Lettera da Londra
L’ultimo Pasquino
Banksy, il re della street art, ha colpito ancora. A Bristol è comparsa una sua nuova opera: due ragazzi che hanno solo uno smartphone per comunicare
Banksy ha colpito ancora! Uno dei maggiori esponenti di street art, universalmente noto per il suo pennello graffiante e anti-conformista, ha lasciato anche questa volta la sua firma inconfondibile: una nuova opera è comparsa a Bristol, dove, si vocifera, Banksy è cresciuto e ha mosso i primi passi nel sottobosco underground della città, negli anni ‘90. I suoi Mobile lovers sono un ritratto implacabile delle relazioni umane del nuovo millennio, di quello che la società, noi tutti siamo diventati: animali mediatici dell’era social in cui privato e pubblico si fondono e confondono in un gioco di specchi quanto mai perverso. Due giovani amanti non si professano più amore eterno stringendo l’uno le mani dell’altra, i loro volti non sono rischiarati nel ritrovarsi insieme, ma dallo schermo del loro Smartphone.
L’opera è apparsa pochi giorni fa sulla porta di uno youth club e, al contrario delle altre, non è stata realizzata su un muro, ma su un pannello di legno, tanto che il leader del centro, Dennis Stinchcombe, aveva deciso di metterla all’asta per risanare i conti in rosso. Apriti cielo, con tanto di minacce di morte da incalliti fans. L’opera è stata così donata al Comune che la esporrà nel Museum of Art della città, a condizione però che quanto ricavato nel periodo pasquale vada nelle casse del centro. Queste erano le intenzioni di Banksy? Costringere la sua street art polemica e sovversiva in una impettita galleria dal biglietto sonante?
Cinico e polemico è anche il messaggio di un murale apparso dal nulla a Cheltenham nella contea del Gloucestershire. Anche questo sembra essere del noto artista. Tre poliziotti dal far sospetto, con tanto di impermeabili e occhiali scuri, intorno a una cabina telefonica, intercettano le conversazioni private degli ignari malcapitati. Come non pensare allo scandalo del Datagate che vide per l’appunto coinvolta l’agenzia di intelligence britannica Cghq, la cui sede è non lontana da Cheltenham? In perfetto stile Banksy, il murale ha suscitato curiosità e controversie.
Chi si celi dietro questo pseudonimo è ancora oggi un mistero, varie sono le ipotesi, ma senza conferme né fondamenta. L’unica sua foto la fornì Banksy stesso, con un sacchetto di plastica a coprire il volto e la sua ultima intervista è stata rilasciata nel 2003. Eppure il suo nome è conosciuto ai quattro angoli del globo e la sua satira tagliente da provocatore a tutto tondo non ha risparmiato Londra, Barcellona, Vienna, Detroit, San Francisco e altre metropoli. Dal suo sito web controlla e rivendica la sua arte. Chi è Banksy? Una sorta di Pasquino del XXI secolo che in barba alle autorità critica e sbeffeggia, senza se e senza ma, un mondo che a lui proprio non sta bene; l’anonimato e il colore, le sue armi da battagliero militante.