Da giovedì a Roma
Pupi da scoprire
Al Museo delle Tradizioni popolari tre recite straordinarie dei Pupi palermitani di "Antonino Pasqualino". Un'occasione da non perdere per conoscere una tradizione ancora vitale
Conoscete i Pupi siciliani? Se ne siete innamorati, giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 marzo prossimi non potete perdere l’occasione che vi si offre al Museo nazionale delle Arti e Tradizioni popolari di Roma dove eccezionalmente verrà presentato lo spettacolo Duello d’amore di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica, un libero adattamento – ad opera del maestro puparo Vincenzo Mancuso – di uno dei molteplici episodi del lungo ciclo Carolingio, tratto da antichi canovacci ispirati dalla Storia dei Paladini di Francia di Giusto Lo Dico.
Ma se non conoscete la meraviglia di questa tradizione secolare e ancora piena di fascino, allora forse per voi l’occasione è ancora più ghiotta perché al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari di Roma, in collaborazione con il Museo Internazionale delle Marionette “Antonino Pasqualino” di Palermo, avrete modo di scoprire un mondo magnifico. Vanto del teatro di figura italiano, il Teatro dell’Opera dei pupi siciliano, di cui si hanno notizie certa già dalla fine del XVIII secolo affonda le sue radici in una volontà di diffusione popolare di temi aulici e letterari. Nonostante la perdita della “cornice” socio-culturale alla quale faceva riferimento, l’opera dei pupi, certamente tra le più singolari espressioni della cultura popolare siciliana, conserva ancora oggi una significativa vitalità.
A circa due secoli dalla loro prima apparizione sulla scena i pupi ovvero le “marionette armate”, grazie a tenaci opranti fedeli ai dettami più autentici della tradizione e alle modalità rappresentative ereditate oralmente, rievocano gli epici combattimenti tra i paladini di Carlo Magno, strenui difensori della fede cristiana, e gli infedeli saraceni, temibili e minacciosi, rappresentando tradimenti, sofferte storie d’amore, miracolose apparizioni, irruzioni di animali feroci e figure demoniache. Ora nella sua tappa romana, la compagnia che una volta era di Antonino Pasqualino mostra tutta la sua sapienza scenica: il ricorso a “pupi a effetto”, le battaglie tra Magonzesi e Cristiani, l’amore dei due eroi, Orlando e Rinaldo, per la bella principessa Angelica del Catai danno vita ad una performance che mostra gli aspetti più peculiari dell’Opera dei pupi siciliana.