, Fazi editore). È un periodo delicatissimo perché papa Benedetto XVI ha annunciato il suo ritiro. Ponzetti ha l’incarico di indagare sulla morte di un sacerdote, il “prete di San Damaso”. Come se non bastasse, nella chiesa si è diffusa la voce di una Madonna piangente: entusiasmo tra i fedeli, cauto allarme della Curia. Ma circola anche l’ipotesi del prete suicida: e questo sarebbe lo scandalo più grande. Il poliziotto ha un vantaggio: sua moglie frequentava la chiesa e conosceva bene il prelato. Ma questo vantaggio alla fine farà sì che la famiglia Ponzetto ne rimanga in qualche modo coinvolta. Il problema da sciogliere è se la misteriosa morte sia avvenuta o no entro le mura vaticane.
Provincia – «Il becchino comunale Luigi “Bigio” Bertoletti non poteva credere ai suoi occhi… quella mattina incipiente si trovò davanti il cadavere del liutaio Antonio Arcari…». Questo l’incipit del romanzo, dove dominano gli spifferi della maldicenza e del “tutti che sanno tutto” (sarà poi vero?), che Marco Ghizzoni ambienta a Boscobasso, nel Cremonese. Un morto è un morto, si dirà. Vero, ma il povero liutaio viene trovato in condizioni “imbarazzanti”. In più, in questa godibilissima storia – intitolata Il cappello del maresciallo (Guanda) – pare che la moglie della vittima si sia messa a “intrallazzare” proprio con il becchino. E il sindaco? Ci limitiamo a rivelare che “è uscito dalla sua tomba”. Una trama dove l’elemento lugubre si intreccia con quello comico e boccaccesco, formando una tela umana che nei paesi piccoli è più visibile che altrove.
Indaga Flavia – Siamo ancora, con questo romanzo di Alan Bradley, intitolato A spasso tra le tombe (Sellerio), tra le ossa dei morti. A fare la detective è Flavia, una ragazzina di 11 anni che, pur non praticante, ama l’atmosfera della parrocchia. Cerca di risolvere l’enigma di un pipistrello morto dentro le canne dell’organo. Poi la macabra scoperta: «Il sangue colava dalla testa recisa: una rossa pioggerellina raggiungeva il pavimento addensandosi in una pozza color rubino sulle mattonelle bianche e nere». No, non è un volatile. È storia macabra e antica.