Il nostro inviato a Roma
Cartoline da Napoli
I Manetti Bros. presentano "Song'e Napule", un film di sapore internazionale, malgrado le sue forti radici nella tradizione italiana, da Nanni Loy a Ettore Scola
Presentato Fuori concorso Song’ e Napule dei Manetti Bros, pur con qualche difetto di sceneggiatura nei momenti topici, risulta alla fine un prodotto divertente e godibile. E questo, rispetto al livello del cinema italiano, è davvero molto. La diciamo grossa: saremmo curiosi di vedere cosa ne ricaverebbe Hollywood con un adeguato remake, e siamo convinti che questo film potrebbe anche avere questa fortuna.
La storia del pianista che diventa poliziotto per sbarcare il lunario e poi si ritrova infiltrato al matrimonio della figlia di un boss per smascherare un misterioso delinquente è semplice ma efficace, e soprattutto dà modo ai due genialoidi fratelli di sbizzarrirsi in mille modi sfruttando benissimo la declinazione napoletana di una vicenda che funzionerebbe bene anche in un’altra città, tipo New York o magari Parigi. Certo, il cantante neomelodico Lollo Love interpretato da Giampaolo Morelli è uno degli asset del film, come pure il Questore Vitali cui dà il volto un bravissimo Carlo Buccirosso. Ma siamo convinti che con gli opportuni accorgimenti Song’ e Napule potrebbe davvero diventare anche un prodotto internazionale. Per una volta fateci essere di manica larga.
In realtà i fratelli Manetti, Marco e Antonio, hanno detto del loro prodotto esattamente il contrario, nel senso che ammettono di avere voluto raccontare Napoli alla maniera di Nanni Loy ed Ettore Scola. Quindi la nostra è una considerazione che va al di là di ogni possibile complimento. Dimostrando la cosa che da tempo diciamo, e cioè che nessun artista (regista, meglio) sa quello che gli altri vedranno nella sua opera. Da poco, ma ritorneremo sull’argomento, abbiamo saputo che il celebre finale di Blow Up con la partita a tennis senza palline in realtà fu una necessita produttiva, perché le palline, appunto, non si trovavano più. Questa sembra grossa che a noi.
Comunque, come avrete capito, i Manetti Bros. riscuotono la nostra simpatia, anche se non sempre hanno prodotto pellicole convincenti. Crediamo che abbia fatto bene loro, sembra un paradosso, l’intrusione, per la verità piuttosto lunga, in televisione. In particolare per la realizzazione de L’ispettore Coliandro. Forse, acquisendo un po’ di mestiere, risultano adesso meno spiazzanti ma di certo molto più digeribili. A noi, peraltro, Zora la Vampira era piaciuto molto.