Lettera da Londra
Giubileo Shakespeare
Tre anni di spettacoli e feste alla Royal Shakespeare Company, un nuovo Amleto al Globe, un tour speciale nei luoghi shakespeariani, una cena in perfetto stile cinquecentesco a Stratford. Insomma, sta per arrivare il quattrocentocinquantesimo compleanno di Will
23 aprile 1564. Stradford-upon-Avon. Inghilterra. La tranquillità e l’atmosfera familiare che regnano nell’accogliente casa di Herley Street vengono squarciate dalle urla di un neonato. È nato William, terzo figlio di Mary Arden, una ereditiera dal padre ricco e generoso, e John Shakespeare, guantaio e conciatore locale, balivo della cittadina; sindaco, insomma. 23 aprile 2014. Stradford-upon-Avon. Regno Unito. 450 anni dopo, l’Inghilterra e il mondo tutto si preparano per celebrare quella stessa nascita, che destò tanta gioia nella quieta casa di provincia della famiglia Shakespeare. Di certo, Mary e John si auguravano il meglio per il piccolo Will, chissà magari una florida carriera commerciale, seguendo le orme paterne; avevano le speranze che ogni genitore ripone nel proprio figlio. Quel che è ancor più certo, però, è che mai avrebbero pensato che il loro terzogenito sarebbe diventato il cantore dell’animo umano, il bardo di Stradford-upon-Avon, le cui opere sarebbero state tradotte in più di 80 lingue e i cui versi immortali sarebbero rimasti indelebili epitaffi ai quattro angoli del globo. E d’altra parte non lo sapeva nemmeno lui, Will; e non l’ha mai saputo – malgrado una buona fama in vita – che sarebbe diventato qualcosa di più del semplice autore di riferimento della compagnia Lord Chamberlain’s Men.
Quello che ancor più sorprende è che a distanza di secoli le sue opere continuino ad ispirare ed ammaliare, e che la sua stessa persona sia ancora avvolta da un’aurea di mistero, causa di continui battibecchi e controversie. Per mostrare tale grandezza bastano alcuni fatti concreti: digitando “Shakespeare” su Google.co.uk ho come effetto la bellezza di 200 milioni di risultati; si ritiene che il grande bardo abbia introdotto nella lingua inglese circa 1700 vocaboli; le sue opere sono inoltre parte integrante dei programmi scolatistici nel 65% delle terre emerse.
Insomma, come commemorare tale magnificenza? Le iniziative sono tantissime, cominciando dalla sua città natale. Stradford-upon-Avon organizza ogni anno una cerimonia in occasione del compleanno del suo cittadino più illustre, ma quest’anno tutto sarà in pompa magna con un fine settimana carico di eventi, artisti di strada, commedianti ed attori, rappresentazioni e letture delle opere e dei sonetti del più grande autore britannico di tutti i tempi. Senza dimenticare il tradizionale Shakespeare Birthday Luncheon, pranzo al quale parteciperanno personalità illustri ed eruditi. www.shakespearesbirthday.org.uk
La Royal Shakespeare Company, probabilmente una delle più eminenti compagnie teatrali del Regno, ha indetto un Giubileo della durata di 3 anni, che racchiude l’alfa e l’omega della vita di Shakespeare: dai 450 anni della sua nascita ai 400 anni della sua morte, il 23 aprile 2016. In programma c’è una tournée nazionale con rappresentazioni e dirette streaming in alcuni cinema delle maggiori opere del canone shakespeariano. Questa estate la compagnia debutterà mettendo per la prima volta in scena la commedia romantica, di amicizia e tradimento, I due gentiluomini di Verona. http://www.rsc.org.uk/
E ancora. Il Globe Theatre, effigie d’oggi del sogno che con sudore Shakespeare riuscì a far diventare realtà sulle sponde del Tamigi per un pugno d’anni dal 1599 al 1613, dona il suo unico omaggio. Il 23 aprile ci sarà la prima di Amleto, che proseguirà con un tour mondiale della durata di due anni. D’altronde, esistono angoli del globo in cui «to be or not to be» non risuoni familiare? http://www.shakespearesglobe.com/
E per concludere, l’originale tour di 5 notti che accompagna gli appassionati tra i villaggi e le vie pittoresche che lo stesso Will solcò secoli addietro nel suo peregrinare tra South Bank e il suo rifugio nel Warwickshire.
Questi sono solo alcuni dei maggiori omaggi che verranno resi al grande bardo, e molti altri ancora verranno svelati nelle prossime settimane. L’Inghilterra commemora e ringrazia colui che la consacrò con parole immortali al tempo della Storia: «Questo splendido trono di re a forma di Isola, questa terra di maestà, questa dimora di Marte, questo nuovo Paradiso Terrestre, questa fortezza che la natura si è creata contro le pestilenze e la violenza della guerra, questa felice razza di uomini, questo microcosmo, questa pietra preziosa incastonata nel mare d’argento che la difende contro l’invidia di paesi meno felici, come un muro e un fossato difendono una casa; questo benedetto luogo, questa terra, questo regno, questa Inghilterra, questa nutrice e grembo fecondo di re straordinariamente regali, temuti per la loro razza, famosi per la loro nascita, rinomati per le gesta, per i servigi resi alla fede sino nella pervicace Giudea dov’è il sepolcro del Redentore, del Figlio della Vergine benedetta; questa terra di nobili cuori, questa dilettissima terra diletta per la sua reputazione in tutto il mondo…». (Riccardo II, scena II, atto I)