Elisa Campana
Lettera da Londra

Le polveri bagnate

Lo sapevate che ogni anno, dal 1605, l'Inghilterra festeggia il fallimento della "congiura delle polveri" bruciando i pupazzi dei cospiratori cattolici? Lo spettacolo si replica stanotte. Ecco perché

Era il 1605, sul trono inglese sedeva indiscusso Giacomo I, primo sovrano a regnare su tutte le Isole Britanniche a seguito dell’unificazione di Inghilterra, Scozia e Irlanda, avvenuta solo un paio di anni prima. Sotto la sua testa coronata, continuò il periodo di splendore culturale e letterario cominciato con Elisabetta I, a lui si deve per esempio la traduzione in inglese della Bibbia, la cui versione venne utilizzata per i successivi 250 anni. Fu però anche un osso particolarmente duro, fermamente convinto del diritto divino del Re, ostile al Parlamento, continuamente bisognoso di denaro, si attirò non poche inimicizie. In particolar modo da parte dei Cattolici.

Da dopo Enrico VIII i Cattolici del Regno avevano avuto vita dura, a parte la parentesi di Maria la Sanguinaria che cercò in tutti i modi di ristabilire il Cattolicesimo in Inghilterra, e il suo epiteto la dice lunga sulla sua politica religiosa, né Elisabetta né tantomeno Giacomo furono molto teneri e comprensivi in materia, tanto che persecuzioni e incarcerazioni erano all’ordine del giorno. Così un gruppo di Cattolici prese una drastica decisione: far saltare il Parlamento, proprio il 5 novembre, giorno in cui il Re d’Inghilterra si sarebbe ivi recato per la consueta cerimonia di apertura dopo la pausa estiva.

Robert Catesby, leader della congiura che passò alla storia come Gunpowder Plot (la “congiura delle poleveri”), coinvolse John Wright, Thomas Percy e altri dieci nostalgici, fedeli alla causa cattolica, tra cui Guy Fawkes che, per la sua lunga esperienza in campo di esplosivi acquisita nel periodo passato sotto le armi, venne incaricato di occuparsi dei barili di polvere da sparo (in inglese, per l’appunto, gunpowder) da dover collocare in una cella nei sotterranei del Parlamento.  Il piano era semplice: uccidere il Re, il futuro erede al trono, con tanto di vescovi e lord anglicani in modo da gettare il Paese nel caos e avere vita facile nel trovare un nuovo re cattolico che sedesse su quel trono che lo Scisma aveva ingiustamente allontanato da Roma.

Eppure oggi Elisabetta II è salda alla guida di un Paese dalla ferma fede anglicana, ragion per cui, qualcosa, nel lontano 1605, andò decisamente storto. Il 4 novembre, giorno prima che la fatidica miccia venisse innescata, Guy Fawkes fu arrestato e il Gunpowder Plot fallì miseramente. Torturato spietatamente, dopo vari giorni capitolò, fornendo i nomi degli altri congiurati ai suoi aguzzini. Catesby e Percy, fuggiti verso Nord, furono uccisi, gli altri vennero imprigionati con l’accusa di alto tradimento e giustiziati nel gennaio dell’anno seguente. Si racconta che prima dell’impiccagione, Fawkes, a causa delle torture, riuscì a malapena a firmare la propria confessione.

Come la notizia della congiura sia giunta alla orecchie di Re Giacomo è ancora oggi un mistero. Si pensa che Francis Treshman, uno dei cospiratori, avesse scritto una lettera anonima a Lord Monteagle, suo cognato, avvisandolo di non recarsi in Parlamento per la cerimonia di apertura. Monteagle, insospettito, consegnò poi la lettera a Robert Cecil, consigliere del Re.

congiura delle polveri2La sera del 5 novembre 1605, dei bonfires (falò) vennero accesi per celebrare la sventata congiura e da allora, ogni anno, falò e fuochi d’artificio rischiarano il cielo tra Land’s End e John O’ Groats e pupazzi che ricordano Guy Fawkes vengono bruciati tra le fiamme. È Bonfire Night, Firework Night o più semplicemente Guy Fawkes Day. Ancora oggi, prima della tradizionale cerimonia di apertura del Parlamento, le guardie reali ispezionano i sotterranei. Tuttavia, non c’è mai stato molto di cui preoccuparsi, da allora infatti, l’unico che ha pensato di indossare la maschera di Guy Fawkes, è stato l’anarchico rivoluzionario V nell’acclamata serie, poi diventata film, di V for Vendetta.

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