Verso la presentazione della rassegna
Quei Leoni pallidi
La scelta del presidente della giuria e dei premi alla carriera è molto sottotono rispetto alla tradizione della Mostra del cinema di Venezia. Un vero peccato!
Se ci aveva lasciato perplessi la scelta del Presidente di giuria della Giuria della prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ancora più perplessi e sorpresi ci lascia la scelta del direttore Alberto Barbera dei due Leoni d’oro da assegnare alla carriera. Per carità, trattasi di due personaggi di enorme spessore, ma quelle della montatrice Thelma Schoonmaker e del regista e documentarista Frederick Wiseman, pur con alle spalle una carriera gigantesca, ci sembrano due scelte un po’ troppo di nicchia.
È anche vero che il musicista Alexandre Desplat era già stato giurato in una passata edizione del Festival di Cannes, ma lì si era fermato. Presidente di Giuria, non ce ne voglia per la battuta, ma è tutta un’altra musica.
La sensazione è che si stia portando il Festival, sterzando in maniera dolce ma implacabile, verso una dimensione diversa. Non vorremmo che ci fosse l’intenzione di stupire per forza, o peggio ancora di dire: fidatevi, so quello che faccio, mi ringrazierete. Ecco, se dev’essere, saremmo più propensi verso questa seconda ipotesi. Il Direttore è persona capace, lo ha dimostrato prima a Torino e lo sta dimostrando a Venezia. Ma non vorremmo che confondesse le due città e i due Festival. E soprattutto non vorremmo che si dicesse che per fare il Presidente di Giuria alla Mostra di Venezia è sufficiente essere stati giurati al Festival di Cannes. Comunque, tra poche ore la conferenza stampa della Mostra, confidiamo che sarà un gran programma che ci farà vivere tutti felici e contenti.