Massimiliano Ciarrocca
Al Teatro Due di Roma

Le donne di Franca

«...E sempre allegri bisogna stare» con Sina Sebastiani Del Grillo è un omaggio a Franca Rame e ai suoi personaggi: un buon equilibrio di musica, ironia e denuncia

Al Teatro Due di Roma, fino al 22 Dicembre, va in scena uno spettacolo che si presenta come un omaggio a Franca Rame. E non solo a lei. Si intitola …E sempre bisogna stare, regia di Paolo Vanacore con Alessandro Panattieri al pianoforte e una brava Sina Sebastiani Del Grillo sul palco a raccontare una storia.

Nella periferia romana, una donna entra in chiesa per sfuggire ai carabinieri che la stanno cercando. Vuole confessarsi, ma dall’ultima confessione sono passati più di 15 anni e dunque, l’unico modo per farlo, è raccontare prima tutta la sua vita. E la sua è la vita di una donna di periferia che somiglia a tante altre vite di donne (e uomini) come lei. Così Rosetta, attraverso un monologo, racconta le vicende che l’hanno segnata e quello che chiede non è altro che un’assoluzione. Non solo al parroco che la confessa. Quello che lei vuole è un perdono universale, qualcosa che la liberi di ogni senso di colpa per quello che ha subito e che rischia di subire ancora. La sua vita però non è stata tutta così. Ci sono stati anche per lei quei momenti in cui la felicità poteva sembrare incontenibile e definitiva; momenti in cui poteva ballare, sentirsi diversa, ridere, parlare con la gente. Amare i suoi figli.

In questo spettacolo si parla di donne e di uomini di periferia, dei loro figli, delle loro vite, perlopiù sventurate. Eppure si ride, ci si immedesima, senza che lo spettacolo cada mai nelle trappole dei luoghi comuni (pittusto abusati di questi tempi), della gratuità . Tutto ruota intorno a una donna e alla sua esistenza, raccontandoci però una verità universale, tenera e drammatica allo stesso tempo. Una capacità di raccontare storie piuttosto rara ormai, quasi introvabile.

Tutto il monologo poi è aricchito dalla musica. Pianoforte e parole narrano quello che a Rosetta risulta difficile raccontare e basta. Le sue ansie, la sua felicità e le disavventure,  passano attraverso le canzoni di Fo, Jannacci, Gaber, Barbarossa, solo per citarne alcuni.

…E sempre bene bisogna stare fa quello che raramente si riesce a vedere: creare quella sintesi perfetta tra una storia interessante e poetica. Questo è uno spettacolo da cui si esce più leggeri, non appesantiti e con una una storia in più che ronza in testa. E un motivetto: «E sempre allegri, bisogna stare, che il nostro piangere fa male al Re! Fa male al ricco, e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam!».

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